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LIVE TMW - Pietro Leonardi a Sportitalia: "Voglio raccontare le mie verità"

di Marco Frattino
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00.14 - Terminato l'intervento tv a Sportitalia di Pietro Leonardi, che è tornato a parlare dopo il fallimento del Parma e dopo la sua esperienza a Latina.

00.11 - Abodi-Tavecchio, cosa ne pensa per la FIGC? "Io non ho detto nulla attraverso una intervista a La Repubblica. Chi voterei? Non faccio un nome secco, dico che sono stato dalla parte di Tavecchio perchè aveva fatto una promessa sulla sinergia delle quattro leghe. Ora, da spettatore, vedo che la Lega A non si sa cosa vuole fare. La B e la Lega Pro sono con Abodi, la Lega Dilettanti è spaccata. Tavecchio aveva avuto l'ok perché doveva esserci la sinergia tra leghe, adesso posso dire che c'è stato un fallimento della gestione".

Perché ha deciso di parlare dopo due anni? "Era giusto non parlare prima, è stata una mia scelta. Dopo i giudizi della FIGC e del Tribunale di Bologna, non posso aspettare il processo di Parma per parlare. Quindi, per questo ho deciso di tornare a parlare adesso".

Perché s'era triplicato lo stipendio? "Si parlava di un milione e duecento mila euro. Quando andai via dall'Udinese, m'era stata data una cifra per questioni personali. In fase di trattativa con Ghirardi, c'era stata la decisione di restituire tutto all'Udinese. Era normale farlo, era doveroso farlo nei riguardi dei friulani. Fino a quando sono stati pagati gli stipendi, avevo restituito tutto".

Ha tanti nemici nel calcio ormai. "Me ne sono accorto in questi ultimi due anni. Mi dispiace per i miei figli, se ho sbagliato devo pagare. Mia figlia è rimasta a Parma fino a giugno per finire la scuola, con alcune foto pubblicate ricevendo insulti e minacce. Una cosa sono io, un'altra è la sfera personale. La famiglia deve restarne fuori".

Perché prendeva calciatori in grandi numeri? "Ho sempre fatto acquisti a parametro zero, in prestito o modalità simili. Abbiamo gestito tanti anni con i diritti tv e le cessioni dei calciatori, che era un numero compreso sempre tra i 15 e i 17 milioni. Se avessi avuto la possibilità di prelevare un calciatore a sette milioni di euro, avrei lavorato con 40-50 nomi. Per trovare un Sansone, dovevo prendere altri 4-5 calciatori".

C'è un colpevole per il fallimento del Parma? "Avevo la firma fino a centomila euro, non sono io che devo dire chi è il responsabile. C'è un organo competente".

00.00 - Come venivano gestiti, sotto l'aspetto tecnico, tanti calciatori messi sotto contratto? "Quel numero di calciatori, per il Parma, è sembrato esorbitante. Erano 137, ma anche ora ci sono dei club che hanno tanti calciatori a disposizione. Avevamo una collaborazione col Nova Gorica e col Gubbio, di ritorno da queste collaborazioni c'erano tanti calciatori che avevano un valore patrimoniale non indifferente. Possiamo parlare di Mario Rui, Defrel e Lapadula. Ma andiamo avanti, c'erano possibilità di ripianare".

Con quali soldi ha pagato Boakye? "Ribadisco un concetto importante, io ero l'amministratore dipendente. Poi c'è un presidente e proprietario, la responsabilità non devo determinarla io ma chi di dovere. Io ero un dipendente a tutti gli effetti. Ho sbagliato a non andarmene? Perché non mi hanno mandato via, se avevo commesso degli errori perché non sono stato mandato via? Perché avevo realizzato e dato produttività. Lo dicono i numeri, le carte. Non sono soltanto mie parole. Mi dicono che scarico la responsabilità su Ghirardi, ma non lo sto facendo. Stasera avrebbe dovuto esserci anche Ghirardi in collegamento tv con noi, io ho accettato l'invito".

E' pentito di aver accettato l'incarico del Latina? "Sì".

23.54 - Dopo il fallimento col Parma, con quale faccia è ripartito da Latina dopo pochi mesi? "Era, come già detto, una situazione difficile. Non sono stato bene, ma è nata questa opportunità vicino casa. Ci sono state polemiche, forse era meglio non fare quella scelta. Dal momento della radiazione, ribadisco che non faccio più calcio. Accetto la decisione anche se non sono d'accordo".

23.38 - Bancarotta fraudolenta vuol dire che qualcuno ha intascato i soldi del club. "Non è stato così, spero che verrà accertato dagli organi competenti. Non devo entrare nel merito di chi deve decidere, se ci sono mie responsabilità non avrò problemi ad ammetterlo. Ad oggi, non ritrovo nulla di quello che è stato detto in due anni. Lo ribadisco, sono stato un coglione ad accettare quel ruolo. Se ho accettato di fare il dg, è perché mi è stato chiesto dopo appena tre mesi. La famiglia Ghirardi mi chiese di fare il dg, in quel caso avrei dovuto dire no e andare via oppure accettare. Con il rifiuto, non avrei dimostrato fiducia".

Quale processo ha portato al fallimento del Parma e alla sua radiazione dalla FIGC? "Non ho detto che sono innocente, ma sto raccontando la mia verità. Chi è preposto a giudicare, è giusto che lo faccia. Come ho accettato la radiazione della Federazione, senza parlare prima, si deve riconoscere la possibilità di parlare ora. Non sono queste le sedi in cui si deve decidere il responsabile del fallimento del Parma".

Sulle comproprietà è stato fatto un festival, non riuscendo a capire che avevate anche Lapadula. "Col Nova Gorica le comproprietà non potevano essere fatte. Quando è fallito il Parma, Lapadula di chi era? Non giocava, ma ero io l'allenatore?".

Si è triplicato lo stipendio da solo. "Accetto le critiche, però bisogna che possa rispondere".

23.30 - Eppure il club è fallito. "Io arrivai nel 2009, c'è un documento legato al bilancio che era in rosso di 105 milioni di euro. Questo documento è aggiornato al 30 giugno 2009, la posizione debitoria del Parma era questa. Io arrivai nel luglio 2009, ma è tutto documentato. Si può verificare tutto. Non è la mia versione, ma quanto dice il bilancio del Parma al 30 giugno 2009. Quando andai via, la cifra era uguale. In sei anni di gestione, come dice il Tribunale di Bologna, è stata data continuità aziendale".

Quanti collaboratori aveva al Parma? "Nessuno dice il contrario. Avevo 77 comproprietà? Sì, ma non è dimostrato che queste abbiano portato negatività. Invece posso dimostrare che c'è stata sempre positività in ambito economico".

Taçi ha detto che c'erano 240 milioni di debito. Quando faceva contratti, era conscio che faceva il 'bene' del Parma? "Quando arrivai al Parma, la situazione debitoria era di 105 milioni di euro. Si sono disputate 6 stagioni e la posizione è rimasta tale, questo significa che la società ha gestito senza aggravare la sua posizione. Già grave nel 2009. Con una serie di acquisti fatta per vendere ogni anno, lavorando sulla quantità. Per indovinare Sansone, per fare un nome, dovevo prenderne cinque. Nel 2007-08 ci sono stati calciatori utili ad aggravare una situazione partita quasi da zero, di conseguenza - con la retrocessione in B - s'è aggravata di più. La mia gestione ha portato a un mercato che si è andato ad 'autogestire'".

23.25 - L'ambiente era già indispettito nei riguardi di Leonardi. "Partiamo dal presupposto che queste cose siano state inventate, stiamo indirizzando la discussione su un argomento per il quale ho detto che, tornando indietro, sarei andato via".

23.24 - C'era una foto legata a una cena con Taçi, Ghirardi non c'era. "Io ero dg del Parma, la cena era stata organizzata da altri. Se tornassi indietro, dinnanzi a questo fatto, andrei via. L'ambiente mi chiedeva di restare, di non andare via".

23.21 - In quel caso doveva dimettersi. "Infatti mi dimisi".

23.20 - Come è possibile che un dirigente esperto non s'è accorto che un palazzo stava crollando? "Fino a maggio, quando ci fu il 'problema' dell'Europa League, ho temuto che la situazione non potesse andare avanti. Il Parma aveva pagato sempre tutto con regolarità. In quel momento ci furono dei dubbi. Ghirardi si dimise anche se non in modo ufficiale. In quel momento, le persone intorno davano un sostegno. Da quel momento va avanti un percorso, la trattativa tra Ghirardi e Taçi è stata fatta in modo normale. In autonomia. Io conosco Taçi solo dopo l'accordo tra i due".

Il 30 giugno 2014 ha messo a bilancio due plusvalenze, in modo retrodatato. Non è legale. "L'irregolarità, da questo punto di vista, non esiste. Le vendite di Parolo e Rosi sono state concretizzate. Se ho commesso degli errori, è chi di dovere che deve giudicare".

Le commissioni e i rapporti con i procuratori hanno portato dei soldi del Parma altrove... E' pentito di aver fatto operazioni con agenti che hanno incassato più del dovuto? "Lo ribadisco, la logica del mercato nell'arco temporale ha portato sempre produttività durante la mia gestione al Parma. E' tutto documentato, non c'è mai stato alcun disavanzo. Questo è il senso del discorso, è stato tutto verificato dal Tribunale di Bologna".

Lei sostiene tante cose, ma c'erano famiglie che per far giocare i ragazzi al Parma dovevano pagare. "Io sono qui, ma c'è chi è preposto a giudicare queste situazioni. Non ho mai fatto comunicati attraverso il Latina, ma c'è chi è preposto a giudicare. Le famiglie pagavano? Ma a chi? Non mi risulta, non esiste da nessuna parte. Se c'è qualcuno che ha pagato, faccia una denuncia nei miei riguardi. Sono a disposizione".

23.13 - Si vanta di aver fatto 195 mln di euro di plusvalenza a Parma. "I 195 milioni sono facili da documentare, fanno parte del mio periodo gestionale. Tutto ciò che riguarda il calciomercato, 137 calciatori compresi, portavano degli utili tra i 15 e i 17 milioni a stagione. Il mio ruolo al Parma era di dg con potere di firma fino a centomila, per la gestione di natura sportiva. Nei 5-6 anni che ero al Parma, questo ha prodotto quanto detto ed è dimostrato. Fino al 16 novembre 2014, la gestione era con situazioni congrue ma in quella data finisce col mancato pagamento degli stipendi. Non lo dico io, ma il Tribunale di Bologna".

Queste le prime parole di Leonardi: "Ho portato con me le carte, così c'è modo di controllare se dico la verità. I contratti al Parma? Erano 137, è tutto documentato. Intanto colgo l'occasione per dire anche che sono in tv per parlare dove non ci sono sconti per il sottoscritto. Sono sempre state riportate le notizie, è normale. Non siamo in un'aula di tribunale, ognuno si fa un'opinione. Io voglio dire la mia dopo due anni di silenzio, voglio raccontare la mia verità".

23.05 - Amici di Tuttomercatoweb.com, buonasera! La nostra redazione vi dà il benvenuto alla diretta di Sportitalia che, questa sera, avrà come ospite l'ex dirigente di Parma e Latina Pietro Leonardi.

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