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ESCLUSIVA TMW - Battocchio: "Brest, tinto di grigio ti porto in Ligue 1"

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Ligue 1 potrebbe avere un altro nostro rappresentante a breve. A quattro giornate dal termine del campionato cadetto di Francia comandano Strasburgo e Brest, con quattro punti di vantaggio su Nimes e Lens. A difendere i colori del Brest c'è Cristian Battocchio, nativo di Rosario, in Argentina, ma naturalizzato italiano. Da due anni a dispensare gol e assist con la maglia numero 10, Battocchio si prepara allo sprint finale, dopo aver saltato le ultime due partite per infortunio. Ai microfoni di Tuttomercatoweb si racconta:

Cristian, come stai prima di tutto?
"Bene, sono tornato ad allenarmi dopo esser stato fermo un paio di settimane. Ora ci attende una sfida molto importante col Troyes che ha tra l'altro l'ultima possibilità per rimanere agganciato al treno promozione".

Siete primi assieme allo Strasburgo. Vi aspettavate a inizio anno questa situazione?
"Sinceramente no. Avevamo cambiato allenatore e il progetto era di avere una squadra in grado di puntare alla Ligue 1 entro 2-3 anni. La situazione invece è cambiata e ora che siamo lì davanti ce la giochiamo fino all'ultimo".

Sono già due anni in Francia. Ti senti migliorato?
"Rispetto all'anno scorso se ci atteniamo ai numeri il rendimento è praticamente lo stesso. Diciamo che quest'anno abbiamo espresso un calcio migliore ed è più piacevole giocarci".

Cosa ti ha portato a Brest?
Dopo la mia esperienza all'Entella non avevo trovato offerte che mi interessassero, non c'era una squadra che mi piacesse. Ho trovato questa opportunità e ho accettato subito".

Dal clima ligure a quello bretone dev'esser stata dura
"Ma no. È vero, fa più freddo. Ma anche qui c'è il mare. E poi sono stato due anni a Londra dove il tempo era quello che era. E anche Udine come clima non è che fosse il massimo. Brest è una cittadina piccola, tranquilla. Diciamo che la potrei paragonare proprio a Udine".

e la Ligue 2? Avendo provato la Serie B e la Championship inglese che differenze hai trovato?
"Direi che la Ligue 2 è una via di mezzo fra il calcio tattico di Serie B e quello fisico di Championship. Trovi squadre che sono ben disposte in campo e altre formate da bestioni come quelli dello Strasburgo, tra l'altro primo assieme a noi. A Watford devo dire che mi ero trovato bene, è stata una delle esperienze più belle fatte assieme a questa di Brest. All'Entella avevamo perso i playout per cui non era andata tanto bene".

Ti aspettavi maggiore considerazione da parte delle società italiane?
"Magari sono stato io poco bravo a farmi notare dalle squadre. Diciamo che dopo l'Entella c'erano gli Europei Under 21 e mi aspettavo qualcosa di meglio. Detto questo sono molto contento qui, mi piace fare diversi tipi di esperienza".

A Udine Francesco Guidolin, tecnico che ti ha fatto esordire in Serie A, ti chiamava "Professorino". Però non ti ha fatto giocare molto
"Ho sempre ringraziato Guidolin. Mi ha fatto esordire, parlava bene di me e io con lui mi sono trovato bene. È vero, non giocavo tantissimo, ma grazie a lui ho coronato il sogno di esordire in Serie A. E poi ho imparato moltissimo da lui, mi parlava, mi consigliava".

Da Udine a Watford: stessa proprietà, nazione differente
"Proprio perché non trovavo spazio a Udine mi avevano proposto di andare a Watford. Mi trovavo bene, al primo anno avevamo centrato i playoff. Ma una regola ha stravolto tutto: eravamo arrivati al punto dallo schierare 11 stranieri e questo in Inghilterra non era piaciuto affatto. Tanto da mettere una regola in cui dovevano esserci in lista almeno 6 inglesi. Questo ha portato a dover tagliare diversi stranieri, fra cui io".

Ed eccoti di nuovo in Italia, all'Entella
"A posteriori scegliere questa destinazione non è stato il massimo, anche se devo dire che giocavo con entrambi i tecnici (Prina e Aglietti, ndr)".

Ed eccoti a Brest. Col sogno Ligue 1 vicino. Hai fatto un voto?
"No, anche se una scommessa l'ho già fatta nel corso di questa stagione: se avessimo vinto a Lens, magari con un mio gol mi sarei tinto i capelli di grigio. Ed eccomi infatti con i capelli tinti (ride, ndr)!".

Il tuo futuro è in Bretagna, magari affrontando Paris Saint-Germain e Monaco?
"Per ora sono concentrato sulla stagione, poi vedremo. Sono in scadenza di contratto e il Brest mi ha fatto una nuova offerta, al momento non accettata. Dopo due anni poi le tasse per noi stranieri aumentano, ed è un altro aspetto da valutare".

Porte di nuovo aperte all'Italia?
"Io ascolto tutte le offerte, poi farò le mie valutazioni. Ma posso dire che al momento non ho ricevuto offerte dall'Italia. Adesso cerco di fare il massimo per portare il Brest in Ligue 1".

A proposito di Italia, un tuo ex compagno di Nazionale, Andrea Belotti, è stato valutato dal Torino 100 milioni. Te lo saresti mai immaginato?
"Quando giocava con me non la metteva mai dentro (ride, ndr)!. Diciamo che dagli allenamenti si vedeva che era un guerriero, uno disposto a lottare su ogni pallone e pronto a migliorarsi. Ci è riuscito molto e penso che la fiducia che gli ha dato il mister lo abbia aiutato".

Segui spesso la Serie A? E soprattutto: è davvero noiosa come la dipingono?
"Sì, mi piace sempre guardarla e non la trovo affatto noiosa. Anzi, guardando squadre come Juve, Roma e Napoli mi diverto".

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