Gli uomini mercato: Capozucca da Biella a Milito. Fino al Cagliari
La carriera di Stefano Capozucca parte da lontano. Dagli anni '90, quando era alla Biellese. Poi Corsico, Pro Patria e cinque anni al Varese. A Terni, dove rimane dal 2002 al 2004, la prima grande scoperta: è il cileno Luis Jimenez. Un anno più tardi passa al Genoa , sia da ds che da consulente esterno (verrà coinvolto nel caso Genoa da cui verrà assolto dai cinque anni di squalifica).
E', insieme a Enrico Preziosi, presidente del club, scopritore di gioielli come Perin ed El Shaarawy, uomo che avalla le scelte di campionissimi come Milito, Thiago Motta e Criscito. "Volevo il Principe alla Ternana", ha avuto modo di raccontare in un'intervista, dove ha anche spiegato che "al Genoa tutti compravano e a me toccava sfoltire rose da 80.90 giocatori". Profondo scopritore di talenti, è stato a un passo da Lewandowski e Lavezzi e tra gli ultimi gioielli pescati e non attesi c'è anche il nordcoreano Kwang Song Han al Cagliari, dove è direttore sportivo dall'estate del 2015. Il presidente Tommaso Giulini è sì decisionista ma la scelta di Rastelli è stata di Capozucca che ha ampi margini di manovra nel mercato dei sardi dove si avvale dalla scorsa estate del supporto del milanese Alberto Panigatti come responsabile scouting. Francesco Filucchi, giovane e talentuoso figlio dell'ad del club, è invece il ds del Settore Giovanile mentre Marcello Giulini si occupa di seguire i talenti dei sardi in prestito altrove.