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Siracusa, Sottil: "Emozionante il ritorno a Pagani. Pari giusto"

di Stefano Sica
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

E' positivo il ritorno per la prima volta da ex a Pagani per Andrea Sottil, tecnico del Siracusa. Aretusei imbattuti al Torre (1-1, sigilli di Reginaldo e Scardina nella ripresa) al termine di una partita poco emozionante e che ha sentenziato una parità sacrosanta. "Qui sono stato molto bene, ho trascorso dei mesi belli - il suo esordio -. Ho avuto un bel gruppo di lavoro e dirigenziale. Sono stato contento di sentire oggi, a livello umano, l'affetto delle persone. Nella prima parte della mia esperienza, ho avuto un gruppo straordinario col quale abbiamo ottenuto grandi risultati. Poi abbiamo avuto dei problemi che tutti conosciamo, finendo in ogni caso per conseguire la salvezza. Sono felice che la Paganese, grazie agli sforzi del presidente Trapani, sia ancora in Lega Pro. E' una soddisfazione che questa città merita. Rammarico per la mancata riconferma? No. Col presidente ci confrontammo di persona e al telefono, e mi sarebbe piaciuto continuare il lavoro intrapreso. Ma c'erano tanti dubbi all'inizio e non si sapeva se la Paganese si sarebbe iscritta. Decisi di rimanere in stand-by e lui, giustamente, fece poi altre scelte".

L'ANALISI - "Il pari è stato un risultato giusto e meritato. Loro hanno avuto più palleggio ma sapevo che erano bravi in questo. Noi però abbiamo avuto delle occasioni facili da realizzare per andare in vantaggio. Ci siamo difesi con ordine e tiri in porta pericolosi da parte loro non ce ne sono stati. La squadra ha avuto una grande reazione dopo il gol preso e anche chi è entrato è stato incisivo".

SIRACUSA IN CRESCITA - "Sono cambiate l'autostima e la consapevolezza nei nostri mezzi. I risultati sono l'unica medicina nel calcio. Le vittorie portano sicurezza e identità. E poi è cresciuta la condizione fisica. Siamo partiti in ritardo e abbiamo sprecato un ritiro iniziando solo con 7-8 uomini di quelli che ci sono oggi, mentre il resto è arrivato dopo. E ne ha risentito anche il processo di conoscenza tecnico-tattica. Ma oggi sono contento dei miei ragazzi".

SU CATANIA E BAIOCCO - "Catania è un giocatore che non si risparmia mai. Ho preferito non metterlo nella formazione iniziale pensando di utilizzarlo in partita per avere un po' più di manovra davanti. Baiocco è il nostro capitano. Che giochi dall'inizio o meno, per noi è molto importante dentro e fuori dal campo. Ha 41 e corre ancora come un ragazzino, ma va comunque gestito".

SUL DERBY COL CATANIA - "Da domani mattina lo inizieremo a preparare. E' un derby che manca da tanti anni in campionato. Ci eravamo affrontati in estate ma era pur sempre calcio d'agosto. Siracusa aspetta questa partita da troppo tempo e la dovremo preparare bene. Ma sono convinto che questo pari, ottenuto su un campo difficile e contro un'ottima squadra, ha alzato fame e autostima. Ora siamo chiamati a confermarci anche se il primo obiettivo per noi deve essere la salvezza".

ALTA TENSIONE CON GRASSADONIA - "Sono cose di campo che ci possono stare. Mi conoscete e sapete che vivo la partita con una certa adrenalina. L'importante è che non si oltrepassi mai il limite dell'educazione. Poi per me, quando finisce una partita, finisce tutto".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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