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LIVE TMW - Inter, Spalletti: "Mercato? Vorrei Ramos, Iniesta e Sanchez..."

di Alessandro Rimi
Fonte: Dal nostro inviato ad Appiano Gentile (CO)
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

15.55 - Terminata la conferenza stampa di Luciano Spalletti

Pensando ai giovani italiani, lei da tecnico quale pensa possa diventare un campione? - "Chiesa, Berardi e Barella sono ottimi calciatori, ma preferisco Candreva e Perisic. Quei ragazzi comunque hanno un grande futuro davanti".

Che idea si è fatto sul valore dell'Udinese? - "Pozzo va a scegliersi tanti giocatori in giro per il mondo che inizialmente non sembrano un granché e poi esplodono a livello internazionale. Udine come piazza e società ha tutte le caratteristiche per far crescere potenziali campioni. Stanotte si dorme poco, nel senso che staremo molto svegli ad aspettarci le loro qualità".

Vecino ha giocato sempre nelle ultime due: può condizionare le sue scelte? - "Partono tutti dallo stesso livello. Escluso Joao Mario che non sta bene, gli altri quattro hanno pari possibilità. Da lì possiamo cominciare a mettercene anche qualcun altro. Cancelo e Candreva, ad esempio, possono giocare anche a sinistra, quindi chissà che Perisic non possa accentrarsi".

Cosa ha detto ai più giovani dopo la gara di Coppa? - "Gli si dice bravi perché hanno fatto una buona gara. Karamoh era molto dispiaciuto per aver fallito le sue occasioni in campo, ma di sicuro non disperderà le sue convinzioni".

Perché ha dato così tanta fiducia a Nagatomo? - "Ha tutta la nostra stima. Era in forma prima e lo è anche adesso. Yuto è cresciuto in personalità e qualità, vive lo spogliatoio consapevole di potere mettere a disposizione le sue doti tutte le volte che gli verrà chiesto di farlo. Il suo rigore in Coppa la dice lunga sulla sua freddezza e forza. All'inizio ha giocato un pò di più, adesso un po' di meno, ma continua ad allenarsi sempre molto bene".

Chiudere davanti il girone d'andata cosa regalerebbe alla squadra? - "Dobbiamo tirare più a lungo possibile perché il gruppetto di testa spinge dall'inizio. Sembra non esserci spazio per rilassarsi, bisogna andare molto forte. Il senza tregua deve trainarci fino in fondo perché la lotta è equilibrata e di alto livello. Noi vogliamo mettere più punti possibili nel girone d'andata senza farci trarre in confusione da certe partite. Questa con l'Udinese e poi quella dopo contro il Sassuolo, in base a come le giochi, possono trasformare quelle successive. Abbiamo visto un grafico differente nella lunghezza del nostro campionato. Qui si fanno i turni per controllare il tempo che passa".

Quest'anno da San Siro arriva qualcosa in più? - "Arriva davvero a tutti. Penso sia un beneficio sapere che c'è una squadra come l'Inter che si sta ripronendo a livelli importanti, mettendo in difficoltà l'alta classifica. Si dice che il prestigio della vittoria passa soprattutto dal valore degli avversari, quindi ben venga la competizione. È un bene per il calcio. L'anno scorso ho avuto purtroppo dei problemi con il pubblico, spesso si giocava con un impianto vuoto. Per fortuna anche a Roma stanno tornando a riempire lo stadio perché quando non succede, per questo sport, non è bello".

Come sceglie la combinazione dei tre di centrocampo? - "Borja Valero è uno che incolla la squadra. Incolla tutto quello che gli sta intorno come tutti i calciatori che conoscono il calcio. Con le dovute proporzioni del fisico, sa fare tutto, anche vincere i contrasti, leggere bene l'iniziativa avversaria. Ha ben chiara la foto di chi lo tallona: vede prima con la testa, poi con gli occhi. Anche senza di lui però abbiamo messo a posto alcuni risultati. Come dico sempre: io non boccio, scelgo".

Arrivano tre avversari che hanno cambiato allenatore: questo la preoccupa? - "No. Nel caso dell'Udinese conosco l'allenatore ed è uno preparato e sveglio. Le prime partite Oddo le ha giocate e ha fatto vedere le sue idee. Con Pozzo ci ho parlato: scelgono i calciatori per struttura e qualità e per questo troveremo un avversario tostissimo per fisicità e intensità. Le insidie ci sono. Anche il colore delle loro maglie è un'insidia".

Quando va bene si dà merito ai calciatori, se va male invece è colpa dell'allenatore: si è autocriticato dopo il match contro il Pordenone? - "Quando le distanze si ampliano chiunque diventa tecnicamente più bravo. Il Pordenone ce l'ha di suo altrimenti non avrebbe dettato la gara a Cagliari. Difendo i miei calciatori se è colpa mia e in Coppa è stata colpa mia. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato troppo, però poi quando giochi contro questi avversari si intasano le vie d'uscita. Alla fine era diventata una partita psicologica con loro che si esaltavano progressivamente".

Dopo sedici gare l'Inter è imbattuta e forse a questa squadra manca qualcosa negli ultimi venti metri: tatticamente ci si può inventare ancora qualcosa? - "Eder ha giocato da trequartista in Coppa. Attenzione però a parlare di forzature perché al posto di guadagnare, potrei anche perdere qualcosa. Le novità possono anche arrivare dagli esterni bassi e dalle loro caratteristiche: la regola dice che uno accompagna l'azione e l'altro fa il terzo di difesa. Questo, in ottica equilibrio, è fondamentale. Io son partito con questi giocatori e, se la società lo desidera, andrò fino in fondo con gli stessi uomini".

Voterebbe Tommasi come presidente federale? - "Sarebbe facile perché lo conosco bene. La moralità, la cultura e la forza mentale di questa persona non si discutono. Nessuno può farlo. Secondo me è lui il Presidente. L'ho avuto anche come calciatore e so di cosa parlo. Servono idee, qualità, voglia di migliorare le cose e Damiano ha tutte queste caratteristiche. Io voto lui".

Dopo la gara con il Pordenone possiamo pensare che, se non sono tutti al massimo, si può incorrere in qualche flessione: questa situazione accende il mercato? - "Se non metti i giocatori nella loro miglior condizione possibile è difficile ottenere il risultato. C'era da forzare la qualità individuale nei calciatori: questo ha dato ma anche tolto qualcosa. Se siamo insistenti, riusciamo a colmare i limiti. Ripeto che la differenza l'ha fatta la mia scelta: se ad esempio metto Cancelo negli 8/11 della squadra viene fuori tutto un altro calciatore. Bisogna stare attenti con il mercato. Fino a che il presidente non farà chiarezza sulle sue intenzioni di come agire, bisognerà fare silenzio. Creare aspettative non fa bene all'Inter né ai suoi risultati. Se mi chiedete chi voglio ecco tre nomi: Sergio Ramos, Iniesta e Sanchez davanti. Poi quelli che ho adesso, intanto, hanno portato l'Inter davanti a tutti e perciò bisogna dargliene tutto il merito".

Dopo questi 120' qual'è la condizione in generale di chi non è abituto a giocare tanto? - "Lavoriamo per giocare di più quindi non ci possiamo lamentare dei tre impegni in otto giorni. Andrebbe controcorrente con quello che dico di settimana in settimana. I ragazzi hanno recuperato e vogliono vincere. Eder, Nagatomo, Vecino e comunque tutti sono già pronti per essere scelti".

Contro il Pordenone è mancata la motivazione? - "Se n'è parlato abbastanza. Bisognava avere maggiore attenzione nei pericoli creati dal nostro avversario. Non posso dire che i miei calciatori l'abbiano presa sotto gamba. Chiunque avessi scelto, sarebbe stato più forte degli uomini in neroverde. Casomai abbiamo sbagliato la gestione, laddove ho creato difficoltà in quei ragazzi che avevano giocato poco. Le distanze e i metri dentro le partite sono diverse da quelle in allenamento. Tutto questo insieme ha determinato che qualcuno non abbia reso al meglio. Io vengo dalla campagna e so quale deve essere il comportamento corretto del predatore verso la sua preda".

15.19 - Iniziata la conferenza stampa di Luciano Spalletti

14.45 - Inter ancora in campo dopo il passaggio del turno in Coppa Italia che metterà i nerazzurri, il prossimo 27 dicembre, di fronte al Milan. Intanto domani a San Siro arriverà l'Udinese di Oddo, nel match che aprirà la 17esima giornata di Serie A. Tra poco, dal Centro Sportivo Suning di Appiano Gentile, il tecnico Luciano Spalletti parlerà ai giornalisti presenti in sala stampa. Segui il LIVE su TuttoMercatoWeb.com

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