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ESCLUSIVA TMW - Ronaldo e la Juve. Ceravolo: "Iniziò tutto da una lista..."

di Gianluigi Longari
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© foto di Federico De Luca

La finale di Cardiff è alle porte, così come quella Champions League che manca in bacheca della Juventus dal 1996. Tra i bianconeri e la storia l’unico grande ostacolo è rappresentato dal Real Madrid, la cui grandezza è personificata da quel Cristiano Ronaldo che, anni addietro, avrebbe potuto rappresentare un punto di forza proprio della Juventus. 
La trattativa saltata con lo Sporting Lisbona all’inizio degli anni 2000 è storia nota, meno lo sono le dinamiche che portarono i bianconeri a decidere di investire su un talento così giovane ma già tanto folgorante: a rivelarle in esclusiva per Tuttomercatoweb.com è Franco Ceravolo all'epoca dirigente della Juventus e responsabile dell'area tecnica degli osservatori del club, artefice di quell’intuizione come di innumerevoli altre che ancora oggi popolano le alte sfere del calcio italiano e continentale.



“La storia di Cristiano Ronaldo nasce da un’intuizione e da una maniera capillare di interpretare il ruolo di responsabile dell’area tecnica degli osservatori che avevo instaurato con il mio gruppo di lavoro. Erano anni diversi rispetto all’attualità alla quale siamo abituati, in cui i bianconeri hanno la disponibilità di poter investire su ragazzi che parcheggiano in giro in attesa di farli maturare e crescere in ottica prima squadra, e lo fanno alla perfezione. Una strategia che già a quei tempi avevo cercato di prospettare. All’epoca un sacrificio era previsto solo per il top presente sul mercato, e di conseguenza spettava a me riuscire a trovarlo sul mercato”.



Come riuscì a scovare Cristiano Ronaldo?

“Diedi il compito all’attuale team manager della Juventus, Matteo Fabris, di fare una ricerca statistica. Doveva segnalarmi tutti i giocatori tra i 16 e i 23 anni che fossero titolari delle squadre nelle quali militavano, o che avessero comunque disputato un numero sufficiente di partite per poter essere considerati un’anomalia rispetto alla loro età. Lui si mise al lavoro e mi presentò una lista che comprendeva anche il nome del fuoriclasse portoghese”.



Una lista di livello. Chi erano gli altri?

“Con il tempo quell’intuizione fu premiata dalla crescita dei ragazzi in questione: ricordo Stankovic, Aguero, Samuel, Tudor che poi in effetti arrivò a Torino. Tutta gente che avrebbe potuto vestire il bianconero. All’epoca però i tempi erano diversi e l’esigenza di essere competitivi con una concorrenza serrata imponeva di investire soprattutto per giocatori già pronti. Quanto accade oggi rappresenta invece perfettamente l’idea che cercavo di trasmettere anche allora”.



Torniamo a Ronaldo: dopo la stesura di quella lista come si sviluppò la trattativa?

“La lista era solo la base di quello che accadde poi. Da quel momento in qualità di responsabile inviai a Lisbona gran parte degli osservatori di cui disponevo nella mia squadra per avere delle relazioni dettagliate: Angelo Sala, Peccenini, Di Marzio, Arnuzzo, Gianluca Cesaro… ognuno di essi mi fornì una sua valutazione in attesa di comprendere come agire dopo quella definitiva: ovvero la mia. Andai personalmente a vederlo giocare per 4 partite e a quel punto era chiaro che mi trovavo di fronte ad un talento smisurato”.



La Juve passò subito all’azione?

“Fu un procedimento più complesso. Come dicevo all’epoca non c’era la facilità di investimenti alla quale siamo abituati adesso, specie per un ragazzo di 16 anni che già era valutato intorno ai 7 miliardi. Avvisai Moggi e Giraudo e li convinsi che in questo caso conveniva fare un’eccezione per portarsi a casa un fenomeno assoluto”.



Tutto perfetto… se non fosse stato per Salas

“Esatto, la trattativa fu portata avanti per settimane con Salas che al momento della firma si tirò indietro e decise di rifiutare il trasferimento. Con sommo dispiacere di tutti coloro i quali ci avevano lavorato e mio in particolare perchè ero sicuro di avere scoperto e segnalato alla mia squadra il talento che avrebbe personificato il calcio europeo di lì in avanti”.

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