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Pordenone, Stefani: "Amareggiati ma orgogliosi di noi"

di Luca Bargellini
Fonte: TuttoC.com
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Il pareggio di ieri del Pordenone a "San Siro" contro l'Inter rimarrà nella storia del calcio ramarro. E sarà tre volte storico per Mirko Stefani. Intanto perché ha affrontato i nerazzurri con i gradi di capitano, poi perché ha militato nel Milan, esordendo anche in Serie A, infine per aver bloccato il capocannoniere della massima serie, Mauro Icardi. TuttoC.com lo ha intervistato in esclusiva.

0-0 e sconfitta ai rigori. Proprio male non è andata...
"L'obiettivo era quello di giocarcela bene e di fare bella figura. Se bisognava scegliere un modo per uscire dalla Coppa, questo era sicuramente il miglior spot possibile. Resta un pizzico d'amarezza per essere stati a un passo dall'impresa".

Per te 120 minuti da capitano più un rigore a referto.
"La fortuna di poter giocare a San Siro da capitano rimarrà sempre un'esperienza indimenticabile. Sono orgoglioso per tutta la città, la società e la squadra. Volevamo fare una bella figura e ci siamo riusciti".

In più, da milanista, sei riuscito a fermare Icardi che nel derby ne ha fatti tre.
"In effetti (ride NdR). Scherzi a parte, è una cosa che fa piacere. Ma alla mia età so che non sono cose eccezionali perché con l'organizzazione di gioco tante cose possono riuscire bene. Come ad esempio il match con l'Inter. Poi è chiaro, da milanista battere i nerazzurri sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Anche perché nel turno successivo forse ci saranno proprio i rossoneri (attesi agli ottavi dal Verona NdR)".

Ora che si spengono i riflettori non avete paura di un calo di tensione?
"Siamo una squadra esperta, con gente di grande valore umano, non ho preoccupazione di cadere in questo tranello. Siamo consapevoli di quello che ci aspetta, siamo calciatori di categoria e sappiamo cosa richiede la Serie C. L'umiltà è stata la nostra forza in questi anni e deve essere il primo punto su cui continuare. Anche noi siamo una squadra normale, non siamo diventati dei fenomeni né vinceremo ogni domenica dominando ovunque. Se da ora in avanti non dovessimo far bene non sarà sicuramente perché ci siamo montati la testa".

Domenica c'è il Renate in uno scontro playoff.
"Siamo già con la testa a loro. Oggi chiudiamo questa bella parentesi che ci ha permesso di metterci in mostra in tutta Italia e torniamo alla realtà che ci vedrà affrontare una delle squadre più pericolose del campionato".

Patron Lovisa ha detto di voler puntare alla B. Come si recuperano 9 punti al Padova?
"Dobbiamo dare il massimo domenica per domenica, senza pensare alla classifica. Se pensi al Padova e alla vetta sarà impossibile arrivare a loro. L'obiettivo è il vertice ma non siamo la Juventus che è obbligata a vincere. Abbiamo le qualità per rimanere nelle zone alte della graduatoria ma non sarà una tragedia non arrivare primi".

E se saranno playoff magari evitando i rigori, visto che tra Parma a giugno e ieri con l'Inter proprio bene non vi hanno portato...
"In queste due occasioni non siamo stati fortunati. Però mi piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Sono state due grosse delusioni e quindi vuol dire che ci siamo meritati l'occasione di arrivare vicinissimi al traguardo grosso. Questo significa che alle spalle c'è un grosso lavoro. In questi anni ce l'abbiamo fatta a lavorare bene, speriamo di continuare così".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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