Pirlo: "Pogba il giovane più forte che abbia mai visto. In Italia? Verratti"
La distanza permette uno sguardo distaccato sul calcio italiano, le opinioni di Andrea Pirlo non passano mai inosservate. Lo hanno raggiunto i colleghi de La Gazzetta dello Sport, per chiedergli delle differenze tra il calcio di una volta e quello di oggi: "Tantissime. Una volta, in prima squadra, avevi paura a parlare e stavi in un angolo. Era una dittatura degli anziani. Ti presentavi con l'orecchino, te lo toglievano. Ti facevi crescere i capelli, te li tagliavano. Adesso un ragazzo viene a fare un allenamento con la prima squadra e pensa di essere arrivato. La cosa più importante è mettersi lì a fare le foto.
Il giovane più forte che ho visto? Pogba, sì: è il più forte tra i giovani che ho visto. Dal primo allenamento abbiamo capito: "Questo è forte". Era magrino ma le gambe arrivavano ovunque. Ora è più grosso, potente: si è anche irrobustito. Giovani professionali? Certo che ci sono. Rugani, ad esempio. Anche Bernardeschi mi sembra un ragazzo serio, ma lo conosco meno. Italia 2020? Complicato. Però potrebbero esserci lui (Rugani, ndr), Romagnoli, Berardi, Bernardeschi, De Sciglio, Verratti.
Eredi? Cataldi no, è diverso da me, è più incursore. Verratti non mi somiglia, però è il calciatore che può giocare per vent'anni in Nazionale. Contro di noi, nel 2014, Mandragora giocò bene. Di Sensi mi parlano bene, ma ovviamente conosco meglio Sturaro. Nella scorsa stagione è migliorato tanto, anche se ora gioca meno. Si dice che in Italia i ragazzi non giocano ma guardate Donnarumma: chi è più bravo, ha spazio. Mi piace Dioussé dell'Empoli. Per fare il centrocampista centrale devi avere personalità. Io allenatore? Non ci ho pensato. Ho due anni di contratto, voglio giocare".