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Quel sottile filo conduttore che lega Neymar al PSG, il sogno più lontano dell'Inter e quello di CR7 al Milan. La Juventus intanto è pronta al colpo in mediana e c'è un ritorno di fiamma delle ultime ore

di Marco Conterio
Nato a Firenze il 05/05/1985, è caporedattore di Tuttomercatoweb.com. Già firma de Il Messaggero e de La Nazione, è stato speaker e conduttore per Radio Sportiva, oltre che editorialista di Firenzeviola.it e voce di TMW Radio.
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Manca un mese e un giorno alla fine del mercato estivo e, signori, è il più bello degli ultimi anni. A livello internazionale. Rischia di essere anche il più bello di sempre a breve giro di posta. Perché Neymar è sempre più diretto verso il Paris Saint-Germain, in una scelta tutta personale ed economica. La realtà è che il brasiliano si è stufato di essere la seconda stella, vuole brillare di luce propria e non godere solo della scia di Lionel Messi. Poi ha nostalgia del suo 'clan' brasiliano e il richiamo di Dani Alves, Marquinhos, Thiago Silva, Thiago Motta & co è troppo forte per dire di no.

La strada sembra tracciata con il Barcellona che adesso rischia di complicare fortemente i piani all'Inter. Sì, perché Walter Sabatini sta lavorando da lungo tempo all'arrivo in nerazzurro di Angel Di Maria. I contatti col nuovo agente del Flaco, Sabbag, erano costanti e c'era grande fiducia. Poi il caso Neymar ha spaccato tutti gli orizzonti e Messi può aver presto con sè, in una storia molto simile a quella di Ney, il suo amico argentino di Rosario. Neymar avrebbe voluto con sè pure Philippe Coutinho dal Liverpool e non si arrenderà ad averlo anche a Parigi ma i Blaugrana, dopo lo smacco dell'addio nonostante l'affare che si prospetta più costoso della storia del calcio, è pronto a soffiarglielo e a portarlo a disposizione di Valverde. E il Real Madrid? No, non può stare a guardare. Ha pronta la risposta Kylian Mbappè, coi contatti col Monaco avanti da un pezzo. C'era anche il PSG, poi l'affare Neymar ha portato Al-Khelaifi ad andare all-in sul brasiliano e il Monaco a trattare più che volentieri con Florentino Perez.

C'è un sottile e profondo filo conduttore che lega i grandi nomi del mercato di cui stiamo parlando in questi giorni. Neymar ha fatto insorgere tutti, per cifre e numeri, in quanto a rispetto del fair play finanziario. Il PSG ha fatturato 542 milioni nell'ultima stagione. L'ingaggio di Neymar, al lordo, porterebbe la percentuale dei salari rispetto ai ricavi al 65% circa e la Uefa prevede che questa quota non sfori il 70%. Il tutto a fatturato attuale ma la previsione dei qatarioti è che l'arrivo del brasiliano faccia impennare i ricavi in quanto a merchandising e introiti.

Ecco, perché, il Milan targato cinese con Fassone e Mirabelli alla guida del mercato ha chiesto informazioni a Jorge Mendes su Cristiano Ronaldo. Andiamo con ordine per spiegare il progetto del club, chiarito anche dal dg nella risposta a James Pallotta degli scorsi giorni. La società di Via Aldo Rossi è la prima in assoluto, da quando è entrato in vigore il FFP, ad essere andata dalla Uefa a spiegare la propria volontà di 'sforare'. Di spendere e spandere, avendo disponibilità economiche garantite dalla proprietà. Si tratta di un Voluntary Agreement, accordo che la Uefa concede al club che cambia proprietà che prevede un piano di rientro per rientrare all'interno dei paletti del FFP che prevedono perdite dopo il triennio non superiori ai 30 milioni. Il primo, però, è 'anno franco'. Dopo il cambio proprietà viene concesso alla società di investire a patto che venga presentata l'intenzione di rientrare secondo un piano prestabilito.

Il Milan, come spiegato dallo stesso Fassone, è certo che gli investimenti siano pienamente sostenibili nel prossimo quadriennio. Il piano di rientro prevede incremento degli introiti dal marketing soprattutto sui mercati orientali. Incremento del merchandising attraverso l'acquisizione di grandi calciatori e allo studio c'è anche la quotazione in borsa, probabilmente quella di Hong Kong, dell'AC Milan. Chiaro che l'occhio lungo sul Milan non sia solo quello della Uefa ma anche di Elliott Management Corporation e pare anche di Blue Skye, società londinese che si sarebbe occupata dell'operazione. Anche a loro, che insieme avrebbero dunque creato Project RedBlack, Fassone e Li hanno presentato il piano di rientro. Nel messaggio a Pallotta, Fassone ha citato il "bond a Vienna". Il Milan ne ha emessi due: Titoli Serie 1, per un totale di 71 milioni, con cui il club vuole reperire risorse per estinguere il finanziamento. Titoli Serie 2 per il finanziamento della campagna acquisti. Il secondo è un bond da 55 milioni, nelle intenzioni della proprietà destinato a crescere, "e siamo ampiamente al di sotto del suo consumo", ha detto Fassone.

Ecco perché, Cristiano Ronaldo. Ecco perché idee del genere, almeno. Il Milan è nel suo 'anno franco', in quello in cui potrà investire più che nel prossimo triennio dove (a proposito: il club farà probabilmente bilanci semestrali cambiando il periodo proprio per maggior trasparenza con la Uefa) l'occhio lungo e la morsa del Fair Play Finanziario si farà sentire. E' l'estate (anche l'inverno, sì, ma colpi del genere a gennaio non si fanno) del Grande Sogno. Maiuscolo. Del grande investimento. Esattamente come per Neymar al PSG, il Milan ha intenzione di prendere un suo grande uomo simbolo per far impennare il marketing, le vendite, gli introiti. Per estinguere il debito e mettere in piedi altrettanto un progetto vincente. E' un rischio che la proprietà considera calcolato, sebbene arrivare a giocatori di quel calibro sia praticamente quasi impossibile per tutti. Però l'idea c'è ed è qui, in queste righe spiegata e non è un caso se Fassone ha chiesto a Mendes informazioni sul futuro del portoghese, se ne ha parlato in Cina con la proprietà e se anche il giocatore è stato informato.

Il filo conduttore che passa dal fair play finanziario ha toccato la Roma, costretta a vendere due big come Rudiger e Salah, ha bloccato il mercato dell'Inter che adesso un colpo a effetto vuole comunque farlo. Di Maria rischia di allontanarsi, Sabatini non si arrende per Vidal ma è chiaro che Ancelotti è stato categorico a riguardo. Sicché occhio ai cavalli, per il ds, di ritorno, come Lamela del Tottenham.

E la Juventus? Intanto ha preso due grandi calciatori nella batteria offensiva. Douglas Costa è tatticamente e tecnicamente quello che mancava. Bernardeschi, due giorni fa, ha fatto una conferenza stampa degna d'un veterano, nei modi e nei contenuti. Manca il mediano e se Kroos è destinato forse a restare un sogno nonostante i tentativi, se il Liverpool non libera Can, ecco che torna con forza l'ipotesi N'Zonzi. Il Siviglia non demorde, non abbassa le richieste, ma Paratici e Marotta vogliono chiudere il colpo a breve. Lui o Matuidi, in seconda posizione, sono le alternative di un mercato bianconero che potrebbe vedere in partenza anche Lichtsteiner e solo allora arriverà nel caso un terzino destro, che ha tante richieste per Cuadrado, che vedrà fino in fondo la sfida con l'Inter per Schick e i tentativi che ci saranno ancora con l'Atalanta per Spinazzola. La Juve, comunque, resta avanti, nello scacchiere del campionato. Anche se da un mercato così, è lecito aspettarsi di tutto.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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