Ranocchia: "Sono un giocatore dell'Inter, lascio aperta ogni porta"
Fonte: www.fcinternews.it
Intervistato da Sky Sport 24, Andrea Ranocchia racconta la sua esperienza in Premier League: "La mia volontà è tornare ad alti livelli, ma per ora penso a fare quel che sto facendo, divertendomi e provando a salvarmi con l'Hull City. Sto pensando giorno dopo giorno, mi sto godendo l'esperienza. Sono contento perché sto facendo bene, mi sto divertendo.
Mi chiamano tutti Frog. Nessuno all'inizio capiva il perché del soprannome in Inghilterra, poi ho spiegato che era la traduzione del mio cognome e ora mi chiamano tutti così. Il mio primo giorno? Mi hanno presentato alla stampa, ma io non conosco benissimo l'inglese. I miei amici mi hanno massacrato. Ora faccio sei ore di lezione a settimana. Nello spogliatoio mi hanno fatto cantare. Lì si usa che il primo giorno ti metti su una sedia e canti. Io ho cantato l'inno italiano. Come vivono lo stadio e la partita qui è una cosa spettacolare. C'è un rispetto della tifoseria avversaria e dell'avversario che non ho mai riscontrato altrove. Si sente proprio che è un divertimento.
Quando cambi un allenatore ad agosto è complicato per tutti, per la società, il tecnico stesso e i tifosi. L'arrivo di De Boer è stato uno shock, non parlava la lingua. Noi in ritiro non abbiamo lavorato bene. Non era facile per il mister che è arrivato per far vedere i propri concetti. Quella è stata la più grande difficoltà. Pioli? Ha dato un'impronta di gioco, una mentalità e delle regole da rispettare. Non ha stravolto niente. Ha solo messo molto bene i giocatori in campo. Il risultato si è visto. Con lui i ragazzi stanno facendo benissimo. Il mio futuro? Io sono un giocatore dell'Inter. Lascio le porte aperte a tutti, non ho mai chiuso porte. Non c'è problema".