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TMW RADIO - Benevento, Vigorito: "Ho visto grande gioia per l'approdo in B"

di Luca Esposito
Oreste Vigorito
Oreste Vigorito
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Oreste Vigorito ha ricoperto il ruolo di presidente del Benevento Calcio per nove anni, dal 2006 all'estate 2015 dopo il ko casalingo nei play-off con il Como, e dopo quella sconfitta ci fu una contestazione, per cui rassegnò le dimissioni da massimo dirigente, ma sabato scorso ha assistito dal vivo alla partita vinta dai sanniti sul Lecce, proprio nello stadio Santa Colomba intitolato al fratello Ciro: dopo quella partita i campani hanno raggiunto per la prima volta la promozione in Serie B. I colleghi di TMW Radio hanno raggiunto telefonicamente Oreste Vigorito, il quale ha approfittato della situazione per precisare quello che è il suo ruolo per il Benevento, quello di sponsor e non più di dirigente.
"Il presidente Pallotta ha gestito la società per conto di azionisti vari. Il mio interesse nel Benevento è attualmente di main sponsor. Lo scorso anno decisi di fare un passo indietro dalla carica di presidente, e conservai, sottoscrivendo un accordo forte, una possibilità di essere il vero sponsor della squadra, fornendo un contributo affinché la squadra potesse disputare questo campionato di Lega Pro, dimostratosi un campionato di successo, cosa che ha fatto piacere a tutti. Il mio ritorno nello stadio è stato accolto in maniera estremamente affettuosa, forse troppo, da tutti gli spettatori, ed è una scena che avevo immaginato mille volte all'inizio insieme a mio fratello, che gestiva la squadra e al quale è stato intitolato lo stadio di Benevento, per riconoscenza da parte della città sannita che ha voluto tributargli questo onore. Anche dal 2010, quando mio fratello è andato via, avevo la speranza di poter leggere sul viso della gente che aspettava la Serie B da ottantasette anni, quello che poi ho visto: lacrime di gioia, abbracci, sorrisi, e in un colpo solo far passare a tanti, almeno per qualche ora, l'angoscia e le difficoltà della vita d'oggi. Brividi e tanta gioia per i motivi che ho detto".

Lei tornava allo stadio dopo circa un anno, perché la promozione era sfumata contro il Como. Dopo la promozione raggiunta quest'anno sente di aver ritrovato anche lei l'entusiasmo giusto per fare calcio più attivamente a Benevento?
"Per ripetere quello che ho detto prima, la nuova cordata societaria, trovata da me alla vigilia dell'iscrizione del Benevento al campionato 2015-2016, ha dato disponibilità a gestire un'annata intera, e anche al trasferimento di azioni, anche per il fatto che sono rimasto a garantire una serenità di gestione amministrativa e finanziaria. Io non devo ritrovare entusiasmo, devo ritrovare all'interno di una società delle ragioni che probabilmente lo scorso anno erano venute meno vista la contestazione. Le ragioni nel calcio che intendo io erano quelle che si sono realizzate quest'anno, sorriso, gioia, solidarietà, coesione, amalgama, riscatto di una città e di una provincia all'interno del calcio. Avevamo fatto ingenti investimenti, e avevamo reso il Benevento una società di livello superiore pur militando in Lega Pro. Se la vittoria di un giorno o di un campionato serve per abbattere queste mentalità diverse dal calcio che io preferisco, ci può essere un discorso; ma se dopo la tempesta torna il sereno solo perché la palla va in porta, e poi magari al primo palo colpito si ricomincia con atteggiamenti spiacevoli, a me questo non sta bene. Io non parlo più di entusiasmo o di affetto, ma di un progetto. La famiglia Vigorito aveva promesso a Benevento e alla provincia che la società sarebbe arrivata in B, e ci è arrivata grazie al mio interessamento, perché ho pensato a come iscrivere la squadra, come sostenerla, come intervenire in alcuni momenti, cosa detta e ridetta da Auteri, dagli stessi calciatori e dal presidente Pallotta. Questa è la base. Per me possiamo festeggiare dieci anni di presidenza, nove come presenza fisica e uno come appoggio, ma il futuro fa parte di tanti discorsi ancora da scrivere e da fare".

Sul futuro: nella prossima stagione di B che tipo di squadra si allestirà affinché il Benevento sia tutt'altro che una meteora? Resterà mister Auteri?
"Non posso prevedere il futuro, a mio avviso la fine di un campionato ha coinciso con un grande risultato sportivo; l'inizio del prossimo campionato sarà subordinato a una serie di incontri, discussioni, colloqui, tra quelli che hanno sostenuto questa società. Se queste componenti, insieme a una mentalità che è stata la nostra mentalità in dieci anni, quella di trasparenza e onestà, troveranno un punto di incontro, ci saranno poi le giuste comunicazioni su quello che sarà il ruolo del Benevento in Serie B, e quelli che saranno i ruoli che andranno a occuparsi della società in B. Oggi è troppo prematuro dare una risposta alla domanda. Anche dichiarazioni fatte da altri potrebbero non avere una valenza vera, se non ci sarà questo discorso a monte che dovrà essere fatto tra breve".

Che cosa ne pensa di ciò che ha scritto Gabriele Gravina, massimo dirigente della Lega Pro, tramite Twitter? Ha rivolto un pensiero anche a lei personalmente.
"Gravina è un gentiluomo ed è una persona perbene. Lui sa un fatto, e lo sanno tutti, che al Benevento Calcio sono state sottratte almeno due promozioni: parlo di quella dalla C2 alla C1 allorché il Sorrento aveva combinato una partita con il Potenza, un fatto che è venuto fuori a distanza di anni con la giustizia ordinaria e poi con quella sportiva; e poi parlo di quella promozione in B che avrebbe potuto esserci nel 2009 e che non è avvenuta per un illecito del Gallipoli col Marcianise, che a distanza di anni ha visto deferiti tesserati e società. Quindi, considerando anche la promozione del 2008 conquistata sul campo, e quella di quest'anno, il Benevento in nove anni ha avuto quattro promozioni, due annullate da combine e scandali e due ottenute in campo. Gravina conosce queste cose, e ha inteso riconoscere alla gestione mia e di mio fratello Ciro una pulizia e una trasparenza che fanno del Benevento una società virtuosa. Io ringrazio il presidente della Lega Pro per averlo fatto, avrei preferito che qualcuno se ne fosse accorto prima e non mi avesse fatto fare anni di C1, però questo non mi esime dal ringraziare quanti oggi ci fanno gli auguri e i complimenti, e dal dire loro che la nostra è stata una vittoria di una società pulita con persone pulite, quello che mi auguro possa avvenire nel calcio come negli altri sport".

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