Pescara, Diamoutene per mettere una pezza all'emergenza difensiva
Che al Pescara servisse un difensore centrale per rimpolpare un settore in cui gli uomini erano contati non è mai stato un mistero. Del resto la squadra di Massimo Oddo nella prima parte di stagione ha potuto contare solo sulla coppia Zuparic-Fornasier e solo a tratti sull'apporto di Hugo Campagnaro, calciatore di qualità ed esperienza, ma troppo spesso fermato da problemi fisici. A gennaio si doveva quindi intervenire con un innesto di spessore e che desse ampie garanzie a livello fisico per poter continuare la corsa verso la promozione. Dopo tanto cercare la società nell'ultimo giorno utile ha deciso di mettere sotto contratto Andrea Coda, giocatore che alla Sampdoria era stato per tre mesi ai box per un problema al ginocchio. Un giocatore quindi che necessitava di tempo per tornare al meglio della forma e non certo una garanzia di tenuta atletica. In questi primi due mesi al Pescara il calciatore ha subito già due infortuni muscolari, l'ultimo dopo la gara contro il Novara costringendo così il club biancoazzurro a tornare sul mercato e pescare dagli svincolati un altro rinforzo per rimpolpare il settore dei centrali.
Nella giornata di ieri gli abruzzesi hanno ufficializzato così l'arrivo dell'esperto Souleymane Diamoutene giocatore che nella passata stagione aveva giocato in Serie D con la Fidelis Andria nella seconda parte di stagione per poi restare svincolato e allenarsi per i fatti suoi in attesa di una chiamata. Chiamata che era arrivata ancora dalla Serie D, e più precisamente dal Gallipoli, a inizio marzo con il club salentino che lo aveva anche annunciato ufficialmente sul proprio sito. La chiamata della Serie B ha però cambiato le carte in tavola. Il maliano, che torna a Pescara dopo cinque anni, dovrà dimostrare di poter essere subito utile alla causa perché il tempo stringe e la squadra di Oddo ha bisogno di certezze per competere nella corsa alla Serie A. Solo il tempo dirà se il suo acquisto si è rivelato azzeccato o meno, ma restano comunque forti dubbi sul mercato di riparazione in cui probabilmente si poteva e doveva fare di più.