Napoli, al San Paolo straripante anche in Champions: demolito il Benfica
Un Napoli travolgente. Anche in Europa la squadra di Maurizio Sarri domina l'avversario sul piano del gioco, finendo per schiacciarlo nella ripresa, dilagando anche nel punteggio. Passa quasi in secondo piano l'avversario, eppure di fronte c'è una squadra di prima fascia Champions, il Benfica, ai nastri di partenza la sesta forza assoluta del ranking, reduce da 15 vittorie di fila in trasferta e che era imbattuto da 18 gare ufficiali. L'ultimo ko dei portoghesi risaliva ai quarti di finale della Champions dello scorso anno (ko per 1-0 sul campo del Bayern, per poi farlo soffrire al ritorno, terminato 2-2) ed invece ora si ritrovano ad appena un punto, in un girone in cui il Napoli detta legge con sei punti e la chance di chiudere i giochi nel prossimo match (ancora in casa, contro il Besiktas).
La notte del San Paolo è di quelle da favola, che può dare agli uomini di Sarri - molti di questi debuttanti nella competizione - ulteriore consapevolezza della propria forza. In realtà l'inizio è molto equilibrato, con Reina che salva in un paio di circostanze il risultato, ed il Benfica che esce con enorme qualità di palleggio dalla pressione alta del Napoli che però sblocca il match con Hamsik (primo azzurro a segno in tre edizioni di Champions). Nella ripresa il Napoli alza il baricentro, la pressione è ancora più alta ed il Benfica non trova più i suoi punti di forza, la costruzione da dietro ed il palleggio, ed in sette minuti arrivano tre gol: il raddoppio su punizione di Mertens, il tris di Milik dal dischetto ed il poker ancora del belga su un'uscita a vuoto di Julio Cesar.
Positivo il debutto di Nikola Maksimovic, a freddo per l'infortunio di Albiol dopo dieci minuti, all'esordio assoluto in azzurro oltre che in Champions. I due gol incassati nel finale non hanno fatto piacere però a Sarri, furioso in panchina, ma che testimoniano i margini di crescita della squadra dal punto di vista dell'esperienza e della mentalità. In Champions non puoi permetterti leggerezze, staccando la spina, neanche sul 4-0. Il finale paradossalmente può giocare a favore del Napoli: ora infatti gli azzurri dovranno tornare velocemente con i piedi per terra, gestire l'entusiasmo della città, e riprendere da Bergamo con la stessa carica che arriva dalle serate Champions.