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Inter quale mercato?

di Lapo De Carlo
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Dopo la pessima stagione appena disputata le premesse della prossima sono a passate attraverso un importante cambio di rotta societario.
A differenza del passato infatti l'Inter ha pensato di partire finalmente dalla grammatica della dirigenza, individuando i punti di riferimento del prossimo futuro in Walter Sabatini e un tecnico esperto e valido come Luciano Spalletti.
Inoltre la presenza del manager, facente funzione di coordinatore anche del Jangsu oltreché dell'Inter, non va ad intasare o a sovrapporsi, come inizialmente immaginato il ruolo di Piero Ausilio che, al contrario, sta lavorando in perfetta sintonia con il manager ex Roma.
La vera notizia fino ad ora snobbata dalla stampa e poco reclamizzata dall'Inter stessa e la nuova anima nerazzurra, non più padronale ma finalmente aziendale. Non più un Moratti, un Fraizzoli o un Pellegrini a capo della struttura e dei dirigenti a compiere azioni di consiglio o esecutive in termini di mercato ma un'organizzazione strutturata per essere finalmente quel tipo di apparato necessario ad un club dalle grandi ambizioni.
Fin qui le buone notizie ma non mancano le perplessità e qualche inquietudine.
Ad oggi infatti l'Inter ha un presidente assente come Erick Thohir, la cui permanenza è nebulosa nella sua efficacia. Manca inoltre un amministratore delegato che ad oggi sarebbe stato individuato nella persona di Zhang Junior che però non è ancora stato investito formalmente di questa carica, necessaria anche per poter eseguire procedure di amministrazione in modo molto più snello di quanto fatto fino ad oggi.
E però soprattutto il tipo di mercato che l'Inter intende mettere in atto a preoccupare o a scaldare i tifosi dell'Inter.


Verso la fine del campionato, e immediatamente dopo, proprio Zhang Junior, a più riprese, aveva rilasciato interviste in cui parlava di una grandeur nerazzurra, una stella che, attraverso forti investimenti, sarebbe tornata a brillare.
Perciò a maggio si parlava diffusamente di obiettivi importantissimi come Verratti, Nainggolan e Di Maria, Verratti, Bernardeschi, della determinazione nel prendere il miglior giovane straniero della serie A Schick, a fronte di una cessione eccellente individuata in Perisic.
La cessione del croato, a fronte dei nomi proposti, era indigesta ma accettabile, considerando il forte potenziamento che la squadra si apprestava a vivere. Poi nel corso delle settimane si è arrivati a cancellare tutti questi nomi per sentire di un forte interessamento per il centrale della Sampdoria Skriniar e il regista basso della Fiorentina Borja Valero, oltre all'esterno Dalbert e un difensore tra Manolas e Rudiger, con preferenza per il greco.
L'Inter ad oggi non ha chiuso nessun affare per la logica del 30 giugno, data fatidica attesa con ansia per poter finalmente procedere all'esecuzione degli acquisti, una volta proceduto alle cessioni racimolando i 30 milioni pattuiti con l’Uefa.
Persino la cessione di Perisic non è più così scontata come qualche giorno fa, mentre appare più avanzata la possibilità che Banega possa tornare in Spagna, raggiungendo Jovetic che il Siviglia vorrebbe trattenere.
Probabile che alla fine prevalga la linea degli acquisti funzionali, con vista sul recupero tecnico e mentale dei terribili interpreti della scorsa stagione ad opera di Spalletti più il regalo di un giocatore manifesto della campagna acquisti dell'Inter, che nobiliti il senso di tutte le trattative.
La società insomma ha il diritto di fare le sue scelte, anche meno luccicanti più funzionali, ma non è logico fare proclami se poi la campagna acquisti va in una direzione tanto realista come oggi sembrerebbe.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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