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Premier, il 20° turno - All in Conte: contro Pochettino per il doppio primato

di Mattia Zangari
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Dopo l'abbuffata di Santo Stefano, San Silvestro e Capodanno, la Premier League continua a soddisfare l'insaziabile fame di football di tutti gli appassionati del mondo con un altro turno ricchissimo di pietanze prelibate spalmate in tre giorni.
Il menù lascia il dolce della 20esima giornata in fondo, con il Chelsea che si ritrova davanti a un autentico turning point stagionale: nel derby di Londra contro il temibile Tottenham di Mauricio Pochettino, la squadra di Antonio Conte potrebbe riuscire nell'impresa di inanellare la 14esima vittoria consecutiva superando il record assoluto nella storia del torneo detenuto dall'Arsenal versione 2000-2001. Un primato storico che si aggiungerebbe a quello ben più importante del presente.
Spettatore interessato dalla gara di White Hart Lane sarà certamente il Liverpool di Jürgen Klopp, alias l'alternativa più credibile ai Blues per il titolo, impegnato poco più di 48 ore prima della capolista allo Stadium of Light nello scontro sulla carta senza storia contro un Sunderland che ha la bellezza di 29 punti in meno.
Tra i due litiganti, come dice il famoso adagio, magari è il terzo incomodo a godere, ovvero l'Arsenal di Arsene Wenger, che però trova dinnanzi a sé un ostacolo di quelli tremendi da superare: l'imprevedibile Bournemouth di Eddie Howe.
Toni dimessi, quasi arrendevoli, all'Etihad Stadium, lo stadio che ospiterà tutta la rassegnazione di Pep Guardiola in questo primo scorcio di stagione: a metà del guado, prima del match apparentemente abbordabile contro il Burnley, il manager catalano ha sentenziato che il suo Manchester City 'al momento non può pensare ai grandi obiettivi'.
Di umore opposto (chi lo avrebbe mai dato anche solo un mese fa?) ecco che fa capolino l'altra faccia della luna di Manchester: lo United di José Mourinho, dopo un periodo tribolato, è lì a sole tre lunghezze dai cugini e ora, dall'alto delle sue cinque vittorie consecutive, non teme nemmeno lo scontro al London Stadium contro il West Ham di Bilic.
Oltre alla sfide di cui sopra, poi, bisogna anche trattare il campionato parallelo che va in scena sotto la linea del sesto posto occupato dai Red Devils: proprio a sud di questa soglia dei 36 punti, troviamo Everton e Southampton, le due più grandi rappresentazioni del 'vorrei ma non posso' che il destino mette allo specchio per capire chi deve avere più rimpianti.
In mezzo a Toffees e Saints c'è il WBA, squadra che non può dirsi per nulla rammaricata per questo avvio di annata, al contrario dell'avversario di turno, l'Hull City, partito lancia in resta con sette punti in tre gare, per poi totalizzarne la miseria di sei nelle restanti sedici.
A proposito di punti che latitano Stoke City-Watford potrebbe definirsi paradigmatica in questo senso, almeno considerando le ultime tre settimane: Potters e Hornets, nello specifico, non conosco vittoria rispettivamente da cinque e quattro gare.
Situazione ancor più delicata quella che coinvolge le ultime quattro squadre che chiudono il cerchio del 20esimo turno: lo Swansea senza guida tecnica definitiva, contro il Crystal Palace del neo tecnico Allardyce, ha forse una delle sue ultime chance di riemergere dalla 'relegation zone', un territorio che Leicester City e Middlesbrough auspicano di tenere finalmente a debita distanza.

CLASSIFICA -  Chelsea 49; Liverpool 43; Arsenal 40; Tottenham 39; Manchester City 39; Manchester United 36; Everton 27; WBA 26; Southampton 24; Bournemouth 24; Burnley 23; Watford 22; West Ham 22; Stoke City 21; Leicester City 20; Middlesbrough 18; Crystal Palace 16; Sunderland 14; Hull City 13; Swansea 12

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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