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Piedi buoni e i viola nel destino, ecco Cristoforo "El jugador total"

di Redazione TMW
Fonte: Alfredopedulla.com
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Dalle grandi sconfitte nascono le grandi vittorie, si forma il carattere, si tira su la testa, consapevoli che prima o poi il destino conceda a tutti una seconda possibilità. Nel calcio le delusioni più grandi non coincidono sempre con le sconfitte. In molti casi, giovani calciatori devono dire addio alle proprie carriere per un infortunio. Uno di questi sembrava essere Sebastián Carlos Cristóforo Pepe, il nostro personaggio del giorno. Il calciatore nasce il 23 agosto 1993 a Montevideo. Entra a far parte delle giovanili del Peñarol all'età di 14 anni. Il suo talento è cristallino, anche se il carattere non è dei migliori. Dribbling e assist a raffica gli permettono di mettersi in mostra e convincere Diego Aguirre, ex calciatore della Fiorentina nella stagione 1988/89, a convocarlo stabilmente in prima squadra. Un'emozione unica per Cristoforo, da sempre tifoso della squadra di Montevideo. Aguirre lo osserva attentamente durante gli allenamenti, lo tratta come un figlio.

Col passare dei mesi il tecnico gli cambia posizione in campo. Da trequartista, Cristoforo diventa mediano. L'uruguayano, oltre ai piedi buoni, ha grinta da vendere. La nuova posizione esalta le sue caratteristiche tecniche e nel 2013 arriva la conferma del suo potenziale: il centrocampista conquista l'argento nel Campionato mondiale under-20 con la propria nazionale, mettendo a segno anche una rete. Prestazioni che convincono nell'estate dello stesso anno Unai Emery, nuovo allenatore del Siviglia, a portarlo in Spagna.

Il cambiamento è radicale. Il calcio europeo è molto diverso da quello sudamericano e, per un ragazzo di 20 anni, non è semplice ambientarsi. Nella prima stagione raccoglie solo 12 presenze in Liga. Il 17 marzo 2014, nella sfida interna contro il Valladolid, dopo un contrasto apparentemente normale, il centrocampista è costretto ad abbandonare il campo.

L'espressione di dolore sul viso di Cristoforo è evidente e la prognosi è grave: rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Una beffa arrivata proprio nel momento in cui il ragazzo sembrava potersi consacrare. Nei mesi successivi il calciatore tenta di accorciare i tempi di recupero ma, nel gennaio 2015, è costretto a tornare sotto i ferri per una ricaduta al ginocchio infortunatosi in precedenza. Il talento di Montevideo lavora sodo, svolge doppie sedute di allenamento e torna in campo. Nella stagione 2015/16 scende in campo 21 volte ed Emery gli consegna le chiavi del centrocampo. La stampa spagnola indica in lui "el jugador total" della squadra andalusa, il calciatore abile sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Cristoforo trova finalmente la continuità che gli era mancata nelle annate precedenti e conquista la terza Europa League consecutiva con il Siviglia, la prima in realtà da protagonista.

Nella sessione di mercato appena conclusa però l'ex Penarol, complice l'addio di Emery che si trasferisce al Psg, decide di lasciare la Spagna. Cristoforo saluta i tifosi del Siviglia con un "Simplemente gracias". Due sole parole che contengono al loro interno tutto l'affetto ricevuto nei mesi difficili trascorsi a causa degli infortuni. Il calciatore viene prelevato a sorpresa dalla Fiorentina di Pantaleo Corvino. "Sono qui per crescere ed aiutare la viola a vincere in Italia ed in Europa" le sue prime parole in italiano. Una promessa. Il giocatore, fortemente voluto da Paulo Sousa, va a completare la mediana viola, sprovvista di una vera e propria "diga" davanti la difesa. La speranza di tutti i tifosi gigliati è quella di vedere in campo "el jugador total" che tanto ha impressionato in Spagna. Cristoforo è pronto, consapevole che la sua seconda possibilità sarà a tinte viole.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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