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Riparte la corsa del 'vincere sempre'. Logica conseguenza dei regali iniziali

di Francesco Fontana
Fonte: Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'
Risultato finale: INTER-EMPOLI 2-0 (14' Eder, 54' Candreva)
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L'obiettivo erano i tre punti, l'obiettivo è stato raggiunto. Di fronte a un Empoli sufficientemente tranquillo dal punto di vista della classifica (nonostante le parole di mister Martusciello nel post-match), l'Inter risponde a Roma e Napoli, vittoriose rispettivamente contro Crotone e Genoa, proseguendo così in questa complicata rincorsa Champions League. Perché i nerazzurri dovranno vincere sempre o quasi, cercando inoltre di battere le due rivali negli scontri diretti. In questo senso, fondamentale il primo, grande incrocio. Quello contro i giallorossi del prossimo 26 febbraio al 'Meazza'.

Tornando alla gara contro i toscani, la novità iniziale non è rappresentata dalla scelta degli undici, bensì dallo schieramento tattico adottato dal tecnico Pioli. Niente 4-2-3-1, confermata la difesa a tre vista (con risultati positivi, nonostante l'1-0 bianconero) allo 'Stadium', con Murillo centrale di destra, Medel in 'regia' e Miranda centrale di sinistra. A centrocampo larghi Candreva e D'Ambrosio (uscito poi a fine primo tempo per un trauma contusivo addominale, al suo posto Ansaldi), con l'ormai certezza Gagliardini in mezzo affiancato dal rientrante Kondogbia (in panchina contro i campioni d'Italia). In attacco c'è Joao Mario alle spalle del tandem Eder-Palacio. Out per squalifica Perisic (che rientrerà al 'Dall'Ara') e Icardi, al pari degli infortunati Brozovic e Banega.

Il primo tempo è quasi interamente nerazzurro, con i padroni di casa che vanno negli spogliatoi meritatamente in vantaggio. Match sbloccato al 14' con un tocco di petto di Eder, prontissimo e attento sul secondo palo a raccogliere un ottimo colpo di testa all'indietro di Palacio (assolutamente positiva la sua partita) dopo un cross dalla destra di Candreva. Gli ospiti sono timidi, forse impauriti, e faticano a proporsi in attacco, con il solo El Kaddouri in grado di impensierire Handanovic con un destro a giro al 25' sul quale il portiere sloveno è però molto attento. Per il resto, sponda azzurra, poco altro. L'Inter invece prova a chiudere i conti, ma uno Skorupski in formato super, autore di almeno due grandi interventi, lo impedisce: il guizzo da campione sul Trenza (strepitosa la risposta sul colpo di testa dell'argentino) e la respinta sul rigore in movimento di Gagliardini sono da applausi.

La ripresa si apre con un grossissimo rischio per l'Inter, che deve ringraziare proprio Handa, grande con la sua manona nel face to face con Krunic al 53'. Una sorta di assist per la ripartenza che porta al 2-0 di Candreva, 'cecchino' al volo nel concretizzare un cross sopraffino di Eder dalla sinistra (esterno destro da mostrare ai ragazzini). Il prosieguo del secondo tempo porta poi un altro 'gettone' di Gabriel Barbosa (il cui ingresso in campo è accompagnato dall'ormai classico boato di San Siro) e l'esordio in Serie A di Pinamonti, uno dei migliori talenti canterani delle ultime stagioni. Un bene per Pioli, anche queste sono ottime notizie.

Una vittoria quindi in scioltezza nel freddo pomeriggio milanese, da replicare assolutamente domenica prossima, quando alle 12.30 i nerazzurri faranno visita al Bologna di Donadoni. D'altronde per credere in questa difficile rincorsa europea non ci sono alternative: vincere, vincere, solamente vincere. La logica conseguenza (e che rammarico, al netto delle potenzialità della rosa) di una prima parte di stagione letteralmente regalata alle avversarie.

Ma non c'è tempo per pensare al passato. La testa è solo al futuro, quello immediato. Serviva ripartire dopo il doppio stop contro Lazio e Juventus. E l'Inter lo fa, con autorità. In Emilia il prossimo step, in attesa di quello più importante. Contro una Lupa desiderosa di far punti e affamata per poter accorciare sulla Juventus. La speranza per il popolo nerazzurro è che l'Inter lo sia ancor di più.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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