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Bucchioni: "Fiorentina, basta scommesse servono giocatori veri"

di Redazione TMW
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© foto di Federico De Luca

Mi dispiace dirlo, ho aspettato e aspetto ancora una svolta, ma questa è la peggior estate dell’era Della Valle e su questo, purtroppo, non dovrebbero esserci dubbi. Era meglio nel 2002 quando Gino Salica, Eugenio Giani e Giovanni Galli andavano in giro a cercare giocatori, ma anche magliette e calzoncini. Allora c’erano entusiasmo, voglia di fare, di costruire, di ripartire. Il senso di abbandono che accompagna questa Fiorentina e questa campagna acquisti è deprimente. La proprietà è assente, la società in vendita, gli obiettivi incomprensibili, Corvino che sta vendendo tutto e tutti senza essere in grado di ricomprare giocatori veri (non sa che squadra fare), il management che cerca di coprire le falle come può.

Mancano venti giorni esatti all’inizio del campionato e se la Fiorentina partisse con la squadra vista l’altra sera in Portogallo sarebbe più o meno al livello del Chievo, del Bologna, forse della Sampdoria. L’allarme dovrebbe essere rosso e invece vedo in giro strani silenzi, inutili attese con i trombettieri del regime sempre più imbarazzanti che si arrampicano sugli specchi pur di giustificare tutto e tutti (soprattutto il mercato di Corvino) senza capire che il momento è drammatico e servirebbe un altro atteggiamento per il bene della Fiorentina.

L’avete vista la gara con lo Sporting? Mi hanno insegnato a non fidarmi del calcio estivo e il consiglio è saggio, ma chi capisce un po’ di questo gioco, non può non aver notato la pochezza tecnica della Fiorentina. Unico promosso il portiere Sportiello, speriamo in lui. Dei due esterni di difesa uno lo conoscevamo (Olivera) e sinceramente pensavo finisse sul mercato. L’altro, Gaspar, deve crescere parecchio per poter essere all’altezza del campionato italiano. Ci riuscirà o saranno altri quattro milioni buttati al vento come quelli degli ormai troppi esperimenti e scommesse di Corvino?

Per fortuna in mezzo alla difesa promette bene Vitor Hugo, non a caso consigliato da Paulo Sousa. A centrocampo Cristoforo è Cristoforo. Punto. Il pupillo di Corvino potrebbe essere il leader in una discreta serie B, forse dell’Empoli. Sanchez è un solo medianaccio. Veretout è da rivedere, potrebbe anche funzionare, ma siamo sempre a livelli medio bassi. Vorrei ricordare (toccando ferro) che la coppia Sanchez-Veretout l’anno scorso ha portato l’Aston Villa alla retrocessione. Dei fenomeni non devono essere. E’ questo il centrocampo che prende l’eredità di Vecino, Borja Valero, Badelj e compagnia? Non voglio pensarci.

L’attacco è debolissimo, tutti ragazzi, alcuni acerbi (Hagi) altri (Zekhnini) più avanti con la preperazione, altri incompiuti (Babacar). Anche Chiesa fatica perché a vent’anni, al secondo campionato in A, non può essere lui il leader della squadra. Di questo passo c’è il rischio di bruciarlo caricandolo di troppe attese e responsabilità. Vicino deve avere giocatori in grado di parlare il suo linguaggio, altrimenti saranno problemi.

Spero sia chiaro a tutti, anche a quelli che scrivono sotto dettatura, la modestia di questa squadra? E’ questa la Fiorentina che volete? Raccontatelo voi ai tifosi se ci riuscite, a me la squadra di oggi non va bene perché con oltre cento milioni incassati (presto arriveranno anche quelli per Kalinic) non è possibile portare a Firenze giocatori così mediocri o scommesse su scommesse. Ieri Corvino ha comprato un altro portiere giovane, la Fiorentina ormai ne ha una dozzina, avvertitelo che si gioca con un numero uno solo. Vedo nascere una squadra troppo giovane e senza qualità. Mancano tre o quattro giocatori importanti, uno per reparto. Giocatori veri, di esperienza, carisma, in grado di far crescere il gruppo.

E mentre faccio questi ragionamenti comincia a circolare la voce di un interessamento molto forte per Emre Mor, turco del Borussia. Ma lo sapete che questo ragazzo ha 20 anni, come Chiesa, ha giocato soltanto 400 minuti nella Bundesliga, è talentuoso, ma tatticamente anarchico più di Tello e il Borussia lo valuta dieci milioni? A occhio è un altro esperimento. Ripeto: servono certezze. Piccole, ma certezze.

Vedo un Corvino in grande difficoltà. Nel calcio tutti sanno tutto di tutti. L’altro giorno Alonso si è chiesto: ma cosa sta succedendo alla Fiorentina? Come lui, se lo stanno chiedendo in tanti e oggi a Firenze non ci vuole venire nessuno. Se fino a due anni fa con Macia e Pradè c’era un’aria positiva, oggi la gestione Corvino non attira consensi e simpatie. Come il Dt viola ha trattato alcuni giocatori (Gonzalo e Borja, ma non solo) lo sanno tutti. Gli ingaggi bassi sono noti. La società in vendita non è sinonimo di stabilità. Senza coppe c’è poco appeal.

E così che Corvino, anche con i soldi in mano, fatica a portare Simeone (preferisce il Torino), ma anche Politano (aspetta di meglio) dopo aver incassato i no di Sturaro della Juve e di diversi altri, compreso (ricordatelo) l’allenatore Di Francesco e altri. Corvino ormai è costretto a lavorare con i soliti procuratori e le solite piazze. Ha poco spazio. Naturalmente spero ancora in un colpo di coda, in quei tre o quattro giocatori determinanti, ma oggi non ci sono sentori. Purtroppo. Spero di sbagliare, vorrei davvero che Corvino tornasse ad essere protagonista, ma non trovo le condizioni.

Fino a quando resisterà Pioli? Questa è la domanda delle domande. L’allenatore cerca di dare personalità e grinta ai ragazzi, qualcosa si è visto, ma queste sono le caratteristiche che deve avere una squadra che parte con l’obiettivo salvezza. Un tiro in porta con lo Sporting deve far riflettere. Pioli sapeva delle difficoltà, di un ciclo nuovo, ma la faccia è la sua. E il conto a lui nessuno dovrà presentarlo.

Ma gli errori e i ritardi di Corvino hanno radici lontane. Ieri se n’è andato Vecino, per me un gran giocatore. Ne avevo dato notizia su questo giornale online il 19 luglio, quel giorno è stato trovato l’accordo, tutto il resto è stata solo inutile burocrazia calcistica. Ma in un anno, il signor Corvino non ha trovato tempo o modo di alzare una clausola rescissoria da 24 milioni per un giocatore che di milioni ne vale almeno 40?

Anche Kalinic è un caso aperto. E’ da gennaio che ha comunicato l’intenzione di andar via, non si poteva lavorare di comune accordo per trovare una squadra condivisa senza aspettare la voglia matta del giocatore di andare al Milan? Ritardi e complicazioni, impreparazioni e disguidi di una campagna acquisti che sulla carta era facilissima. C’erano da vendere per tempo 7-8 giocatori, fare cassa e ricomprare. Un lavoro che doveva iniziare in febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno, senza aspettare luglio e agosto con poche idee, grandi difficoltà e la squadra da fare.

Certo, la lontananza dei Della Valle non aiuta. L’autonomia concessa a Corvino è troppa, bastava andare a chiedere cosa è successo a Bologna per evitare tanti errori. Le scommesse e le pianticelle bolognesi sono tutte modestissime e avete visto che campionato hanno fatto i rossoblù. Unico colpo Diawara, ma una rondine….

Come dicevamo, la società in vendita è una bella complicazione. I giocatori cercano altre soluzioni. Ma si trova un acquirente? C’è molta attenzione, ma la Fiorentina soltanto dopo le ferie sceglierà la banca d’affari alla quale affidare il mandato a trattare e vendere. Ddv, come vi abbiamo già detto, è decisissimo a lasciare il calcio. Il problema è sempre lo stesso: trovare qualcuno disposto a pagare 250 milioni e forse più.

Nel frattempo la Fiorentina è volata in Germania per un mini-ritiro e un paio di amichevoli. Senza dirigenti (un classico), ma questa volta (purtroppo) anche senza Antognoni. Antogno ha avuto un malore, niente di che. Un po’ di stress, negli ultimi mesi ha viaggiato e fatto tanto per la Fiorentina, dentro e fuori. Non è mai mancato. E’ l’unica nota positiva del 2017, l’uomo con il quale si poteva costruire e invece ha trovato solo incertezze. Un po’ di riposo, le coccole di Firenze e Antogno ripartirà con lo stesso slancio e lo stesso sorriso. Se penso che questa società ha in mano un tesoro come Antognoni e non lo fa partecipe delle cose tecniche…..lasciamo fare. Spero ancora che cambi il vento, un mese per rifare la Fiorentina: volendo, il tempo c’è.

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