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Aimo Diana: “La forza del Torino è in attacco"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Federico De Luca

Aimo Diana è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Diana, attualmente è un allenatore, quando giocava ha militato nel Torino dal 2008 al 2011, con una parentesi nel Bellinzona tra febbraio e giugno 2010, e in precedenza nella Sampdoria dal 2003 al 2006. Con lui abbiamo parlato della squadra granata e di quella blucerchiata e della partita nella quale si affronteranno oggi pomeriggio.
Torino e Sampdoria in estate hanno cambiato qualche giocatore, hanno come obiettivo l’Europa League e nella parte medio-alta della classifica occupano posizioni molto vicine. Che cosa pensa di questa partita e come se l’immagina?
“Penso che sarà una bella partita tra due squadre che giocano bene e hanno interpreti importanti. Ho visto il Torino a Benevento nello scorso turno e devo dire che è una squadra molto tecnica, quindi, sicuramente ne verrà fuori un bello spettacolo, anche se qualche giocatore come Niang dovrà migliorare sotto l’aspetto fisico, con i quattro in attacco ci si può divertire. La Sampdoria da ormai un paio d’anni gioca un ottimo calcio e ha un allenatore che fa giocare molto bene le proprie squadre. Mi aspetto, quindi, una partita spettacolare e sicuramente non sarà tattica perché il Torino ha bisogno di fare bene quest’anno e, infatti, anche Mihajlovic ha iniziato a giocare con quattro attaccanti perché alla piazza deve dare di più. I tifosi del Toro pretendono di più e ci sono giocatori in attacco talmente bravi che possono fare molto bene. La Sampdoria, secondo me, ha meno ambizioni del Torino, ma è una buonissima squadra e sta facendo bene. Come dicevo, immagino che sarà una partita bella e spettacolare e, per quanto ho detto, vedo favorito il Torino”.
Prima parlava dell’attacco del Torino, ma anche quello della Sampdoria non é male e ci sarà un confronto fra “vecchi” e “nuovi” bomber, Qualgliarella ex granata e Belotti. Tanti risvolti in questa partita?
“E’ chiaro, ma il Torino con Falque, Ljajic, Niang e Belotti ha un attacco che in prospettiva può essere veramente devastante. La Sampdoria attraverso il gioco riesce a far comunque segnare i suoi attaccanti, mentre il Torino ha dei giocatori che possono da soli risolvere la partita in qualsiasi momento ed è per questo mi aspetto tanto. Se la Sampdoria attraverso il gioco riesce a far segnare ancora Quagliarella nonostante l’età e dargli delle occasioni, il Torino ha giocatori che fanno la differenza come accaduto a Benevento quando ormai tutti si aspettavano il pareggio con una giocata e un taglio hanno fatto gol. Gli attaccanti del Toro sono un vero pericolo pubblico per gli avversari e se Miahjlovic riuscirà a trovare una quadratura con i quattro difensori e i due centrocampisti credo che quest’anno il Torino avrà delle potenzialità importanti. Ma, ripeto, il mister deve trovare il giusto equilibrio perché giocare con quattro attaccanti di questo genere richiede un grandissimo sacrificio da parte loro e qualche giocatore a livello fisico deve crescere e anche Belotti dovrà fare un lavoro di sacrificio, però, le occasioni che avranno lui e i suoi compagni saranno veramente tante”.
Tra il cambio di modulo, la difesa più a zona e l’arrivo di giocatori d’esperienza a centrocampo e in difesa il Torino sta andando verso il giusto equilibrio?
“Quest’anno al presidente e al direttore sportivo bisogna fare i complimenti perché hanno formato una squadra veramente importante coniugando gioventù ed esperienza in tutti i reparti. Capisco perché Mihajlovic chieda equilibrio, ma ha i giocatori per ottenerlo. Il centrocampo è formato da giocatori muscolari al massimo con Rincon, Obi e Acquah, anche se questi ultimi due adesso sono infortunati.

Ci vogliono giocatori muscolari e che siano bravi tecnicamente per supportare i quattro davanti e Rincon, Obi e Acquah sono giocatori di gamba e Rincon anche di esperienza come in difesa Moretti, Burdisso e Molinaro, gente che sa difendere in quattro e se occorre anche in sei contro otto. Non sempre ci si può aspettare che gli attaccanti facciano la fase difensiva e, quindi, c’è bisogno di giocatori che la sappiano fare da soli e credo che se il Torino quest’anno trova veramente l’equilibrio sarà una gatta da pelare per tutti. Confido tanto anche in Mihajlovic poiché è un allenatore di grande esperienza, sa che squadra ha per le mani, sa quello che vuole la piazza e sta cercando di darglielo, anche perché mettere in campo quattro punte non è semplice”.
Il rientro di Baselli permetterà a Mihajlovic di avere in mezzo al campo una visione del gioco più raffinata e un uomo che padroneggia il tocco palla con maggiore qualità, anche se perderà un po’ in muscoli.
“Certo e poi Baselli permette anche di schierare un centrocampo a tre. Sono convinto che in un momento di difficoltà, che sicuramente può capitare durante la stagione per infortuni o altre cose, il 4-3-3 dell’anno scorso sarà pronto per essere utilizzato, anche perché ha i giocatori per poterlo fare e non sempre gli attaccanti saranno tutti disponibili. Mihajlovic ha la fortuna si avere una squadra che l’anno scorso ha giocato in una certa maniera e quest’anno in un’altra, ma può ritornare a essere come prima senza problemi e senza togliere qualità. Per questo dico che il Torino quest’anno ha potenzialmente la capacità di fare bene e bisogna darne atto al presidente e al direttore sportivo di aver operato negli anni sempre migliorando la rosa. E a Cairo, dopo anni di contestazioni, bisogna riconoscergliene il merito perché sta facendo le cose per bene e lo dico perché io ero al Torino “nell’ epoca nera”, non faccio fatica a nascondere che erano periodi difficili poiché la società era continuamente contestata e anche noi giocatori lo eravamo, quindi, non ho paura a dire che il periodo era difficile e quello che il presidente sta facendo adesso è molto positivo e sono contento che riesca perché è una brava persona”.
Il Torino se trova i giusti equilibri a suo parere può quindi aspirare all’Europa League?
“Sì, decisamente. Ha tutte le potenzialità per farlo”.
La Sampdoria invece, forse, può essere una outsider che può inserirsi nel contento di squadre che lottano per l’Europa?
“Ma certo. La Sampdoria ha la fortuna di avere un bravissimo allenatore che ha già lavorato un anno con questi calciatori dando alla squadra una precisa identità di gioco e, quindi, può essere una outsider, ma non ha, secondo me, le potenzialità del Torino in prospettiva, però, ha un gioco collaudato. Si sa come gioca, quando cambia un giocatore viene inserito un altro adatto al modulo, fa le cose per bene e di conseguenza può essere annoverata nelle posizioni utili per l’Europa League se disputerà un’annata super, come ha fatto l’Atalanta l’anno scorso. Sono troppe le squadre che ambiscono all’Europa League e non potranno andarci tutte. Vedo anche la Fiorentina, che potenzialmente ha una squadra importante con tanti giovani di prospettiva. Sarà una bella lotta anche con Lazio e Atalanta che già disputano l’Europa League e che può togliere qualche energia per questo dico che la Sampdoria e, soprattutto, il Torino hanno una grandissima occasione di piazzarsi nelle prime sei posizioni in campionato e queste squadre non devono lasciarsela sfuggire. Vedo, però, il Torino più attrezzato in questo momento, ma se troverà gli equilibri giusti altrimenti rischia di prendere batoste in campo”.
Parlando di lei, è finita l’esperienza al Melfi ma adesso che cosa farà?
“Ho terminato il master a Coverciano e sono abilitato per allenare in tutte le categorie e sono tra i tanti allenatori in attesa di una sistemazione. Il mondo degli allenatori è questo, c’è chi subentra. Questo è il momento per tenermi aggiornamento, per studiare gli altri allenatori e per vedere allenamenti e partite in attesa di trovare una panchina”.

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