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Neymar va oltre il calcio-business, ci vuole un'inchiesta. Ora saltano gli equilibri a cominciare dalla Juve con Dybala. Vendere o non vendere? Il Barça insiste, lui vacilla. Di Maria vuole l'Inter

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Lo sceicco non perde tempo, già oggi presenterà al Parco dei Principi il suo giocattolino tutto nuovo, fra ricchi premi e cotillons. E adesso non venitemi a raccontare che il trasferimento di Neymar dal Barcellona al Psg altro non è se non una normale conseguenza del calcio-business. Non è così, almeno non è solo così. Siamo di fronte al più importante affare della storia del calcio e questo è certo, ma anche al più scandaloso. Spendere seicento milioni (fra annessi e connessi) per un giocatore è una bestemmia economica, ma anche tecnica.Una clamorosa prova di forza di chi ha tanti soldi da poter fare quel che vuole, oltre ogni logica calcistica. Ma anche l’evidente tentativo politico di riposizionare l’immagine di un paese, il Qatar, che ospiterà i mondiali nel 2022 e non è certo all’apice della popolarità e della considerazione politica a livello internazionale per molteplici problemi che vanno ben oltre il calcio. Insomma, il calcio viene usato. E il calcio dovrebbe ribellarsi.

Invece, al di là di qualche inchiesta, di qualche commissione, non succederà un bel niente. Le regole non sono state violate perché le regole non ci sono e se ci sono possono essere facilmente aggirate. Si sapeva e si sa. Ma in questi anni nessuno ha voluto far nulla per mettere un freno vero a certe spese folli, per restringere il solco fra pochissime squadre d’élite e tutto il resto del movimento calcistico. Il solco in realtà si è allargato, vincono e vinceranno sempre le solite, la bolla del calcio-business prima o poi esploderà perché alla fine gli sceicchi e i loro amici si accorgeranno che per vincere non basterà fare follie, non basterà Neymar, ma serve fare calcio serio, con programmazione e investimenti oculati. Ma fra la regolamentazione che manca inserisco anche quella relativa ai fondi di investimento e al raggio d’azione dei procuratori. Una jungla che nessuno vuole disboscare. E non venitemi a dire che Real, Barcellona, Manchester ed altre hanno fatto e faranno lo stesso. E’ vero, erano un’esagerazione anche i 100 milioni per Bale, ma anche i 120 per Pogba, ma questi vanno inseriti in un contestato tecnico che funziona, in società che fanno certi colpi mirati per continuare a lavorare sul perfezionamento e potenziamento delle loro squadre. Neymar no, Neymar è lo sfizio di un supericco che vuole andare oltre, un colpo di teatro che sicuramente non basterà al Psg per vincere la Champions perché le grandi squadre sono fatte con i campioni, ma anche con i giocatori giusti, con un progetto tecnico credibile. Non mi sembra che tutto questo sia il Psg, un posto dove si spendono tanti soldi da anni con giocatori di tutti i tipi, si comprano i nomi e con i nomi riempi le prime pagine dei giornali per dieci giorni, ma non vinci. Neymar da solo non potrà cambiare le sorti di una squadra che squadra non è mai stata, ma un gruppo di grandi giocatori. E’ profondamente diverso, spiegatelo al signor Al Khelaifi.

Il caso Neymar, a caduta, ora sconvolgerà gli equilibri del calcio europeo. Il Barcellona dovrà rispondere immediatamente per far vedere tutta la sua potenza, per tenere il livello tecnico altissimo anche senza Neymar, per calmare i tifosi che ieri sera in piazza bruciavano le maglie del brasiliano.

Con 222 milioni in mano, da spendere, il Barca sta bussando a più porte e parlando con più giocatori. Il Liverpool è destinato a perdere Coutinho. L’accordo con il giocatore c’è, gli inglesi hanno detto no a 100 milioni, ma l’offerta si alzerà presto attorno ai 120. Impossibile dire ancora no. Ma Coutinho non può bastare, l’altro grande obiettivo è Dybala. Nessun segreto, l’argentino piace da sempre. Il Barca prepara un’offerta da 120 milioni.

Come reagirà la Juventus? Il giocatore saprà resistere?

Domande alle quali per ora tutti rispondono "resterà in bianconero". La Juve non lo vuole vendere, il giocatore dice di voler restare. Riparliamone fra qualche giorno.

Se il Barca non riuscirà a completare l’organico, a prendere i giocatori che sta puntando, Dybala diventerà il grande colpo mediatico, può essere l’unico giocatore in grado di far dimenticare subito Neymar. Sono diversi, è chiaro, ma nell’immaginario calcistico Dybala è un giocatore da Barca.

Il problema è non tirare le cose per le lunghe. La Juve sa che con certe cifre investite bene potrebbe uscire più forte anche senza Dybala. Situazioni difficili da gestire, con equilibri molto complessi.

Chi potrebbe comprare la Juve se andasse via Dybala?

Su questo interrogativo stanno lavorando Marotta e Paratici, i nomi non mancano. Per ora, però, l’attenzione è concentrata sul centrocampista e il Psg che qualcosa deve anche vendere, potrebbe finalmente liberare Matuidi. Ci lavora da giorni Raiola e i tempi non saranno infiniti, una settimana al massimo.

Ma attorno al Psg c’è anche l’interesse dell’Inter. Di Maria avrà ancora meno spazio, ha chiesto di andar via, ha l’accordo con l’Inter e anche qui è questione di giorni. Parallelamente i nerazzurri stanno vendendo Candreva al Chelsea per 25 milioni. Gli inglesi hanno proposto come contropartita il difensore Christensens, 21 anni. L’Inter ci ragiona.

E qualcuno ha suggerito al Milan di ragionare su Cavani. Con l’arrivo di Neymar come si sentirà il Matador? Ricordate quanto ha sofferto la presenza in squadra di una stella come Ibra. Con Neymar sarà ancora peggio per l’effetto di questo acquisto-monstre. E allora qualche intermediario ha cominciato a grattargli la pancia per capire se Cavani potrebbe essere una alternativa ai vari Belotti e Aubameyang sui quali Fassone e Mirabelli lavorano da mesi. Nel giro potrebbe finire perfino il povero Bacca che Emery ha lanciato nel Siviglia. Si lavora sotto traccia, vediamo cosa maturerà.

Di sicuro il Milan l’attaccante di grande valore lo prenderà anche per completare un organico superlusso, già in grado di far sognare i tifosi rossoneri. Lo spettacolo di San Siro stracolmo per un una semplice gara di qualificazione all’Europa League, racconta di quanta voglia di Milan ci sia in giro e di quanta attesa ci sia attorno a questa squadra piena di talento e solidità, costruita ben issino con colpi mirati che vanno oltre le cifre spese. Si vede che dietro la costruzione del Milan c’è scienza calcistica, ogni pedina è pensata e mirata in ottica equilibrio tattico. Non hanno speso poco Fassone e Mirabelli, tutt’altro, ma hanno speso dopo aver fatto un progetto tecnico al quale ispirarsi. Spiegatelo allo sceicco Al Khelaifi, o magari glielo spiegherà Cavani fra qualche giorno….

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