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Sannino: “Il Torino può ripartire concentrandosi sul suo obiettivo”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Federico Gaetano

Giuseppe Sannino è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sannino è un allenatore e con lui abbiamo parlato della sfida di questo pomeriggio fra Empoli e Torino.
Il Torino deve riprendersi dopo gli ultimi due mesi deludenti e ritornare quello d’inizio stagione che conquistava punti e aveva un gioco convincente. La partita con l’Empoli sarà l’occasione buona?
“Diciamo che il Torino negli ultimi due mesi ha scialacquato i punti che aveva conquistato meritatamente nel periodo precedente, anche perché tante partite le ha avute in mano essendo una squadra che parte forte e poi, non so per quali motivi, gli viene il cosiddetto “braccino corto”. Mihajlovic sicuramente saprà quali sono le cause che portano la sua squadra a farsi rimontare o anche battere dagli avversari. Da quello che ho sentito e letto il Torino dopo la chiusura del mercato, sul quale non entro nel merito poiché non so quali siano state le richieste dell’allenatore, vuole ripartire con il giusto piglio. Mihajlovic è un allenatore molto concreto e non vive d’illusioni, ma allo stesso tempo sa che bisogna sempre darsi degli obiettivi, infatti, all’inizio parlò di Europa League e molto più recentemente di fare più punti rispetto al girone d’andata e vedere dove porteranno a fine campionato. Sono convinto che Mihajlovic creda nell’Europa League, ma che dopo gli ultimi due mesi, vedendo che la sua squadra giocava quaranta-cinquanta minuti di grande calcio e non riusciva a portare a casa i tre punti, sappia che manca qualche cosa per raggiungere un obiettivo così importante. Se si troverà la soluzione a ciò che manca tutto può cambiare. Adesso, dopo un mese di mercato - personalmente odio questa finestra di gennaio perché è troppo lunga e porta via delle energie ai giocatori che hanno troppo la testa alle tante voci e contrattazioni – il Torino può ripartire con la voglia di andare a riprendersi quello che Mihajlovic ha nella testa, cioè l’Europa League”.
Il Torino in trasferta finora ha fatto pochi punti, nove su trentuno, e l’Empoli deve far dimenticare la sconfitta subita dal Crotone e mantenere le distanze dal terzultimo posto. Sarà una gara tosta?
“Non penso che l’Empoli debba guardarsi più di tanto le spalle perché il campionato è già pressoché definito, le ultime sono già praticamente retrocesse e le prime giocano per andare chi in Champions e chi in Europa League, mentre le altre non rischiano la retrocessione e difficilmente possono aspirare alle coppe europee. Il campionato quest’anno è particolare poiché tra l’Empoli e il Crotone, terzultimo, ci sono otto punti di differenza e con il Pescara, che chiude la classifica, ben dodici. E’ vero che i calabresi devono recuperare una partita, ma affronteranno la Juventus che ha trentotto punti in più.

Il Torino oggi non affronta una squadra che ha bisono di punti come se fosse una partita da dentro o fuori e di conseguenza porrà giocare a viso aperto. Secondo me, l’Empoli gioca un bel calcio, però, il Torino ha giocatori, soprattutto in attacco, incredibili per qualità e tecnica. Belotti, Ljajic, e Iago Falque in attacco e credo Benassi, Valdifiori e Baselli a centrocampo sono sufficienti pur tenendo conto che in difesa gli uomini sono contati poiché non sono stati convocati né Rossettini né Castan per problemi fisici. I toscani non hanno nulla da perdere, nel senso che se anche finissero sconfitti non rischiano niente perché non hanno assoluto bisogno di conquistare punti per non retrocedere, mentre il Torino, mi auguro, continui a puntare al suo obiettivo. Penso che sarà una partita giocata a viso aperto e tutti i risultati sono possibili in generale, ma il Torino può tornare a casa con i tre punti. Per invertire il trend dell’ultimo periodo i granata devono vincere a Empoli e in assoluto iniziare a fare più punti fuori casa. Ho visto giocare due-tre volte il Torino è mi ha stupito la grande intensità e il gioco che è capace di produrre per quaranta-cinquanta minuti, alle volte anche di più, ed è un vero peccato che abbia perso punti per strada”.
Mancano sedici partite alla fine del campionato e ci sono quarantotto punti in palio, anche se la classifica è già ben delineata c’è ancora la possibilità che qualche cosa cambi?
“Per l’Europa League è ancora tutto aperto. Il Torino ha trentuno punti e la Lazio quaranta, nove punti in sedici partite sono recuperabili, anche nel nostro campionato che è difficile e non c’è mai nulla di certo prima dell’inizio di ogni gara. Basta pensare che la settimana scorsa la Sampdoria ha battuto la Roma, forse qualcuno se l’aspettava? E che i giallorossi in Coppa Italia hanno faticato moltissimo con il Cesena che gioca in serie B. Tutto dipende dalla fame e quando c’è un allenatore che ha un obiettivo in testa e sa trasmetterlo ai giocatori tutto è ancora aperto a sedici giornate dalla fine. Mihajlovic vuole provare ad andare in Europa League e credo che ci sia il tempo per cercare di arrivare a quest’obiettivo. E’ difficile, ma il calcio è bello per questo”.

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