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ESCLUSIVA TMW - Malesani e il 12/05/99: "Parma, che emozioni. Voglio tornare"

di Alessio Alaimo
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Dici 12 maggio 1999 e Alberto Malesani s'illumina. Il Parma che porta a casa la Coppa Uefa, emozioni indimenticabili. "Quei ragazzi che alzano quella coppa, che mi prendono e poi mi buttano per aria. E quella musichetta che senti solo se arrivi primo, che ricordi...", dice in esclusiva per TuttoMercatoWeb l'ex tecnico gialloblù.

Un'emozione indimenticabile, mister.
"Una gioia che auguro a tutti di provare, quello è il momento magico da provare. Insieme alla promozione del Chievo in serie A: li ho imparato tanto, sono cresciuto. Ma anche le prime partite con la Fiorentina. Sicuramente il momento più importante è la coppa con il Parma, perché vince una squadra all'anno".

Dal Parma del presente ci si aspettava di più: ora si gioca la promozione in B attraverso i playoff.
"Il Parma ha avuto qualche passaggio a vuoto ma in linea di massima ha gli stessi valori del Venezia. Alla fine è la squadra favorita per vincere i playoff".

Caos Inter: ancora un cambio, via Pioli e futuro da scrivere.
"Bisognerebbe capire cosa c'è sotto i cambi. Oggi c'è la mano di agenti, persone che consigliano le varie società e viene bypassato il direttore sportivo, che è colui che vive la squadra quotidianamente. Questo non succede la Juve, dove ogni persona ha il suo ruolo e le cose vanno benissimo: dove c'è la normalità va tutto bene. Sono vicino all'amico Pioli. E comunque finalmente l'Inter ha fatto un buon acquisto: Walter Sabatini, sarà utile anche per Ausilio. Sabatini è un grande pianificatore, un conoscitore di calcio. Uno dei migliori".

E il suo ex Verona?
"Era strano che il Verona non avesse questo rendimento prima. È già attrezzato per la serie A, pensavo arrivasse primo con sette-otto punti di vantaggio. È stato importante il ruolo di Setti dopo una sconfitta la squadra è andata in ritiro e s'è rimessa in sesto".

E lei mister, pronto a tornare in pista?
"Probabilmente sono uscito dalla sfera dei pensatori estranei alle società di calcio e che magari sono influenti. Non credo di aver fatto cose gravi per essere messo fuori così. Non capisco, sinceramente. Però lo accetto. Vedo colleghi più vecchi di me allenare, con cui ho fatto grandi battaglie. A Sassuolo, anche se abbiamo perso cinque partite, credo di aver contribuito a rimettere in sesto il gruppo. Lo dico con grande serenità: il calcio è così, lavori tanto per raggiungere un traguardo ma in un attimo sparisci".

Insomma, Malesani ha ancora voglia di essere protagonista.
"Si. Quando arriva la domenica ho ancora quell'adrenalina che sale. Non vado più negli stadi perché ci sto male. Per noi che siamo abituati a vincere o perdere la sfida, la battaglia, c'è un vuoto profondo. E per riconoscenza trovo questa cosa ingrata: stiamo parlando del trofeo del Parma, insieme a quella magnifica squadra. Squadre più forti della nostra non sono riuscite a vincere. Però ho ancora una piccola speranza, qualche sogno nel cassetto c'è ancora. Spero c'è qualcuno si ricordi di me. Mi manca una Nazionale, mi farebbe piacere: qualche richiesta c'è stata. Sono prontissimo a ripartire, ho idee aggiornate e tanta voglia di ricominciare. Vedo fare cose che già facevo io dieci-quindici anni fa".

Champions League: la finale sarà Juventus-Real Madrid. Come la vede?
"Se c'è una giustizia per Allegri e Buffon che ha dato tanto al calcio e sono onorato di averlo allenato e insieme vincere tanto, è giusto che la vinca la Juventus. Massimiliano Allegri è un grandissimo allenatore e un grande uomo".

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