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Novellino: "La Lazio si troverà di fronte un Palermo arrabbiato"

di Chiara Biondini
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Walter Novellino, tecnico passato recentemente sulla panchina del Palermo e tra i più esperti sulla scena italiana, è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione "Laziali on Air" per parlare della prossima sfida che vedrà la Lazio impegnata sul campo dei siciliani e non solo.

Che partita potremo vedere domenica al Barbera? "Innanzitutto bisogna fare i complimenti alla Lazio perché sta giocando veramente bene, una squadra organizzata anche se al momento non ancora corrisposta da una grande presenza di pubblico. Si prova un po' di dispiacere nel vedere così poca gente a sostenere una squadra così bella. La Lazio si troverà di fronte un Palermo arrabbiato che non fa risultato da tanto tempo. Credo che Inzaghi preparerà con grande attenzione questa trasferta".

Ci si poteva aspettare un Simone Inzaghi così calato nella parte, alla prima esperienza da allenatore della Lazio fatta eccezione per la parentesi del finale dello scorso campionato? "Devo dire che già dall'anno scorso Simone ha dimostrato di poter far bene e credo che la società abbia fatto bene a puntare su di lui dopo il rifiuto di Bielsa. La Lazio ha saputo inserire un allenatore giovane, ma grande conoscitore dell'ambiente biancoceleste, la società non gli sta facendo mancare appoggio e fiducia e l'esperienza fatta da Inzaghi nel settore giovanile si sta rivelando estremamente importante. E' stata una palestra che gli ha permesso di sperimentare il suo lavoro con ragazzi di grande qualità, come dimostrato dai tanti giovani che la Lazio ha lanciato negli ultimi anni nel calcio italiano".

Lei ha anche allenato Inzaghi alla Sampdoria... "Oltre che un bravo tecnico è anche una persona molto positiva, un ragazzo sempre disponibile che non ha mai destabilizzato il gruppo o sottoposto lamentele, neanche quando si trovava a non giocare. Una persona di una correttezza estrema, sempre propositiva".

Da tallone d'Achille, con l'innesto di Wallace e Bastos e il rientro di De Vrij la difesa si sta trasformando nel punto di forza della Lazio: "Sono tutti giocatori che il direttore sportivo Igli Tare ha saputo scegliere. Inzaghi sa fare molto bene la fase difensiva ed ha trovato elementi di qualità sui quali lavorare. Non va dimenticato che gli stranieri spesso hanno bisogno di tempo per trovare coesione col resto della squadra. Il pacchetto arretrato della Lazio si sta dimostrando uno dei migliori del campionato, senza dubbio".

"Immobile?E' un napoletano verace, ha bisogno di calore e fiducia per rendere al meglio e forse a Dortmund è mancato questo aspetto soprattutto durante la settimana, perché in partita non manca di certo il sostegno al Borussia. Credo che alla Lazio si stia trovando molto bene con l'ambiente. Se stimolato è un giocatore che sa sacrificarsi molto, sa fare la fase di non possesso e fare gol con estrema efficacia. A volte la sua grande generosità può essere scambiata per mancanza di tecnica, ma è un giocatore che si sta ritrovando alla grande alla Lazio e questo gli ha permesso di ritornare titolare anche in Nazionale".

In questo momento quali sono i tre giocatori imprescindibili per la Lazio? "Direi innanzitutto Biglia, Felipe Anderson e Keita. Al di là della qualità dei solisti, la Lazio deve continuare ad ottenere risultati con l'arma del gioco e trovare quella continuità che può permettergli di raccogliere quanto seminato ormai da diversi anni. Ritengo comunque, proprio alla luce di questo lavoro, la Lazio una grande del nostro calcio".

Quale può essere l'obiettivo stagionale concreto di questa Lazio? "Io credo che la Champions League sarebbe il giusto premio per i sacrifici fatti dalla società. Io poi simpatizzo un po' più per la Lazio che per la Roma tra le squadre romane, ho sempre amato i vostri colori. Sarebbe una soddisfazione meritatissima per tutto l'ambiente laziale".

A Milano i nuovi imprenditori cinesi stanno aprendo cicli completamente nuovi per il Milan e l'Inter. Quali le prospettive per i due club? "Al momento l'Inter sta evidenziando grande difficoltà, al Milan questi problemi sono attutiti dalla presenza di Montella che è un tecnico che conosce il calcio italiano e sta lavorando molto bene. Bisognerà capire cosa accadrà in casa rossonera dopo il closing. Si tratta di due club ovviamente storici del calcio italiano, che se arriveranno gli auspicati grandi investimenti potranno tornare ad ottenere grandi risultati. Ma va detto che spesso i soldi non bastano, è necessaria a volta anche la forza delle idee come nel caso della Lazio".

Infine, il capitolo Europa. La Juventus continua a soffrire, ma a collezionare vittorie importanti. Oggi ci sarà una sfida decisiva per il Napoli. Dove potranno arrivare nelle competizioni europee le rappresentanti del calcio italiano? "A me la Juventus non ha pienamente convinto a Siviglia, il tre a uno mi è sembrato un risultato troppo largo. Quella di Napoli è una piazza alla quale sono affezionato e spero faccia il meglio possibile. Sta uscendo da un periodo di difficoltà, ma mi sembra che si stia già iniziando a ritrovare. In Italia per far bene in campo internazionale serve quell'attenzione verso il settore giovanile che sta tornando e che era mancata in anni recenti".

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