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Immobile: "La nostra forza è l'unione. Lazio la mia grande occasione"

di Simone Bernabei
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ciro Immobile ha parlato a UEFA.com dello straordinario inizio di stagione, personale e di squadra: "Chi è Ciro e chi è Immobile, come descriveresti l’uomo e il calciatore? Mi piace dire che sono una persona umile, simpatica, molto socievole, cerco di parlare con tutti anche se non è possibile anche perché ci sono tante persone che mi fermano per strada e vorrebbero scambiare due chiacchiere, soprattutto i “vecchietti”, che si ricordano i tempi della vecchia Lazio e vogliono capire le differenze. Immobile calciatore cerca di dare sempre tutto in campo, il massimo, e di portare la squadra al massimo risultato. Non mi piace perdere, si vede anche da fuori, è una cosa che mi porto dentro da quando ero piccolo. Perché la Lazio, che cosa rappresenta per te questa squadra? E’ stata un’occasione molto importante per potermi rilanciare dopo due annate non andate proprio alla grande, poterlo fare in una società così importante è come se mi fosse stata data una seconda opportunità che non volevo e non voglio assolutamente fallire. Ho cercato di dare il massimo dall’inizio e sicuramente ho ricevuto tanto affetto da quando sono arrivato fino a questo momento. Hai detto che questo è uno dei gruppi più uniti in cui sei stato, si vedono anche foto sui social della squadra insieme a cena. Da dove nasce questa unione? Soprattutto quest’anno abbiamo fatto dell’unione di squadra una nostra forza, perché passiamo moltissimo tempo insieme tra ritiri e varie cose: trascorriamo più tempo qui che a casa, dunque è normale creare un’amalgama e un gruppo che può stare bene insieme. Quest’anno, qui alla Lazio, si è creato davvero un bel gruppo e i tifosi l'hanno capito. A Immobile, poi, l’affetto e il calore della gente piacciono... Sì e infatti la gente questo lo vede, vede l’unione che abbiamo tra di noi e si lascia trasportare da questo entusiasmo che mettiamo quando scendiamo in campo. Quando hai parlato di due annate difficili alludevi a Dortmund e Siviglia, dove non hai avuto il rendimento attuale.

Perché secondo te? Il 90% dei giocatori ha bisogno della fiducia di tutti, dell’ambiente, dei compagni, dello staff... In Germania sono partito bene, iniziavo a giocare e segnare. A un certo punto la squadra è andata male e io purtroppo ho avuto una fase di calo e il mister ha preferito far giocare i calciatori che conosceva di più. Sono voluto andare via e c’era il Siviglia come opportunità: rispetto al Dortmund, lì all’inizio non ho mai avuto nessuna chance, nessuna possibilità di mettermi in mostra: quando l’avevo, facevo bene ma dopo venivo sempre fatto fuori. Non è colpa di nessuno, ci sono da fare delle scelte: come noi le facciamo nella nostra vita, gli allenatori le fanno per fare la formazione. Non ho mai protestato o detto niente, ho solo chiesto alla società di poter andare via e potermi ritrovare. E’ capitata l’occasione Lazio ed è stata una scelta importante. Secondo te questa Lazio quali ambizioni e obiettivi può avere in Europa? E’ una squadra che può dire la sua, può sicuramente andare avanti nella competizione se resta unita e fa quello che sta facendo adesso. Sicuramente dalla UEFA Champions League scenderà qualche squadra importante, penso dal girone del Real una tra Tottenham e Borussia Dortmund sarà sicuramente tra le favorite; quanto a quelle che già ci sono, penso all’Arsenal o squadre comunque importanti che possono arrivare fino in fondo. La Lazio dovrà fare sicuramente un cammino bello e difficile come quello che sta già facendo".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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