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Roma, Juan Jesus: "Dzeko l'attaccante più forte in Italia. Mi sono riscattato"

di Lorenzo Di Benedetto
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© foto di Federico Gaetano

Juan Jesus, difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club giallorosso. Queste le sue parole: "Sto bene, un po stanco perché dopo la partita è più difficile dormire, ma abbiamo vinto e sono contento. La gioia fa passare la fatica del corpo. Quest'anno siamo abbastanza allegri".

Come ti prepari a marcare gli attaccanti?
"Io di solito metto sempre il video degli attaccanti, per vedere i movimenti. È difficile marcare gli attaccanti in Italia, ci sono Callejon, Candreva, Higuain, Belotti, tutti fortissimi. Poi mi alleno con il più forte di tutti, Edin Dzeko, anche se è grosso è molto mobile. Studiare è importante, riconosci nel video cosa fanno realmente in campo".

Ci sono anche giocatori meno forti che ti possono sorprendere?
"Si, c'è per esempio Maccarone che fa i giusti movimenti, ci sta Icardi, dentro l'area sfrutta ogni centimetro. Sono tutti forti, di qualità, anche Immobile, Keita...".

Cosa è cambiato in difesa?
"Quello che facciamo in allenamento riusciamo a riproporlo in campo. Vermaelen ha un passaggio molto preciso, Fazio è un mostro, Rüdiger è fortissimo, Manolas è veloce, tutti sappiamo fare bene. Anche il centrocampo ci da una grossa mano con De Rossi, Paredes e Strootman. Poi quelli in avanti si divertono".

Meglio a 3 o a 4?
"Stiamo facendo bene a 3 quindi rimaniamo così, ma il merito è di tutto lo staff, andiamo alla grande".

Ultimamente volete chiuderla subito per risparmiare le forze?
"Noi pensiamo sempre a fare bene, non a segnare subito. Vogliamo fare sempre il nostro lavoro, tante squadre giocano bene quindi se segniamo prima giochiamo meglio e sfruttiamo gli spazi che si creano".

Con te la Roma non ha mai perso, lo dico a chi ti criticava a inizio anno...
"Io lavoro tranquillo, sono un ragazzo molto umile. Io so quanto valgo e quanto la Roma si fida di me. Ho dimostrato piano piano, anche i ragazzi mi hanno aiutato molto, ho dimostrato quanto valgo. Quelli che hanno parlato prima hanno parlato molto presto. Io non sono permaloso, prendo le critiche per migliorare. È sempre difficile quando cambi squadra e città. Poi ringrazio Calenda, che non è un procuratore ma un amico, ringrazio mia moglie che mi è sempre stata vicino, quelli che mi aiutano dicendomi di non mollare".

Sei forte anche con i social network...
"Mi piace molto la tecnologia, studio da chi ho accanto per migliorare anche li (ride, ndr)".

Il ringraziamento all'Inter è stato molto bello...
"L'Inter è stata la mia prima squadra in Europa, mi hanno accolto molto bene. Quello che mi manca è la gente che lavorava lì, la signora delle pulizie, quella in cucina. Ora è iniziata una nuova storia qui".

Domenica c'è Inter-Roma...
"Sarà una partita molto particolare, ho giocato oltre le 140 partite in nerazzurro. Adesso difendo la Roma".

Senti ancora qualcuno?
"Sento sempre Miranda, Eder, più i brasiliani. Anche Carizzo è un grande amico mio. Miranda che è diffidato mi ha scritto ieri dicendo di essere dispiaciuto, sarebbe stata una partita bellissima da giocare per lui".

Inizia il ciclo più importante adesso?
"Prima abbiamo il Villarreal che è forte, noi abbiamo fatto il nostro lavoro lì ma dobbiamo continuare. Nel calcio ci sono state tante rimonte, una partita è una storia".

Domani a Roma arriva Falcao, tu sei stato allenato da lui?
"Si, è stato mio allenatore 6 mesi. È una persona fantastica, molto umile. Come giocatore la storia parla per lui. Sono onorato di essere stato allenato da lui. Vuole portare in Brasile quanto fatto in Europa, e ci portava anche a noi a giocare. Noi magari non capivamo cosa voleva lui perché eravamo stanchi dei viaggi. Lui vuole fare il suo meglio".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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