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Paganese, Grassadonia: "Assurdo perdere così, ci siamo suicidati"

di Stefano Sica
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© foto di Giuseppe Scialla

E' una furia Gianluca Grassadonia, tecnico della Paganese, dopo il match perso a Cosenza 2-1. Dopo un'ora di netto predominio di marca azzurrostellata, finalizzato col vantaggio griffato Cicerelli, gli ospiti sono implosi incredibilmente facendosi raggiungere e poi sorpassare dai silani con i centri di Baclet e Mungo. Nel mezzo le espulsioni di Alcibiade e quella surreale, prima dell'1-2, di Marruocco, reo di una testata a Baclet. Con i tre cambi effettuati, tra i pali ci è andato Silvestri. In pratica, un suicidio in piena regola, come dice testualmente il trainer salernitano. "Siamo stati padroni assoluti del campo per 70 minuti - le sue parole -. Nel momento più bello, quando abbiamo sbloccato la partita, ci siamo suicidati. Perché di suicidio si è trattato. Dispiace perché partite così determinano una stagione per autostima e consapevolezza delle proprie forze. E' difficile commentare questa partita: non abbiamo mai buttato la palla e non si è mai rischiato. E siamo passati meritatamente in vantaggio. Loro ci hanno solo aspettati per tutta la partita. Sull'espulsione di Marruocco faccio fatica anche a commentare perché si è trattato di un ulteriore suicidio. C'è consapevolezza, da un lato, di essere in un momento di crescita, ma nel contempo anche di essere dei polli per non usare altri termini. Abbiamo dilapidato tutto e forse non siamo maturi al punto giusto. Onore comunque al Cosenza che ha fatto la sua partita, e al suo tecnico che stimo tantissimo. Ma siamo stati polli sui punti di forza del Cosenza che, peraltro, conoscevamo, come la scaltrezza, la fisicità e la pericolosità sulle palle inattive. Siamo stati ingenui nel perdere la marcatura di Baclet.

I campionati si vincono perché sei furbo, non perché sei padrone del campo o fai la partita. Ci sono altre componenti fondamentali e noi abbiamo peccato in quelle. Partite così ammazzano tori. Perciò dovremo essere bravi a prenderci il buono che è emerso stasera e, nello stesso tempo, sarà nostro obbligo capire cosa abbiamo regalato. Abbiamo sfiorato il 2-1 con Cicerelli ed è stato bravo Perina ma, senza un portiere, è diventato sempre più difficile. Ho chiesto ai miei ragazzi una prova importante anche perché, se pensassimo solo alla salvezza, ci limiteremmo ad essere mediocri. Mi piace pensare ai play-off ma alla fine uno si rende anche conto che non siamo ancora pronti soprattutto perché certe letture vanno fatte in una maniera diversa: nei momenti cruciali di una partita bisogna rimanere concentrati ed ammazzare l'avversario. Questo non lo si è fatto e l'abbiamo pagato. Peccato perché eravamo molto equilibrati e sempre pronti alla marcatura preventiva. E non abbiamo mai concesso il fianco conoscendo il gioco del Cosenza. E' stata la miglior partita dall'inizio della stagione. Ma del resto questa è la nostra mentalità, giocarcela in casa e fuori". Sui suoi trascorsi da calciatore in rossoblù: "Sono stato a Cosenza in una annata brutta, non ero ancora maturo. Ma ho lasciato tanti amici. A questa società faccio i complimenti perché sta cercando di costruire qualcosa. Lo stesso vale per la squadra nonché per il suo allenatore che è umile e concreto. E capisce di calcio".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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