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Paganese, testa prima delle gambe: la ricetta di Favo per la gara di Rende

di Stefano Sica
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Non fallire più l'approccio ed essere capaci di accettare il guanto di sfida sin dalle prime battute della gara. Non poteva essere più chiaro Massimiliano Favo, tecnico della Paganese, nel presentare il test di oggi pomeriggio a Rende. Del resto troppo spesso, nelle ultime partite, sono emerse le contraddizioni di una squadra giovanissima e completamente rinnovata, che non a caso è alla ricerca della seconda vittoria in campionato dal lontano 2 settembre (giorno del blitz a Cosenza). Il difetto principale? L’ansia. O psicolabilità, per dirla con le parole di Favo il quale anche ieri ha ribadito lo stesso concetto di fondo. Quella psicolabilità che con la Virtus Francavilla non ha consentito agli azzurrostellati di approcciare al match con spavalderia e sicurezza dei propri mezzi. La posta in gioco poteva apparire alta (vincere finalmente in casa contro un avversario tosto ma apparentemente alla portata) e questo ha limitato l’allegra incoscienza di una squadra che poi si è avvitata in una manovra lenta e noiosa nonché nei soliti errori grossolani, tecnici e di concetto. Segno di scarsa tensione e nervi molli prendere gol a 10 secondi dal termine del primo tempo. A maggior ragione se si concedono metri e traversoni facile e, come spesso accade (Matera, su tutti, docet), si va in difficoltà nella lettura di queste parabole. Spesso, però, la Paganese riesce ad innescare improvvisamente la scintilla che modifica il corso degli eventi dopo tanto torpore. E infatti, anche una settimana fa al Torre, è cambiato molto nella testa dei giocatori dopo l'intervallo. E la Paganese ha accelerato, morso, reagito quando doveva reagire e difeso con rabbia quando occorrevano sacrificio e attenzione negli ultimi 20 metri.

Insomma, vedere di questi tempi gli azzurrostellati distendersi con abilità e furbizia per almeno 65-70 minuti – quelli che la avvicinerebbero alla vittoria tanto agognata – è difficile, anche se qualche segno di miglioramento graduale lascia diversi spiragli per un ottimismo moderato. Hanno funzionato anche le mosse di Favo al termine dei primi 45' (Regolanti in primis e poi la freschezza di Ngamba negli ultimi 20 minuti per riequilibrare il centrocampo) e un modulo (il 4-2-4) che psicologicamente ha fornito un messaggio vincente al gruppo.
Fatto sta che il tecnico napoletano al Lorenzon non ripartirà da questo schema concettuale. Regolanti, che con la Virtus ha disputato un secondo tempo assai positivo (e non solo per il gol), aspetterà. Anche perché, come ammesso dallo stesso attaccante, la sua collocazione nel 4-3-3 è più problematica rispetto ad un sistema che gli consente di avere un partner al suo fianco. Probabile che Favo possa puntare sulla sua lucidità in corsa, come avvenuto coi pugliesi. In difesa rientrano Picone e Meroni e, in avanti, Talamo agirà tra Scarpa e Cesaretti. Tascone, autore di una prova sontuosa contro i biancazzurri, sarà al suo posto così come Carcione che, in un 4-2-4 con due ali molto offensive, avrebbe palesi difficoltà di inserimento tattico. Ecco perché per ora non si cambia. Sperando, nel frattempo, che questa Paganese faccia intravedere segnali di crescita innanzitutto nella mentalità. E' su questo aspetto che per ora Favo vuole puntare, più che su particolari alchimie.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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