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Paganese, Grassadonia: "Ancora deluso da Fondi. Dobbiamo salvarci"

di Stefano Sica
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© foto di Giuseppe Scialla

E' un Gianluca Grassadonia ancora arrabbiato quello che presenta la partita di domani al Torre tra la sua Paganese e l'Akragas. Nell'analisi del tecnico azzurrostellato c'è tanto rammarico per la mancata crescita di una squadra che, pur giocando bene, fallisce puntualmente il salto di qualità negli appuntamenti che contano.

GARA SALVEZZA - "Abbiamo gli stessi punti dell'Akragas e sarà uno scontro diretto sotto tutti i punti di vista. Dopo la deludente sconfitta di Fondi, il nostro campionato è cambiato e ci ha costretto a tornare sulla Terra. Abbiamo dimostrato di non essere in grado di fare un campionato diverso e di non poter fare il salto di qualità. E' inutile dibattere, dopo ogni partita, se siamo da play-off o da play-out: ad oggi, siamo da play-out. A distanza di sei giorni, confermo la mia delusione per la partita di Fondi: alla prima, vera conferma della stagione, siamo caduti in maniera clamorosa. A me piace essere diretto, sono fatto così".

SULL'AKRAGAS - "Hanno vinto a Catania dimostrando di poter pareggiare a Foggia. E hanno perso quattro volte meno di noi. E' una squadra che ha grande dinamismo e intensità. Sarà una partita delicata, ma non un'ultima spiaggia. Occorre fare risultato. Non possiamo pensare che arriverà una squadra inferiore a noi. Sarà una partita salvezza e, se parlassimo di altro, significherebbe prendere in giro la gente e principalmente noi stessi".

ASPETTO PSICOLOGICO - "Sotto il profilo dell'impegno, la mia squadra ci mette tutto e mi dà la massima disponibilità. Ma ha grosse lacune dal punto di vista mentale. Per carità, sono problemi di mentalità che magari hanno anche Roma o Inter per guardare più su, come sento dire, quindi possiamo averli anche noi che siamo una provinciale. La realtà ci dice che, dopo il Catanzaro, siamo la squadra che ha perso in più. Prima di Fondi ero sereno: la squadra aveva sempre dimostrato continuità nelle prestazioni e nella cattiveria, pagando solo alcune distrazioni. Ma domenica il campanello d'allarme è suonato: sono venute fuori lacune caratteriali che forse abbiamo sottovalutato. Bisogna crescere dal punto di vista della personalità e dell'attenzione. Ci siamo confrontati all'interno del gruppo, prendendo coscienza di una situazione reale e che oggi ci dice che siamo da lotta salvezza. Manchiamo sistematicamente in concentrazione e malizia. Ci diciamo tante piccole cose e due minuti dopo puntualmente sbagliamo. Il livello di attenzione è troppo basso, forse neanche al livello di una squadra Giovanissimi. Ma il responsabile sono io perché li alleno io. Nei momenti importanti non siamo cattivi: se pensiamo al primo gol preso a Fondi, a parte che c'è fallo su Dicuonzo tutta la vita, dovevamo avere un atteggiamento completamente diverso in marcatura. Bisognava essere più aggressivi nell'anticipare il cross o nel fare una marcatura preventiva come nel raddoppio. Siamo sereni e siamo consapevoli degli errori che facciamo, sia chiaro, ma è la mentalità che non va e che ci fa fare questo".

NUOVA MENTALITA' - "Non getto la croce su qualche singolo, certe lacune sono emerse dappertutto. Io li alleno e li valuto, e ho il dovere, come ho detto ai ragazzi, di essere lucido e realista: questa Paganese deve salvarsi perché è una squadra che mostra di essere bella ma è poco caratteriale oltre a mancare nei momenti cruciali. Andiamo sempre in vantaggio e prendiamo gol paradossali, quindi significa che siamo malati. Lo dico con grande lucidità, anche se sono molto incazzato. Ma Fondi è stata una doccia gelata per tutti. Da adesso a fine dicembre saranno tutte battaglie e occorrerà una Paganese principalmente operaia. Poi tireremo una linea. Intanto sarà necessario tirare fuori gli artigli, ovvero bisogna rivedere totalmente quella che è la nostra mentalità. Sennò continueremo a dire che la Paganese gioca bene e ci faranno tanti complimenti, ma perderemo tanto e incasseremo tanti gol senza che ci calcino in porta".

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