Il crack Dolberg e la generosità finale - Top&Flop di Ajax-Copenaghen
TOP
MISSIONE COMPIUTA - L'Ajax aveva in mente di vincere così: con due gol, senza subirne, mettendo le cose in chiaro sin da subito. Gli olandesi ci sono riusciti grazie al talento cristallino dei suoi giovanissimi con un primo tempo quasi perfetto concluso sul 2-0. Nella ripresa ordinaria amministrazione, qualche rischio e tanti rimpianti per le occasioni sciupate.
LA CLASSE DI DOLBERG - Non stupisce più Kasper Dolberg, talento classe ’97, danese, di proprietà dell’Ajax. Sono già 18 i gol in stagione, tanti per un ragazzo di appena vent’anni (che compirà ad ottobre) che diventa protagonista anche contro il Copenaghen. È lui a sigillare il match procurandosi il rigore del 2-0 che poi trasforma con freddezza glaciale. Nella ripresa il palo gli nega la gioia della doppietta.
L’ASSOLO DI YOUNES - Traore sblocca il risultato ma gran parte del merito sul gol va attribuito a Younes. Vero che Olsen non è irresistibile, anzi, però l’esterno dell’Ajax fa tutto da solo: parte larghissimo a sinistra, s’accentra col destro, si libera di due avversari e poi ha la lucidità per calciare in porta in modo insidioso beffando il portiere del Copenaghen.
FLOP
LA PARATA DI OLSEN - Tutt’altro che irresistibile l’intervento del portiere del Copenaghen – che è autore di diversi ottimi interventi - su tiro di Younes in occasione del vantaggio dell’Ajax. La sua respinta è un invito a notte per Traore che, da pochi passi, non sbaglia e sigla l’1-0. Possibile alibi per Olsen la visuale coperta: tanti suoi compagni possono aver “nascosto” il pallone al momento della conclusione.
L’ATTACCO OSPITE - Nessun gol ma neppure troppe occasioni per il Copenaghen che salta l’Europa League nonostante il vantaggio maturato all’andata. Poco incisiva la coppia d’attacco composta da Cornelius e Santander. Un’occasione a testa, una per testa, unici squilli di novanta minuti senza troppi sussulti da parte di entrambi.
LA GENEROSITA’ DELL’AJAX - E’ ovviamente una provocazione: l’Ajax tiene in vita il Copenaghen fino alla fine perché nel finale ha almeno 3-4 ghiotte palle gol per chiudere il match ma le sciupa tutte per errori propri (vedi Younes) o per miracoli dello stesso Olsen.