Premier, Pochettino insidia Guardiola. Arsenal e Liverpool underdog
Al secondo pit stop stagionale, in coincidenza con la settima giornata del torneo, la Premier League ha scoperto di non avere padroni. Il Manchester City di Pep Guardiola, re ad interim del calcio inglese, dopo la rivolta di White Hart Lane ordita nei suoi confronti dalla banda di ragazzi terribili del Tottenham guidata da Mauricio Pochettino, non è più così saldo sul suo trono, conquistato dopo sei battaglie vinte lasciando dietro di sé solo le macerie.
Il casus belli del North London non fa altro che aggiungere imprevedibilità a un campionato già spettacolare nelle premesse, quelle stesse che Manchester United e Chelsea hanno decisamente disatteso: Antonio Conte e José Mourinho, che hanno già fatto registrare due giri e mezzo a vuoto, viaggiano con il freno a mano tirato a quota 13 punti, occupando rispettivamente il sesto e settimo posto. Davanti ai Blues e ai Red Devils, a sorpresa, c'è l'Everton di Ronald Koeman, squadra che in graduatoria fa da cuscinetto tra le 'normali' e le Fab Four. Nei piani alti dell'english football di questi primi due mesi, con Citizens e Spurs, infatti, bisogna fare molta attenzione ad Arsenal e Liverpool, gli underdog di lusso alla disperata caccia di un titolo che manca da tempo immemore.
LA CLASSIFICA - Manchester City 18; Tottenham 17; Arsenal 16; Liverpool 16; Everton 14; Manchester United 13; Chelsea 13; Crystal Palace 11; WBA 9; Southampton 9; Watford 8; Leicester City 8; Bournemouth 8; Burnley 7; Hull City 7; Middlesbrough 6; Swansea 4; West Ham 4; Stoke City 3; Sunderland 2.