Fiorentina, senza obiettivi già a febbraio: benvenuti nella disfatta di Sousa
Quindici minuti che cancellano e mandano a monte un'intera stagione. Può sembrare assurdo ma alla fine dei conti è così che è andata. La Fiorentina è avanti di due reti sul 'Gladbach, dopo l'ulteriore gol di vantaggio che arrivava dall'andata, ma ne arrivano quattro tedesche in un quarto d'ora, e la qualificazione, ben salda fino a poco prima, svanisce lentamente, assieme a ciò che resta della stagione della Fiorentina. Perché adesso la sensazione che tutti gli obiettivi siano sfumati nella notte di ieri sera, assieme alla prestazione della squadra sul prato del Franchi, è concreta.
E va di pari passo assieme alla delusione di tutto l'ambiente, dalla società ai tifosi. Con il dito puntato sul tecnico, come da tradizione. Paulo Sousa non dormirà sonni tranquilli in quel di Firenze, e l'impressione che questa stagione, all'insegna della mediocrità su ciascun fronte, non possa che andare a danneggiare anche la sua figura di allenatore e professionista è netta. Può un allenatore che sta guidando una squadra ottava in classifica, ben lontana dalle zone calde e già eliminata a febbraio sia nella coppa nazionale che in quella europea, fare al caso di club quali Juventus e Borussia Dortmund, giusto per citarne un paio a lui accostati? Le riflessioni del caso, in ogni senso, sono avviate.