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P. Bruno: “Con la Juve ci vuole un Toro vero"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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Pasquale Bruno è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bruno, conosciuto per la sua proverbiale grinta, è un ex calciatore che ha militato nel Torino dal 1990 al ‘93 e in precedenza dal 1987 al ‘90 nella Juventus. Attualmente è socio con Jason Ferguson, figlio di Alex, della Elite Sport Group, società di procure sportive a Manchester ed essendo appassionato di mountain bike pratica questo sport effettuando gare. Con lui abbiamo parlato del derby di questa sera.
Derby con la Juventus lanciata verso la conquista del sesto scudetto consecutivo e della finale di Champions League, mentre il Torino dopo un inizio di stagione molto buono ha avuto un periodo di flessione e adesso nelle ultime sei partite non ha più perso, anche se produce tante occasioni da gol e poi ne concreta poche. Che partita si aspetta?
“Come ha detto recentemente il mio amico Enrico Annoni, è una partita che può salvare la stagione per il Toro perché battere una Juve così forte fa sempre piacere. Sta in noi adesso, sta nei nostri giovani eroi farsi rispettare e cercare di sfatare soprattutto l’andazzo degli ultimi derby dando la svolta per vedere un Toro vero, anche perché è da tanto che non lo vediamo. Speriamo. E’ l’occasione giusta perché non abbiamo nulla da perdere, siamo salvi e purtroppo non abbiamo ambizioni a traguardi importanti. Sinceramente mi dispiace avere un Toro che non abbia grandi ambizioni e questa è l’occasione buona per togliersi almeno qualche soddisfazione”.
La Juventus ha una difesa quasi impenetrabile, anche se Buffon non giocherà. Belotti è con Dzeco il capocannoniere della serie A e deve stare attento a Higuain che è a un passo. Che scontro sarà fra una difesa ermetica e un attacco di livello con Belotti, Falque, Ljajic supportati da Iturbe, Boyè e Maxi Lopez?
“ E’ vero che la Juve in difesa è molto forte, ma difendono sempre in cinque e l’hanno fatto anche in Champions con il Monaco con Barzagli, Bonucci, Chiellini, Dani Alves e Alex Sandro che contro un solo attaccante per forza di cose hanno vita facile. Pero, credo che Belotti sia un giocatore importante, Iago Falque la sua partita la fa sempre e bisognerà vedere che cosa farà Ljajic. Non ho ancora capito che razza di giocatore sia Ljajic, se è forte o se è normale. Soprattutto in partite come questa con la Juve ci sia segni di vita Ljajic, perché fino ad oggi non ne ha dati molti”.
Nelle ultime gare, da quando Mihajlovic ha messo Ljajic dietro la o le punte, il serbo ha fatto decisamente meglio.
“Sì, è vero, però, da uno che indossa la maglia numero dieci, che è così importante nell’economia del gioco, i tifosi si aspettano tanto e lui finora ha fatto poco. Il derby è l’occasione giusta per lui di dimostrare di essere degno d’indossare la maglia numero dieci. Sta a lui far vedere chi è veramente, finora mai nessuno l’ha contestato ed è sempre stato lascato in pace e adesso dimostri che è uno da Toro perché, come dicevo, fino a oggi l’ha fatto vedere poco”.
Il derby si disputa due giorni dopo la commemorazione della tragedia di Superga e con tante polemiche per scritte offensive nei confronti del Grande Torino e dei valori granata, scritte comparse sia nella strada che porta alla basilica sia al Filadelfia. Marchisio, Buffon e Dybala hanno preso le distanze da questi atti, lei che cosa dice al riguardo?
“Credo che chi ha fatto queste scritte vada ignorato.

Sono pochi imbecilli, una persona intelligente, soprattutto una persona normale non si comporta così. Giovedì ero all’estero è ho visto i telegiornali che raccontavano la storia drammatica e fantastica del Grande Torino e mi hanno fatto venire i brividi, mia moglie non s’interessa del calcio, però, anche lei guardando lo speciale di Federico Buffa è rimasta senza parole, si è commossa. Quindi credo che questi quattro ignoranti, deficienti, non so neanche io come definirli, non meritino nulla. La gente intelligente e che ha cuore rispetta il Toro. Ripeto, per me questi vanno solo ignorati, sono degli scoppiati, dei … non riesco proprio a trovare parole per definirli, sono ignobili, infami e neppure dicendo questo si riesce a offenderli del tutto, non meritano nulla. L’unica cosa certa è che il Toro è Storia. Siamo una squadra unica, dico siamo perché m’identifico in questa maglia bella e dannata. Solo noi abbiamo avuto tutte queste avventure dal Grande Torino e la sua tragedia, a Meroni, a Ferrini e alle cose meno gravi, ma sempre piene di grandi emozioni. Solo noi potevamo non vincere una Coppa Uefa pareggiando e colpendo pali e traverse, però, sempre fieri di essere granata. Noi ci accontentiamo di poco, ma quelle poche cose sono speciali. L’ultimo trofeo che abbiamo vinto è stato la Coppa Italia, ma se ripenso a quella partita con la Roma mi vengono gli incubi: tre rigori contro, otto minuti di recupero e un arbitro scandaloso. Noi ci teniamo la nostra Storia e ne siamo orgogliosi e gli altri si tengano i trofei e non mi riferisco solo alla Juventus, sto parlando in generale. Gli altri con le loro coppe e noi con i nostri drammi e le nostre gioie. Solo Toro!”.
Se questa sera ci sarà da parte del Torino l’impresa sarà memorabile perché allo Juventus Stadium i granata finora non hanno mai vinto e neppure conquistato punti.
“Come dicevo, noi ci accontentiamo di poco e a me basterebbe vedere un Toro vero, un Toro che lotta. Sappiamo che affronteremo una squadra forte, se penso a come sono cambiati i tempi mi fa strano perché allora erano loro che avevano paura di noi, come ai tempi di Pulici. Mi ricordo che tornammo da Madrid il mercoledì notte e la domenica ci sarebbe stato il derby e per noi era una scocciatura, ma vincemmo due a zero con doppietta di Casagrande e sarebbe potuto essere un cinque a zero. Adesso, invece, ad avere il coltello dalla parte del manico è la Juve e, quindi, sta a noi comportarci da Toro e se questi giovani eroi avranno coraggio possono dare fastidio, dipende tutto dai nostri ragazzi perché noi possiamo solo tifare”.
"Posso fare un saluto?"
"Ma certo, prego".
"Tramite il vostro sito vorrei salutare tutti i tifosi del Toro".

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