Kean, la doppia cifra e la sfrontatezza del Millenial
Ha diciassette anni e il carattere del veterano, Moise Kean. Dice, in sede di presentazione, che "la pressione è normale", ma c'è chiaramente abituato. Da giovanissimo è finito sulle prime pagine italiane, mondiali. E' stato accostato ai grandissimi, di lui hanno parlato tutti. Ha come agente Mino Raiola che non ha certo badato a tenerlo lontano dai riflettori. Anzi. Per questo, anche per questo, Kean ha carattere.
Ha la sfrontatezza del giovane che non ha timore di dire che "magari faccio 10 reti, oppure 15". Però non ha solo l'ardire di alzare la cresta, ha pure la concretezza di dire "sono un ragazzino normale di diciassette anni e devo crescere ancora tanto e lavoro per conquistarmi il posto". Concreto e cosciente.
Kean è una delle perle più lucenti del calcio italiano e di una Juventus che, non a caso, lo ha prestato a un Hellas Verona che aveva bisogno non tanto di un giovane tappabuchi e per riempire la rosa ma di un talento dorato capace di dire da subito la sua. Il Millenial d'Italia è stata la scelta. Giusta? Lo dirà il tempo.