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L’almanacco del futuro interista

di Lapo De Carlo
(Parte prima)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il solo modo per decifrare il futuro dell’Inter passa dall’anatomia degli attuali problemi, per arrivare alla lettura delle strade che la dirigenza sta percorrendo. La società milanese oggi sta vivendo un problema strutturale che in questi anni, pur essendo grave è stato medicato, mal curato e mai risolto.
Due cambi societari in meno di tre anni stroncherebbero anche un toro perciò oggi il gruppo Suning sta provvedendo a creare una struttura in mezzo al caos di quest’anno. Cominciamo:
Dirigenza: Piero Ausilio ha appena firmato il rinnovo come direttore sportivo ma le sue dichiarazioni sono andate in contrasto con una realtà dei fatti da lui descritta.
Su Pioli dieci giorni fa aveva dichiarato:
“Abbiamo attraversato un aprile difficile, ma tireremo le somme a fine maggio. La fiducia nel mister non è mai mancata, la bontà del suo lavoro è sotto gli occhi di tutti".
Detto, fatto, tre giorni dopo il tecnico è stato esonerato.
Riguardo il suo rinnovo e le competenze aveva invece detto: "Quando è stato ufficiale il mio rinnovo ho iniziato a pensare a come poter allargare lo staff. Una persona da sola non può fare nulla, quindi è fondamentale avere una equipe che lavora al meglio”. Parlava anche di suggerimenti dati alla società ma è dubitabile che abbia espresso la richiesta di avere un supervisore rivelatosi poi Walter Sabatini. Per tre giorni l’opinione pubblica ha manifestato dubbi sulla sovrapposizione del ruolo e addirittura sulla permanenza dell’appena confermato Ausilio, ma il diretto interessato ha chiarito di essere al corrente del suo arrivo da prima del suo rinnovo.
Resta la perplessità sulla modalità dell’annuncio arrivato direttamente dalla Cina, dodici ore dopo l’imprevisto esonero di Pioli, senza un chiarimento di come le competenze dei due dirigenti entreranno in sintonia e come si svilupperà la catena di comando.
Ad oggi è previsto il ritorno in società anche di Lele Oriali ma con mansioni che l’ex nerazzurro ha intenzione di chiarire, per non occupare un posto simbolico ma strategico.
Smentita la voce su Capello nel management, si attende una decisione anche sul nome del presidente che attualmente è il sempre più assente Erick Thohir, a breve in dissolvenza dall’Inter.
Allenatore: il destino di questa stagione è il casting. Realizzato per il dopo De Boer, si sta manifestando anche per il dopo Pioli. Il tiro è davvero alto ma nomi sono in eccesso, forse anche solo sondati dalla società per avere la disponibilità e parlare con loro per tastarne la qualità e l’adattabilità al rovente mondo nerazzurro.
Ad oggi nelle preferenze di Suning c’è Antonio Conte, quasi inarrivabile per essere da meno di un anno al Chelsea e avere tutto da guadagnare dalla partecipazione in Champions con gli acquisti chiesti ad Abramovich. Il tecnico però, dopo la gara col Watford, ha chiaramente detto che non può parlare del futuro e questo ridà speranze per il suo clamoroso arrivo.
Al secondo posto nel gradimento societario Diego Simeone, legatissimo al nerazzurro ma anche ad un patto fatto con l’Atletico per allenare nel nuovo magnifico stadio dell’Atletico Madrid.
Pochettino, è un altro allenatore apprezzato ma non raggiungibile per il medesimo motivo. Il Tottenham infatti si è appena classificato secondo in Premier, è arrivato in Champions per la seconda stagione consecutiva e intende disputarla al meglio nella spettacolare cornice dello stadio di Wembley che ospiterà gli Spurs.
Resta caldo il nome di Spalletti che ha già espresso il piacere di un’ esperienza a Milano, ritrovando Sabatini. E’ il nome più probabile perché quello con il minor coefficiente di difficoltà. A seguire la suggestione Sarri, quella di Jardim e persino il nome di Guardiola. La sensazione è che alla fine arriverà l’attuale tecnico della Roma.

Giocatori: Reparto per reparto, cominciamo dalla difesa con la permanenza di Handanovic che, almeno per quest’anno, non sembra essere in discussione. Discorso differente per le possibili cessioni di Murillo, Ansaldi, Nagatomo e Andreolli.
Incerta la permanenza di Miranda. Sicura la conferma di D’Ambrosio. Ad oggi Ausilio ha incontrato i procuratori di Manolas e Rudiger, ottenendo un riscontro positivo. In ghiaccio anche un eventuale accordo con De Vrij.

Centrocampo: confermato l’appena arrivato Gagliardini, il più sicuro partente è Brozovic, seguito da Banega che risulterebbe una sicura plusvalenza. In forse la permanenza di Joao Mario e Kondogbia. In entrata i nomi sono ancora sfuocati se si considera che a marzo si parlava di Verratti e a maggio di De Rossi, più come idee che come reali trattative. La decisione su chi sarà il prossimo tecnico sta rallentando alcune piste.

Attacco: resta Icardi. E’ un dato quasi certo, quasi quanto la partenza di Palacio e la cessione di Perisic per esigenze di bilancio. Il croato è il primo possibile partente che sbloccherebbe tutte le altre trattative. Incerta la permanenza di Candreva che alla fine potrebbe restare. Diverso il discorso per Gabigol, il cui prestito è determinato anche dalla possibilità che la società decida di cederlo definitivamente. Più facile la prima ipotesi considerato l’investimento.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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