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Paganese, Firenze: "Vogliamo continuare a stupire"

di Luca Esposito
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

La Paganese è in un ottimo momento, ultimamente ha dimostrato di essere squadra degna di entrare nel novero delle compagini che saranno impegnate ai play-off di Lega Pro: con il successo esterno di Taranto per 4-0 ha portato a quattro punti il divario rispetto all’undicesimo posto a tre giornate dalla fine. I colleghi di Ottochannel ieri hanno intervistato, nel corso della trasmissione Focus Lega Pro, il fantasista degli azzurrostellati Marco Firenze (23 anni), che ha segnato 8 gol con la Paganese dopo i tre già realizzati quando giocava nel Siena: il calciatore è andato in gol anche allo Jacovone di Taranto.
“Sono molto contento della scelta di trasferirmi a Pagani – ha detto Firenze – comunque anche a Siena stavo facendo bene, avevo iniziato nella posizione di mezzala, e penso che il mio futuro sia in questo ruolo. Quando a Siena è stato cambiato l’allenatore, ho scelto di intraprendere un altro percorso perché volevo continuare la mia crescita in quella posizione di campo. Il fatto di essere allenato da mister Grassadonia poteva aiutarmi a migliorare tanto. Le cose stanno andando benissimo, mancano tre partite alla fine della stagione regolare, dobbiamo cercare di chiudere il campionato nel migliore dei modi e poi, se riusciremo ad accedere ai play-off, cercheremo di giocarcela contro tutti”.
Nel calciomercato di riparazione la Paganese stava quasi smobilitando. Ci ha dovuto pensare un attimo prima di trasferirsi lì, oppure non è stato difficile accettare?
“Avevo altre proposte, effettivamente ci ho dovuto pensare per qualche giorno, però la mia scelta è stata dovuta al discorso relativo al ruolo. Se ci qualificheremo ai play-off potremmo essere una mina vagante, comunque il campionato non è ancora finito, dovremo essere concentrati e ci piacerebbe ottenere altre tre vittorie”.
Quando lei arrivò a Pagani, avrebbe mai pensato che la Paganese potesse raggiungere la zona play-off?
“Ero abituato a lavorare in un determinato modo.

Quando sono arrivato a Pagani sono rimasto impressionato dal lavoro che l’allenatore e lo staff della Paganese effettuano, quindi la cura di ogni dettaglio. È stato cambiato in parte l’organico, oggi ci sono tanti giovani di cui si vedeva la qualità già da tempo, e l’allenatore è stato bravo a fare capire a tutti quello che chiedeva. Ci siamo impegnati nel lavorare, e si sa che vincere aiuta a vincere: abbiamo ottenuto dei risultati importanti che ci hanno dato morale, e abbiamo realizzato di essere una squadra con delle potenzialità”.
Il fatto di non avere pressione quanto aiuta un calciatore?
“Credo sia un fatto positivo. Poter giocare con la mente sgombra, sapendo di non avere nulla da perdere, è utile, però adesso come adesso abbiamo da perdere. L’anno scorso con il Catanzaro ho raggiunto una salvezza all’ultima giornata, sono stati quattro mesi difficilissimi, quindi so che cosa vuol dire giocare con la pressione addosso. Comunque non ci vogliamo fermare”.
Dal rischio di lottare ancora per un campionato di salvezza col Siena è passato alla prospettiva di arrivare in zona play-off con la Paganese, quindi sentiva l’esigenza di fare un’escalation?
“A Siena avevo sempre giocato, a parte qualche partita in cui non potevo giocare perché non ero in condizione, ma la scelta di cambiare, ribadisco, è stata dettata dal fatto di continuare il percorso di giocare in un ruolo nuovo, quello di mezzala, che avevo ricoperto solo nelle giovanili. Ero convinto che potesse essere una scelta importante per la mia crescita, si è rivelata felice fino adesso, e spero di chiudere in bellezza questa stagione”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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