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Ronaldo-Mou, ancora voi? Tra antipatia e uno spiraglio per il 'sì'

di Pierpaolo Matrone
C'eravamo tanto amati? No, grazie. Non è questo il tipo di trama che caratterizza la storia tra .Cristiano Ronaldo e José Mourinho.
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© foto di Alvaro Hernandez

C'eravamo tanto amati? No, grazie. Non è questo il tipo di trama che caratterizza la storia tra Cristiano Ronaldo e José Mourinho. Due caratteri forti, due uomini decisivi, due personaggi vincenti, a tratti molto simili. Due animi da 'Conta solo una cosa: vincere'. Ecco, forse è questo lo spiraglio che fa ben sperare i tifosi del Manchester United, che leggono sui giornali di un possibile ritorno del portoghese e sognano ad occhi aperti. Sì, perché CR7 ha rotto con il Real Madrid ed eccolo servito sul mercato. Ciao ciao, Spagna.

Ma, dicevamo, quell'allenatore tanto autorevole e quel fuoriclasse di un altro pianeta non vanno per niente d'accordo. Anzi, quando Mou s'è separato dai Blancos, non sono mancate le frecciatine dirette al suo connazionale. "Ho avuto un solo problema con Ronaldo - dichiarò nel 2013 l'ex tecnico del Real in un'intervista televisiva - un problema semplice ed essenziale per un allenatore. Ogni volta che ho fatto delle critiche cercando di migliorare le cose che dal punto di vista tattico non andavano bene in campo, lui non l'ha presa molto bene. Forse pensa di sapere tutto e ritiene che l'allenatore non può fare niente di più per migliorarlo". Ecco, il problema era questo: due caratteri forti, due talenti nei rispettivi ruoli, ma poca voglia di starsi a sentire, di ragionare.

Quindi impossibile che si ritrovino al Manchester United? No, assolutamente, con 200 milioni circa sul tavolo se ne potrà parlare. Innanzitutto i Red Devils sembrano essere la priorità dell'ex Sporting Lisbona, malgrado il fatto che ci sia Mourinho in panchina. E' disposto ad accettarlo, CR7, mettendo da parte qualche vecchio screzio. Il motivo è presto detto: deve cambiare società, vuole vincere e andrebbe in una delle squadre più potenti d'Europa, nel campionato - probabilmente - più bello del mondo, nel club che l'ha fatto definitivamente esplodere e in cui s'è trovato bene. Dunque dalla sua parte c'è tutta la volontà.

E Mourinho che dice? Esattamente lo stesso. Perché, come suddetto, i caratteri sono simili, l'unico obiettivo dell'allenatore iberico, così come quello del suo connazionale calciatore, è lo stesso: vincere quanto più possibile. Inoltre, una dichiarazione di settembre 2014, fa intendere che, nonostante le frizioni che ci sono sempre tra i due e l'annullamento radicale del rapporto dopo l'addio di Mourinho al Real Madrid, allenerebbe comunque un calciatore mostruoso come lui: "Resta il ricordo, nel bene e nel male, di un ragazzo che è una macchina da gol, che mi ha aiutato a vincere. E probabilmente l'ho aiutato anch'io, ci siamo aiutati a vicenda facendo la storia, un campionato vinto con 100 punti davanti al miglior Barcellona di sempre".

E allora: Mourinho-Ronaldo, ancora voi? Possibile, niente è precluso. Mettere l'antipatia da parte, ristringere questo benedetto rapporto e dare il massimo per confermarsi al top in Europa: è questa la ricetta che, se il matrimonio si facesse, dovrebbero portare a compimento i due per ritrascinarcelo, il Manchester United, tra le super big del calcio mondiale.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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