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Milan nel caos senza Mister Bee. Barbara contro Galliani. E Conte senza chiarezza dice no. Thohir-Mancini a nervi tesi

di Enzo Bucchioni
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Alla vigilia del derby, le due milanesi fanno i conti con il momento di difficoltà in campionato, ma soprattutto pesano i problemi societari.

La conferenza stampa di ieri di Barbara Berlusconi, dopo mesi di basso profilo, ha rimesso in primo piano il suo difficile rapporto con Galliani. Barbara ci ha tenuto a smentire Adriano, oggi l'obiettivo del Milan può essere solo l'Europa League e non la Champions come dichiarato dall'ad per il settore agonistico.

Pesanti anche la considerazioni attorno ai 100 milioni spesi per la campagna acquisti che hanno portato praticamente a niente. Non ci meravigliamo. Uno dei motivi del caos che regna all'interno del Milan è proprio la difficile convivenza e la assoluta diversità di vedute tra la giovane manager figlia d'arte e il vecchio dirigente rossonero. La squadra non sa chi comanda e percepisce l'incertezza.  

Ma quello che più si è notato nelle parole di Barbara è stato lo scarso ottimismo attorno alla vendita del 48 per cento della società a Mister Bee. Che succede?

Le perplessità di Barbara che ha un piede in Fininvest e un altro nel Milan, sono le stesse dei tifosi. Se i rossoneri vogliono tornare grandi hanno bisogno di pesanti iniezioni di denaro fresco e di nuovi soci disposti ad investire somme importanti. Quella che sembrava una trattativa in dirittura d'arrivo si è come arenata. La sensazione è che nessuno della cordata di mister Bee sia più disposto ad esporsi per una somma considerevole (480 milioni) senza avere il controllo della società. Molti dei potenziali investitori si sono defilati, mister Bee ha cercato di rilanciare e il rapporto è ancora in piedi, ma tutto sta diventando più complicato.

La valutazione fatta a suo tempo a Berlusconi di un milione di euro per l'intero capitale del Milan, oggi sembra esagerata anche a persone che hanno importanti patrimoni.

Gli anni bui che sta attraversando la squadra hanno contribuito ad abbassare il valore della società. Mister Bee avrebbe rilanciato cercando di convincere Berlusconi a non andare oltre gli 800 milioni. A quella cifra è più facile trovare soci potenziali. Un altro nodo è la maggioranza. Non piace a nessuno mettere grandi capitali senza poi poter contare. Diventare socio di minoranza non attrae. Mister Bee sta studiando soluzioni alternative o alla prossima riunione sarà costretto a pronunciare il famoso game over.

La situazione molto complessa si ripercuote sulla squadra di oggi, imbarazzante la gara con l'Alessandria, ma anche sui programmi futuri.

Berlusconi vuole Conte sulla panchina, ma sa benissimo che per avere il Ct non basta l'importante ingaggio offerto a lui di circa 5 milioni per tre anni. Conte ha fatto sapere che sta pensando, non ha ancora deciso del suo futuro. Ha capito perfettamente che senza denaro fresco nuovi investimenti non saranno possibili e lui per accettare il Milan vuole una squadra sostanzialmente diversa da questa. Servono idee precise sui programmi e sugli investimenti, senza certezze Conte non andrà mai al Milan.

Difficile anche il momento dell'Inter. Dopo i mesi passati al primo posto, i nerazzurri sono scivolati in quarta posizione, oggi sarebbero fuori dalla Champions: un autentico disastro se dovesse finire così.

Thohir non è contento di Mancini che gli ha fatto spendere molti soldi e continua a chiedere giocatori. Mancini non è contento del presidente che sembra sempre più defilato. Qualcuno dice che senza la Champions potrebbe anche mettere in vendita la società.

In mezzo c'è il povero Ausilio che cerca ancora di portare a casa i giocatori che piacciono al mister. L'ultimo è Eder, di sicuro un ottimo attaccante. Ma vale di più di Jovetic e di Lijaijc? E' quello che si chiede anche Thohir che comunque farà anche l'ultimo sacrificio per cercare di andare in Champions e rientrare di 50 milioni di euro. Mancini vuole pure Soriano, la Samp ha bisogno di vendere, ma non è disposta a svendere. Vedremo.

Il nervosismo di Mancini chiarissimo nelle ultime settimane, non è un buon presagio, nasconde cattivi rapporti e forse anche uno spogliatoio non proprio ideale. Nessuna meraviglia se a un certo punto Mancini dicesse addio come ha fatto al City e al Galatasaray.

Felicissimo invece il periodo della Juve che ha fatto cose straordinarie e per certi versi incredibili (io non ci credevo) dopo un avvio stentato. L'avvio è stato incerto, ma dopo Allegri ha dimostrato di essere un allenatore in grado di far crescere il gruppo e i giocatori. Per un tecnico è fondamentale.

Sono in molti ad aver messo gli occhi addosso all'allenatore bianconero che ha un contratto in scadenza nel 2017, ma non è più così entusiasta della Juve. Lo hanno ferito le critiche di Agnelli, Elkann e Marotta durante il periodo critico. Non sente grande apprezzamento per il suo lavoro a vantaggio del lavoro fatto dalla società. Abramovich è alla ricerca di un allenatore italiano o proveniente dall'Italia, ha capito che i migliori sono da noi e per il suo Chelsea sta cercando di trovare la soluzione migliore. Già incontrati Sousa e Conte, un abboccamento con l'entourage di Allegri c'è stato. Il magnate russo sta ripensando anche a Ranieri, da lui silurato pochi mesi dopo aver comprato il club. Vuole un gioco brillante, divertente, ma equilibrato e solo un allenatore di scuola italiana può avere grandi qualità tattiche. Prenderà Allegri?

Per la Juve c'è una sola strada, mostrare ad Allegri quella fiducia che lui sente debole, con un rinnovo del contratto e un adeguamento economico. Ma Allegri potrebbe comunque decidere di mollare a fine stagione, soprattutto se in Champions non dovesse andar bene e se la campagna acquisti non punterà sui giocatori che lui vuole. E' un caso da seguire con attenzione.

Da seguire anche Federico Bernardeschi. Dopo l'interessamento di Ancelotti che ha messo il viola nella sua lista degli acquisti per il Bayern, è arrivato anche il Barcellona. Bernardeschi sarebbe l'ideale nel gioco di Luis Enrique, potrebbe ricoprire più ruoli. Il feeling fra le due società, l'arrivo di Tello a Firenze e l'interessamento non smentito per il prestito di Bartra sono segnali da interpretare. Il Barca aiuta i viola sul mercato in cambio di un'opzione sul gioiellino della Fiorentina? Possibile, probabile.

Soprattutto se l'operazione Mammana dovesse saltare. Per tutta la giornata di ieri l'acquisto del giovane difensore argentino era dato per fatto. Otto milioni e mezzo più tanti bonus al River, Mammana da subito in Italia. Poi qualche complicazione, il River che vuole tenere il difensore fino a giugno, il prezzo che torna ad alzarsi. Le parti riflettono, torneranno a parlarsi oggi sperando che Adv non si tiri indietro per poche centinaia di migliaia di euro. Se il giocatore è ritenuto potenzialmente un grande affare, la Fiorentina deve avere le disponibilità per portare Mammana a Firenze altrimenti non si cresce mai.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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