Ieri Silva e Bakayoko, domani Mbappé. Monaco in trincea con un piano
Non poteva passare inosservata la splendida cavalcata degli uomini di Jardim nella scorsa Champions League. Le lunghe mani delle grandi squadre prima o poi si sarebbero appropriate dei pezzi grossi, ed il copione fino a qui è stato più o meno rispettato. Il primo a saltare è stato Bernardo Silva, esterno portoghese dal piede mancino che ha incantato Guardiola: il Pep l'ha voluto al City per una cifra che si aggira sui 50 milioni di euro. Quindi è arrivata la volta di Tiemoué Bakayoko: anche il roccioso centrocampista franco-ivoriano, coetaneo del primo, è volato in Inghilterra, ma a Londra. Sponda Chelsea, dove, sotto la guida di Antonio Conte, rischia di far saltare un punto fisso come Matic. Il costo dell'operazione si assesta sui 40 milioni di euro.
Tanti soldi: sommati a quelli provenienti da cessioni meno pompose dal lato economico come quelle di Germain (8), Diallo (5) e Dirar (3,5), fanno ben 110 milioni incassati a fronte di quelli spesi. Circa la metà, dei quali gran parte per il talentuoso regista Youri Tielemans, che testimonia il piano di un Monaco impegnato in una guerra di trincea ma coraggioso negli investimenti, in ottemperanza del virtuosismo di incassi e spese con il quale il club di Montecarlo da sempre imposta le sue annate. E deve ancora entrare in scena l'attore protagonista: Kylian Mbappé. I migliori club del mondo sono innamorati di lui, e da parte monegasca c'è la speranza di riuscire a distogliere tutte queste attenzioni, perlomeno in rispetto del piano biennale con il quale è impostato il mercato del Monaco. Il problema per loro è che Mbappé è uno di quegli attori che il copione se lo sa scrivere anche da sé.