Man City-Monaco, la notte di Falcao. Quando poteva diventare un citizen
Radamel Falcao a Manchester, in quello che poteva essere il suo stadio e dove poteva essere l'idolo. Questa sera il colombiano sarà uno degli spauracchi monegaschi per il City di Guardiola, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. Un Falcao rinato dopo due anni inglesi di scena muta, dove (a ragione) si è persino pensato a una mesta fine di carriera di chi si era trasferito in terra d'Albione come il miglior centravanti in circolazione. Estate 2014, Falcao dopo un anno al Monaco vuole cambiare aria e le due squadre di Manchester cambiano aria: l'aveva spuntata il Manchester City, tanto che la sera del 30 agosto svuota l'armadietto del Monaco e saluta i compagni: "Vado al City" dichiara, prima di prendere il volo. Nel frattempo, però, i citizens che sono nella morsa del Fair Play Finanziario non riescono a cedere giocatori per rendere possibile l'arrivo del colombiano. E già che il giocatore si trovava a Manchester, lo United con un colpo di coda lo ha fatto rimanere in città.
Con i colori dei Red Devils un flop, solo 4 gol in 26 partite e il derby con gli skyblues all'Etihad saltato per infortunio. Ci giocherà l'anno dopo per soli 11 minuti, con la maglia del Chelsea. Anche a Londra sarà un flop. Il ritorno nel Principato si è rivelato la soluzione migliore sia per Falcao che per il club. A oggi sono 21 i gol realizzati fra campionato e coppe con il Monaco che è in testa al campionato francese. E si presenta a Manchester come un vero e proprio spauracchio.