Il salto triplo del bilancio della Juventus. Agnelli è nella storia
Il passo indietro è al 2011, quando Andrea Agnelli disse, aprendo l'Assemblea degli Azionisti, che "il bilancio 2010-2011 è il peggiore della storia della Juventus, un bilancio che accoglie l'investimento virtuoso per lo stadio, ma anche quattro anni di incapacità di rinnovamento della società sulla parte sportiva che ha ingolfato il motore". Un bilancio da 172 milioni di euro, meno addirittura dell'annata della Serie B dove i ricavi erano di 182 milioni di euro. Un bilancio shock che ha portato la Juventus a intraprendere un percorso virtuoso e vincente che ha portato il fatturato a essere triplicato e, per l'ultima stagione, a registrare l'attivo record di 42,6 milioni di euro frutto anche della cessione di Paul Pogba al Manchester United.
Nel 2010-2011, la classifica dei fatturati vedeva la Juventus terza in classifica (156 milioni di euro contro i 228 del Milan), con una perdita record di 95 milioni di euro e fatturato a 156 milioni di euro. Allora la Juventus decise di ricapitalizzare per 120 milioni di euro con 80 a Exor. Nel 2015, le perdite scesero a 6,7 milioni di euro con stipendi aumentati del 31%. Tanti gli introiti anche da parte dello Juventus Stadium, da 11 a 49 milioni di euro e un ruolo importante lo ha ricoperto anche l'accordo commerciale con Adidas.
"Fatturato di 411,5 milioni, utile di 42,6 milioni". Sono le cifre monstre dell'ultimo bilancio della Juventus, "il migliore della storia", dice il presidente del CDA, Aldo Mazzia. Una Juventus che è in netta crescita e ascesa. Lo stadio, la Champions, il merchandising, la nuova sponsorship dello Stadium. "L'obiettivo è quello di avere dal 30 al 70 per cento di ricavi intermediati da terzi, come Lega Calcio o Uefa", dice Agnelli. Mentre sul bilancio, il giovane numero uno della Juventus, scrive la storia.