La Roma e l'assocalciatori: Tommasi, l'interno atipico del calcio italiano

Alla fine si è fatto anche il suo nome, per la presidenza della FIGC. Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, è stato senza dubbio uno dei principali oppositori di Carlo Tavecchio. Non dell'ultima ora, anzi. Ma negli ultimi giorni è stato il più caustico nei confronti del presidente dimissionario, fino ad abbandonare la riunione informale di venerdì scorso in aperta polemica con l'intero apparato federale.

Da oggi, si apre un nuovo capitolo: la FIGC sarà commissariata, ma a un certo punto servirà un nuovo presidente. E il nome di Tommasi è già stato fatto. Per un appassionato di calcio, ha davvero senso una scheda di presentazione? Nato in provincia di Verona nel '74, Tommasi cresce calcisticamente nelle giovanili scaligere, ed esordisce proprio con l'Hellas nel calcio professionistico. Nel 1996 si trasferisce alla Roma, che sarà la principale maglia della sua carriera. In giallorosso rimane fino al 2006, vince uno scudetto, colleziona 25 presenze e un gol con la maglia dell'Italia. Interno di centrocampo, atipico e ribelle, nel 2006 lascia la Capitale e inizia il giro del Mondo: Levante in Spagna, QPR in Inghilterra, Tianjin Teda in Cina. Poi appende le scarpette al chiodo: di recente ha giocato in Europa con i sammarinesi del La Fiorita, ma il calcio per lui è diventato politica.

Dal 9 maggio 2011, infatti, Tommasi è il secondo presidente dell'assocalciatori, succedendo allo storico fondatore Sergio Campana. Rinnova l'AIC, in un momento delicato per il nostro calcio italiano. Sin dall'inizio si dichiara contrario alla candidatura Tavecchio, ma prendendo posizioni contrarie anche all'opposizione della Lega Pro. Oggi, la rivincita sua e dell'assocalciatori è completa.