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Salernitana, Mantovani: "Punto a crescere giorno dopo giorno"

di Luca Esposito
Fonte: TuttoSalernitana
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© foto di Diego Fornero/Torinogranata.it

Ha solo vent'anni, ma in campo (e fuori) ne dimostra molti di più per la sicurezza e la maturità che mette in campo, in ogni singolo contrasto. Valerio Mantovani è una delle note più liete della Salernitana di Sannino, nonostante si trovi per la prima volta a disputare un campionato professionistico. Scuola Roma, classe '96, Mantovani è arrivato a Salerno dopo aver vestito un'altra maglia granata, quella del Torino Primavera, formazione della quale era il capitano e trascinatore ma nonostante la vittoria del campionato nella stagione 2014/2015 (ai danni della Lazio di Simone Inzaghi), Mantovani non è stato confermato dal club di patron Cairo. Ai microfoni di TuttoSalernitana, Mantovani si è raccontato, parlando del suo passato ma anche delle sue aspirazioni.

Com'è stato l'impatto con la Serie B?

"Un impatto sicuramente fortissimo data la differenza che c'è tra il campionato Primavera e la Serie B ma grazie all'aiuto dei miei compagni e del mister cerco di migliorare continuamente per continuare a fare questa categoria".

Debuttare con una maglia pesante come quella della Salernitana non deve essere stato semplice...

"Non è una maglia come tutte le altre, avere lo stadio sempre pieno a supportarti è bellissimo. Anche per strada, la gente mi ferma chiedendomi di dare il massimo per la causa, al pari dei miei compagni darò il massimo per portare a casa i risultati".

Inoltre l'esordio all'Arechi è arrivato contro il Verona, con 20.000 spettatori sugli spalti.

"Sapevo della rivalità con l'Hellas Verona, essere accolti da 20.000 tifosi è stata un'emozione unica. Mi avevano parlato dell'Arechi, ma un conto è parlarne, un conto è viverlo sul campo. Sono rimasto impressionato in senso positivo".

Come ti trovi con i vari Bernardini, Schiavi e Tuia?

"Mi hanno aiutato dal primo giorno, sono dei bravissimi ragazzi sempre pronti ad indicarmi la strada giusta per crescere. Ascolto tutto quello che mi viene detto per farne tesoro".

E con Sannino?

"Con il mister mi trovo bene, punta molto sulla grinta e sulla cattiveria agonistica. Punta sempre a migliorarci, non si accontenta mai e questo per me è molto importante".

Che clima si respira nello spogliatoio?

"C'è fiducia, se si perde una partita si pensa a correggere gli errori commessi. Ovviamente siamo contenti quando giochiamo bene, le partite sono tante e cercheremo di vincerne quante più possibili, ma in caso contrario lavoreremo per cancellare gli errori".

Vi siete prefissati un obiettivo?

"E' presto per parlare di obiettivi, dobbiamo ragionare di partita in partita per portare a casa quanti più punti possibili. Dobbiamo solo migliorarci giorno dopo giorno, poi gli obiettivi li individueremo con il passare delle settimane".

Preferisci essere schierato in una difesa a tre o a quattro?

"Sostanzialmente è la stessa cosa, avendo giocato in entrambi i modi a Torino, l'importante è adattarsi al meglio alle richieste del mister".

Perché il Torino non ha puntato su Mantovani?

"E' una domanda alla quale non so rispondere, è una cosa che ha sorpreso anche me. Ma come si dice, chiusa una porta si apre un portone, e per me Salerno è una grande opportunità di crescita".

Aspirazioni per il futuro?

"Allo stato attuale non posso dire di puntare alla Serie A o alla Nazionale, devo restare con i piedi per terra e dimostrare di essere pronto ad affrontare un intero campionato di Serie B".

Da Roma a Torino prima di arrivare a Salerno. Come vivi questa nuova realtà cittadina?

"Mi trovo bene, Salerno è una città sicuramente diversa ma c'è il mare che mi trasmette grande serenità, mi sono ambientato davvero benissimo, a Salerno sto veramente bene".

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