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Parma, D'Aversa: "Onorato di essere qui. Al 2017 chiedo continuità"

di Luca Bargellini
Fonte: ParmaLive.com
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Dopo aver ospitato sulle nostre colonne il direttore sportivo Daniele Faggiano, è ora il turno del grande protagonista di questo finale di 2016 da sogno per il Parma e per chi sostiene i suoi colori. Ai microfoni di ParmaLive.com, Roberto D'Aversa, nuovo tecnico ducale, fa un bilancio di questo 2016 che per lui si è concluso in gloria dopo un inizio traumatico, con l'esonero da allenatore del Lanciano. Lo "scacchista", come lo abbiamo soprannominato, parla così in esclusiva al nostro portale: "Il passato ormai è passato, ciò che mi preme pensare sono presente e il futuro. La partenza così forte è inaspettata ma per noi è solo un punto... di partenza, appunto. Dobbiamo continuare su questa strada. Cosa cambiare e cosa mantenere? L'atteggiamento è da mantenere, la base per tutti deve essere quello, valorizzando le caratteristiche del gruppo e migliorando quello che è migliorabile. Cambierei la la gestione della palla, a volte non è pulita come vorrei, poi serve salire di condizione fisica e lo faremo col lavoro".

Abbiamo visto un Parma cinico e attento, cresciuto molto dal punto di vista della voglia. Nella sosta si lavorerà anche sulla manovra?
"Penso che da quando siamo arrivati, la differenza si è già vista anche sotto questo punto: se vado a ripensare al derby, devo dire che la squadra si è espressa anche a livelli al di sopra della media. Nell'azione del gol ricordo 22 passaggi di seguito, un fraseggio per un minuto continuo, la trama di gioco è stata sicuramente positiva. Ci vuole del tempo, in un mese non si memorizza tutto, ma la ricerca del risultato è prioritaria e nella sosta sicuramente lavoreremo per crescere anche in questo".

L'ha sorpresa la scelta della società di puntare su di lei, un tecnico relativamente inesperto?
"Sono stato onorato della scelta della proprietà di puntare su di me, a discapito di nomi altisonanti che erano circolati, è chiaro che sono felice e soddisfatto, penso che la società abbia cercato la fame e la voglia di arrivare più che il curriculum. Con i nomi non si fa niente, nella vita bisogna scegliere competenza ma anche voglia e passione, queste sono componenti che io ho certamente. La bravura sarà il tempo a dirlo".

Parliamo di singoli. Come e cosa ha cambiato nel modo di giocare di Giorgino?
"Guardare indietro non mi piace, ma da quando sono arrivato posso dire di aver conosciuto un giocatore affidabile, che aveva solo bisogno di fiducia: dal tecnico, dal proprio ambiente, dal proprio pubblico. Coi risultati cresce tutto, un calciatore come lui ti dà equilibro ma anche Corapi e Scavone lo fanno, abbiamo diversi ragazzi "tattici". Noi prepariamo le partite in determinate maniere e voglio che la mezzala vada a concludere sempre, specie quando l'azione si origina da sinistra. Pretendo la massima partecipazione di tutti alla fase difensiva, mentre a quella offensiva non proprio tutti, ma chi è designato deve farlo sempre".

Altro calciatore rinato sembra Baraye, ci sono novità sulle sue condizioni?
"Dagli esami strumentali di ieri sera non dovrebbe essersi nulla di grave. Riguardo il suo utilizzo, io ho solo cercato di metterlo in condizioni ideali, come caratteristiche a mio parere deve venire a giocare in mezzo più che agire sulla fascia, ma anche in corsia si è dimostrato un giocatore affidabile, in grado di percorrerla tutta".

Zommers ha ritrovato tutte le sue certezze dopo il suo arrivo: crede abbia bisogno di una 'chioccia'?
"Lui deve continuare a crescere come sta facendo, poi sarà la società a fare le valutazioni del caso. Posso dire che, idealmente, laddove c'è un portiere giovane, la cosa ideale sarebbe affiancarlo ad un giocatore più esperto che possa aiutarlo in modo diverso rispetto al preparatore".

Ha iniziato a conoscere Parma città? Cosa ne pensa?
"Parma l'ho vista una mattina, mentre cercavo un appartamento. Collecchio invece lo conosco a memoria e ci abito anche, purtroppo e per fortuna ho dovuto dare massima priorità al lavoro. E' una bella città in ogni caso e purtroppo si mangia benissimo".

Mercato: venerdì in conferenza ha fatto riferimento all'assenza di esterni da 4-3-3, la società si muoverà di conseguenza?
"Ho semplicemente chiarito che a livello numerico non abbiamo abbastanza attaccanti per mettere in campo un tridente. Io credo che la squadra debba cambiare il meno possibile, ma non posso entrare nella tasta di qualche giocatore che chiederà di andare via".

Ritiene dunque la sua squadra già pronta per un campionato da promozione diretta?
"Ci sono alcune situazioni in cui la società farà le sue valutazioni: l'ultimo mese di gare ci fa pensare che vada toccato il meno possibile, ma le difficoltà in passato ci sono state e serve equilibrio. Numericamente qualche intervento va fatto, anche perché in difesa siamo contati se vogliamo giocare a tre e in mezzo anche. La regola di under e over? Va ovviamente considerata".

Fu proprio il ds Faggiano a definire "difficile" la coabitazione di Evacuo e Calaiò, lei che ne pensa?
"Hanno caratteristiche simili, come ho già avuto modo di dire: sono due prime punte, ma lì dove uno vuole giocare con le due punte e con certi accorgimenti, non vedo difficoltà nel farli giocare insieme. E' un peccato tenere fuori un giocatore come Felice, davvero forte, ma in questo momento Calaiò ha una condizione psicofisica davvero eccezionale".

Ha portato spesso con i grandi, pur senza situazioni di emergenza, i giovani Dodi e Mastaj: che giudizio ha di loro?
"Sono due ragazzi applicati, interessanti, che si allenano con noi da diverse settimane dimostrandosi all'altezza. Mastaj spesso e volentieri lo schiero in un ruolo non suo e sta dimostrando applicazione, non è facile essere utilizzati fiori ruolo con così tanti anni di differenza rispetto ai compagni. Ma lui risponde sempre bene e sotto l'aspetto dell'impegno è molto apprezzato. Dodi è un ragazzo che sa trovare la giusta posizione e che si impegna tanto".

Si è dimostrato un convinto fautore del trasformismo tattico: darà indicazioni per l'acquisto di calciatori molto eclettici, che possano andare in questa direzione?
"Credo che nel calcio moderno la scelta di puntare su un giocatore che sa ricoprire due ruoli porti un indubbio vantaggio alla squadra".

Proprio oggi è iniziato il nuovo anno: cosa chiede al 2017?
"La continuità di risultati, come dicevo prima. Ne approfitto per fare i miei auguri a tutti i lettori e tifosi del Parma di buon anno. Continuate a seguirci e sostenerci come fatto fino ad ora".

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