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Roma, Spalletti: "Dzeko bisogna farlo diventare più cattivo"

di Chiara Biondini
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© foto di Federico Gaetano

L'allenatore della Roma, Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Roma radio, commentando la vittoria di ieri contro l'Inter.

"Vittoria importante per? per la squadra, per la tranquillità. Si sa che lavorando nella Roma, dove tutto ti appare amplificato, è importante avere la consapevolezza di aver vinto contro una grandissima squadra. E' importante poter usare il tempo con più tranquillità per poter sviluppare i nostri obiettivi. Oggi diventa tutto più facile, c'è una serenità maggiore, meno tensione, cova meno nervosismo dentro lo spogliatoio, anche il timbro di voce è più rilassato, più normale. Il fatto è che le sconfitte ti creano tensione, ti creano nervosismo, ti creano dispiacere personale, mentre nelle vittorie non sei mai felice ma solo un po' più rilassato perché poi le insidie sono sempre lì dietro l'angolo, ma è anche giusto così perché questo è quello che devi fare. Però c'è differenza tra subire una sconfitta e fare una vittoria".

Forse il gol è la cosa meno bella che ha fatto Dzeko contro l'Inter.
"Dzeko oggi è giustamente preso di mira positivamente per quello che ha fatto. Perché c'è differenza tra questa e le altre partite. Ma c'è differenza anche tra quello che lui potrebbe fare e quello che ha fatto. Alcune cose ho cominciato a dirgliele anche pubblicamente, con lui ho usato diversi metodi, durante le riunioni e nei dialoghi personali. Qualcosa ora si vede. Non dico che dipenda da noi, però va trattato per quello che lui evidenzia. E le possibilità ci sono, come si è visto ieri sera. E anche superiori. A volte lui non le usa bene queste possibilità. E noi abbiamo l'obbligo di tentare di farlo accorgere di queste possibilità".

Con l'Inter ha giocato anche da falso nueve.
"Fa parte della sua totale qualità. Lui è un calciatore veramente completo. Con Aguero, che è più giocatore da area di rigore, lui faceva anche l'attaccante più di movimento. Con lui si può fare tutto, perché è veramente un calciatore completo. Gli manca solo un po' di carattere. Ormai lo si può dire e non gli facciamo del male. Perché quando con una persona ci stai un anno insieme non è solo una considerazione momentanea, viene fuori che ogni tanto abbassa il livello di cattiveria agonistica che è ciò che nutre la prestazione nel calcio italiano e nel calcio in generale. Bisogna farlo diventare più cattivo".

Ottime prestazioni di Fazio e Juan Jesus, due giocatori molto criticati. E' giusto sottolineare la loro partita.
"Nella Roma non ci stanno giocatori capitati per caso. C'è gente che lavora per la Roma, tutti i ruoli sono ricoperti. Fazio è stata una bella trovata perché per la forza e il valore che ha è un elemento che porta grande vantaggio alla nostra squadra. Lo abbiamo pagato poco, è una persona serissima, uno straordinario atleta. E ha fatto vedere di avere personalità nel momento in cui è entrato. Perché quando sei alla Roma non hai a disposizione 10 partite per far vedere il tuo valore. Non sei un giovane a cui va dato tempo, sei uno maturo e la Roma ti dà tempo 10 allenamenti, poi devi far vedere il tuo valore. Quando ti butto dentro devi dare il fritto".

Lui peraltro è entrato in un momento in cui la Roma era molto criticata.
"Siamo stati criticati, siamo sotto critiche continue. Bisogna anche ringraziare questo peso da sopportare, perché significa che siamo in una situazione importante. Dobbiamo essere orgogliosi di avere questo peso da portare avanti".

E Jesus?
"Lui ha fatto una straordinaria partita, contro la sua ex squadra e contro un giocatore fortissimo. Perché ora che non fa più parte di "quelli" lo possiamo anche dire. Candreva è un giocatore fenomenale che sa scegliere la posizione dove mettersi per crearti il dubbio. Ti si mette in mezzo al triangolo composto da punta esterna, mediano e terzino. In base a chi lo attacca fa il movimento che disturba di più".

La prestazione di ieri di Salah? Sbaglia qualche scelta ma è stato un martello continuo.
"Lui è dilaniante. Ha questi strappi impetuosi di velocità e tecnica che ti squarta in due. In fase difensiva è l'opposto in quanto a vantaggi che ti può dare. In fase di palleggio lui ha bisogno di fare le cose in velocità. Lui, palla sui piedi, ti guarda in faccia, ti passa dentro, ti fa un buco nello stomaco e va di là. Poi di là bisogna vedere se hai preso vantaggio. Quando ti capita l'occasione di fare gol e poi l'occasione di farlo fare, e ancora l'occasione di fare un passaggio determinante e queste occasioni le sbagli tutte poi devi tirare una riga e dire "ora che si fa?". Perché poi gli altri gestiscono. Nel mezzo di queste tue qualità, se non si riempie la partita, poi la riempiono gli altri. E se gli altri, come l'Inter, hanno qualità, la partita la riempiono bene. Così tu fai cose buone che rimangono negli occhi della gente, ma come risultato finale se loro le cose buone le fanno per tutto il tempo alla fine la vincono loro. Sul palo di Banega può succedere che un tiro da 30-40 metri te lo lascio. Gli è partita una sassata, e allora qualcuno dice che gli abbiamo concesso troppe occasioni. No, non gli abbiamo concesso niente. E' l'altro che ha qualità e che l'occasione da gol se la crea. Non è colpa del difensore. E allora per tornare a Salah, puoi fare una buona gara, ma se non prendi il premio alla fine vincono loro".

Contento della pausa o avrebbe preferito continuare a giocare?
"Noi abbiamo delle situazioni che con il risultato di ieri in parte abbiamo messo a posto. Ma su altre bisogna lavorarci ancora. E andare avanti su questo sistema che è stato usato nell'ultima settimana di usare più tempo per andare in profondità nelle cose".

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