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Garritano: "Al Chievo posso crescere. Con l'Inter sarà emozionante"

di Michele Pavese
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il suo Chievo è stato eliminato in Tim Cup nel derby contro l'Hellas Verona, ma è subito tempo di pensare al campionato, perché domenica c'è la sfida contro l'Inter, club in cui Luca Garritano ha giocato nel settore giovanile. Ai microfoni di FcInterNews.it, l'esterno clivense confessa il dispiacere per l'errore che è costato caro nel derby di Coppa: "C’è un forte senso di delusione, uscire dopo un derby fa sempre male perché è sempre brutto perderlo. Mi spiace per il mio errore grazie al quale l’Hellas ha trovato il gol del pareggio. Difficilmente avrebbe segnato, è stato un episodio che può capitare a tutti, è vero, ma è capitato a me e quindi me ne assumo ogni responsabilità. A loro serviva per forza un errore nostro per poter far gol e l’hanno trovato in un mio infortunio. I compagni e il mister mi hanno detto di non pensarci più di tanto perché non si può ridurre un’intera prestazione ad un singolo episodio o una giocata sbagliata. Non ci si può fermare, serve guardare sempre avanti".

Sguardo rivolto alla sfida di domenica. Match in trasferta contro l’Inter: come lo state preparando e quali emozioni proverà?

"Come ogni partita, ci applicheremo per fare il meglio possibile sul campo. Credo che questa sia l’Inter più forte degli ultimi anni: è molto quadrata, è davvero difficile da affrontare. Fa della velocità e delle ripartenze la sua arma migliore, con la forza dei suoi esterni e con un Icardi che in area di rigore è davvero spietato. Non vedo tanti punti deboli in questa squadra. Noi conosciamo i nostri valori e abbiamo tutte le intenzioni di render loro la partita difficile. Abbiamo dimostrato che ce la giochiamo contro tutti: non sarà semplice per l’Inter batterci. Proverò emozioni bellissime: l'Inter è stata la società che mi ha cresciuto sia come giocatore che come uomo. Conservo bei ricordi, ho ancora molti amici lì. Sarà una bella giornata per me".

Tra Andrea Stramaccioni e Rolando Maran, che sta ancora imparando a conoscere, quali differenze ha notato nella metodologia di lavoro?

"La cosa che mi impressionò di Strama era la preparazione maniacale delle partite, e devo dire che anche Maran è estremamente attento a questa cosa e capisce molto bene il calcio. Personalmente sono contento di averlo trovato al Chievo, mi dà tanto. Stimo molto Stramaccioni, mi ha dato molto e mi ha fatto esordire in Serie A, credo abbia dimostrato qual è il suo valore. Col tempo, forse, le nostre strade si reincontreranno".

Ci sono state altre squadre che l’hanno cercata oltre al Chievo l’estate scorsa?

"Ho sentito diverse voci, ma non ci ho mai dato alcun peso. Il Chievo è la squadra che mi ha fortemente voluto e io non ho esitato un secondo a firmare perché è una società sana dove si può crescere tantissimo. Ho trovato un ambiente estremamente accogliente, è come una grande famiglia".

Quali sono i compagni da cui i giovani imparano di più?

"Da Pellissier a Birsa, sino a Sorrentino, Gamberini, Dainelli, Hetemaj. Tutti coloro che hanno addosso tanti anni di Serie A. È molto importante avere in squadra figure come loro che ti aiutano e accompagnano nella scoperta di questa competizione".

Se domenica segnasse, esulterebbe?

"Non lo so, intanto vediamo se gioco. Poi quel che capita verrà da sé".

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