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Mihajlovic: “Toro costruito per avvicinare i piani alti, persi punti pesanti"

di Marco Frattino
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Sinisa Mihajlovic, tecnico del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Bologna. “Siamo dispiaciuti di aver lasciato dei punti per strada. Io per carattere - ha detto - cerco sempre di alzare l'asticella per stimolare anche i calciatori. Ma non si può poi criticare quel gruppo se non ci riesce: una squadra può essere criticata quando non si impegna, gioca male o sbaglia approccio. Ma questo non è il caso del Torino. Stiamo facendo un buon campionato con record di punti, il quarto attacco della serie A, 21 punti conquistati in casa. E' vero che fuori casa si poteva fare di più, ma solo il Napoli ci ha messo sotto in trasferta. Questa è una squadra che è stata costruita per avvicinare i piani alti della classifica e divertire e lo sta facendo. Per caratteristiche è più votata all'attacco che alla difesa. Il nostro obiettivo ora è rimanere nelle zone alte della classifica provando a far più punti del girone di andata, divertire i tifosi e onorare questa maglia”.

Mihajlovic ha poi proseguito: “A giugno abbiamo perso Immobile, Glik, Maksimovic, Peres, è arrivato un nuovo allenatore e un altro sistema di gioco: quello che si è fatto in questi mesi non è così scontato come sembra. Se analizziamo la squadra negli effettivi uno se ne può accorgere. Abbiamo Hart, che è si un campione ma alla prima stagione in Italia. C'è Zappacosta che è arrivato adesso in Nazionale; poi Rossettini, che forse è alla sua migliore stagione. Abbiamo recuperato Castan, Barreca è sotto la lente di diversi club ed è diventato un punto fermo; Valdifiori dopo un anno fermo è protagonista qui, Baselli e Benassi stan facendo benissimo e giocando con continuità, Iago Falque è da un anno anche lui che non gioca e ha fatto tantissimo; Ljajic, poi, anche lui non ha mai avuto continuità prima di qua e arriverà sicuro in doppia cifra. Belotti, infine, è vero che è fortissimo: ma segna perché è messo in condizione, perché noi giochiamo aggressivi, pressando negli ultimi 30 metri, grazie al lavoro della squadra. Iturbe? Non abbiamo preso Messi o Ronaldo: dopo una partita è stato messo in croce. E’ un giocatore che va messo in condizione di essere recuperato, come molti altri che ho elencato prima. Carlao? Lasciamogli tempo. De Silvestri? L’ho voluto io, è un titolare per me, ha avuto la sfortuna di trovarsi un Zappacosta così. Questo per far capire che abbiamo vinto quasi tutte le scommesse fatte grazie alla voglia e applicazione di questi giocatori, ma anche al lavoro di noi che siamo nel Torino. Vorrei più equilibrio nel giudizio di quanto si è fatto”.

Sugli obiettivi: “Io ho dato come obiettivo quello di arrivare in Europa in due anni, provandoci fin dal primo. Non bisogna dimenticare da dove siamo partiti e chi siamo. Non significa che abbiamo mollato qualcosa, perché lotteremo fino alla fine. Ma non mi sono piaciuti alcuni giudizi che non rispecchiano la realtà. Il Toro non si deve snaturare: abbiamo una nostra identità di gioco che punta sempre alla vittoria e non dobbiamo cambiarla. Occorre solo avere maggiore lucidità in alcuni momenti della partita. Io preferisco sempre fare un gol più dell'avversario piuttosto che scendere in campo con l'obiettivo di non perdere”.

 
Il mister serbo ha poi concluso: “Ljajic? L'ho voluto io perché è un calciatore forte. Quando mi arrabbio con lui lo faccio come un padre, perché gli voglio bene. L'altro giorno, dopo la partita, ho voluto rasserenarlo. Sono convinto che ha fine campionato arriverà in doppia cifra sia nei gol che negli assist. Deve solo rimanere sereno, andare in campo e divertirsi: i risultati arriveranno. Che poi è quello che chiedo a tutti i miei calciatori”.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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