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ESCLUSIVA TMW - Dellas: "Grecia-Italia da evitare. 2004 difficile da ripetersi"

di Gaetano Mocciaro
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Grecia, Irlanda del Nord, Repubblica d'Irlanda e Svezia sono le quattro possibili sfidanti dell'Italia ai playoff del 2017. Sorteggio martedì 17 ottobre. La selezione greca è una delle più temibili da affrontare, soprattutto per l'ambiente ellenico e perché molti elementi ci conoscono molto bene. Ai microfoni di Tuttomercatoweb Traianos Dellas ci parla della squadra di Skibbe: "Siamo felici della qualificazione, soprattutto perché il girone di qualificazione era molto difficile. Il Belgio era favorito e difatti ha vinto tranquillamente il girone. Però non era facile finire davanti alla Bosnia. Adesso aspettiamo il sorteggio e speriamo di non affrontare l'Italia. Per il resto, con Svizzera, Danimarca e Croazia ce la possiamo giocare".

Una Nazionale che non sta vivendo un grande momento, come dimostrato dalla mancata qualificazione a Euro 2016
"Nell'ultimo biennio abbiamo perso quasi tutte le partite, siamo entrati in una situazione dalla quale non siamo potuti uscire. Ma la cosa grave non è stata la mancata qualificazione agli Europei, ma il fatto che siamo scivolati pesantemente nel ranking. E questo lo paghiamo al momento dei sorteggi, finendo in raggruppamenti sempre più difficili".

Cosa le piace della nazionale greca?
"Abbiamo tanto talento. Tutti i nostri giocatori giocano ad alto livello, specie in Serie A e in Bundesliga. Qualitativamente siamo buoni ma poi non te ne fai nulla se manca il collettivo. E ciò che serve è creare un buon gruppo".

Il ct è il tedesco Skibbe. Ennesima conferma che la Federazione greca preferisce prendere tecnici stranieri, come Rehhagel, Fernando Santos, Ranieri e Makarian. Come mai?
"Ai tecnici greci non manca nulla. Anzi, una cosa che manca c'è: la fiducia da parte della Federazione. Ne ripongono più sui tecnici stranieri che sui greci"

Lei è stato uno dei protagonisti dell'impresa a Euro 2004. Pensa che la Grecia possa in futuro ripetere l'exploit?
"Non è facile ripetersi, ma nel calcio abbiamo visto di tutto. Quindi, perché no? Il problema è che non abbiamo un campionato nazionale forte come altrove. E se quello che abbiamo fatto nel 2004 è chiamato miracolo significa che può capitare molto raramente".

Lei è una bandiera dell'AEK Atene e dopo la carriera da giocatore ha contribuito a riportare la squadra nel massimo campionato, dopo il fallimento. Ora se la vedrà col Milan in Europa League
"L'AEK ha vissuto un brutto periodo, sceso in terza divisione per seri problemi economici. Sono felice di aver contribuito a riportartlo nel massimo campionato, ho fatto il mio dovere. L'AEK è sempre stato grande in Grecia ed è bello rivederlo in Europa. Penso che si giocherà con l'Austria Vienna il passaggio del turno, considerando il Milan favorito per il primo posto".

Il Milan deve avere paura dell'AEK e soprattutto dell'ambiente ateniese?
"Nel calcio la paura non esiste. C'è il rispetto e il Milan deve stare attento perché se non rispetterà l'AEK avrà problemi".

Quali sono le sue prospettive per il futuro?
"Ho avuto l'opportunità di lavorare in Italia in Serie C. Era tutto fatto con la Reggiana, eravamo d'accordo si tutto. Peccato che appena arrivato a Reggio Emilia ho scoperto che erano cambiate parecchie cose e l'accordo è saltato. Ora sono senza squadra, cerco sia in Grecia che all'estero. A patto che le condizioni siano giuste".

Segue ancora Perugia e Roma?
"Soprattutto la Roma, che vedo molto bene. Anche il Perugia so che sta andando forte in campionato. Ho lasciato amici sia a Perugia che a Roma e ho sempre avuto rispetto per la gente. Auguro a entrambe il meglio".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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