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Lega Pro/C, Promossi e Bocciati della 34/ma giornata

di Stefano Sica
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© foto di Federico De Luca

PROMOSSI

GIANLUCA GRASSADONIA (Paganese) - I tre giorni di accompagnamento verso il match di Agrigento resteranno scolpiti per sempre nel suo cuore. "Grazie per aver dato vita a questa bella favola...mister resta con noi!", questo lo striscione che i tifosi azzurrostellati gli hanno riservato al Torre dopo la vittoria sul Fondi. Il trainer salernitano è indubbiamente il valore aggiunto per una Paganese giovane e rampante che sta andando al di là delle proprie qualità tecniche strutturali. Sì, perché alla base di questo girone di ritorno maestoso degli azzurrostellati c'è la fusione di tre elementi cardine che hanno contraddistinto il lavoro del tecnico: esperienza della categoria, identità di gioco sempre offensiva (e mai speculare), poco integralismo e tanta versatilità tattica (la Paganese nel corso del campionato ha utilizzato indifferentemente il 4-3-3 e il 3-5-2). E' evidente che Grassadonia meriti finalmente quel salto professionale tanto atteso (molti club di B già bussano alla sua porta). Come è però legittimo il desiderio della piazza e della società di trattenerlo e di sognare ancora insieme a lui. Mai come ora la Paganese, reduce da quattro vittorie consecutive e uno stop a Foggia, può tutto. Specie adesso che la zona play-off è realtà dopo il pari del Catania a Vibo Valentia. Chi vivrà, vedrà.

FIDELIS ANDRIA - I federiciani sono tornati finalmente a ruggire dopo la crisi di marzo. Superato in scioltezza il doppio test esterno con Matera e Virtus Francavilla (questi ultimi, in verità, in caduta libera), i pugliesi possono ora lanciare l'assalto al sesto posto anche in considerazione del recupero ormai certo di tutti gli infortunati storici. La Fidelis sembra essersi riappropriata delle antiche virtù smarrite per qualche settimana: solidità tattica e di gruppo (la difesa non ha incassato gol nelle due uscite fuori dal "degli Ulivi" restando la meno imbattuta dopo il Foggia) e cinismo. Ora inizia davvero il campionato azzurro.

JEVREM KOSNIC (Reggina) - Nella Reggina che vola verso la salvezza capitalizzando al massimo una settimana indimenticabile (tre vittorie in altrettanti scontri diretti), la copertina è tutta per questo centrale difensivo classe '94. Autore del gol vittoria nel derby col Catanzaro (primo centro stagionale) e primo serbo a segnare con la maglia amaranto, il giocatore di piede mancino ha riabbracciato la scorsa estate il campionato italiano non proprio da debuttante avendo maturato esperienze a Pisa e coi vivai di Inter e Palermo. Per lui una stagione da protagonista (31 presenze) e da elemento irrinunciabile per gli equilibri difensivi di Zeman.

BOCCIATI

JUVE STABIA - Aveva illuso tutti il blitz di Cosenza susseguente al flop interno con la Paganese che aveva condannato Fontana all'esonero. I numeri di Guido Carboni per ora sono impietosi: due pari ed altrettanti stop, l'ultimo in casa col Matera, oltre alla vittoria inaugurale in terra silana. Il Menti è tabù dalla gara prenatalizia col Catania e, più in genere, le Vespe continuano ad incassare ancora troppe reti (due in media oltre alle tre subite a Lecce) per pensare di regalarsi una svolta dopo un girone di ritorno disastroso che ha fatto sciogliere ogni sogno promozione. Non è bastato il secondo tempo orgoglioso messo in mostra col Matera, perché ora i gialloblè rischiano di perdere persino il quarto posto visto l'andamento del Siracusa che è tornato a marciare. Domenica si andrà a far visita ad una squadra in crisi (la Virtus Francavilla) ma, proprio per questo, desiderosa di riscatto. Un test da superare per non vivere un finale di campionato in perenne affanno.

TARANTO - Stentano a riprendersi gli jonici dopo i fattacci dello scorso 22 marzo, culminati nell'aggressione ai danni di alcuni giocatori rossoblù. Un brodino caldo il pari in casa della Virtus Francavilla, a cui sono seguite due sconfitte dolorose con Reggina (allo Iacovone) e Lecce. Ha stupito soprattutto il modo con cui la squadra di Ciullo si è consegnata ai giallorossi in un primo tempo assolutamente negativo che poi ha passato il testimone ad una timida reazione nella ripresa quando il passivo era già pesante (0-2). Nulla è compromesso perché in due settimane il Taranto, ancora privo di Maurantonio, Altobello e Stendardo, avrà la possibilità di cambiare completamente volto alla propria stagione, cercando almeno di evitare la retrocessione diretta. La possibilità la danno quattro gare (tre in casa) che, ad eccezione del recupero con la Paganese, saranno veri e propri scontri diretti (Monopoli e Vibonese allo Iacovone e Melfi al Valerio). Ma occorrerà una squadra ben diversa da quella vista nelle ultime uscite.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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