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Milan crac, ma non serve cacciare Miha. Mister Bee è sparito, Witsel non arriva. E Conte è tentato dalla Roma. Juve, Gundogan solo a giugno. Arriva Sensi. Inter non può comprare. Fiorentina, piace Zielinski

di Enzo Bucchioni
Giornalista professionista e scrittore, editorialista del Quotidiano Sportivo che ha rifondato e diretto per cinque anni. Opinionista radio e tv. Twitter @EnzoBucchioni
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© foto di Federico De Luca

Due anni fa di questi tempi sulla graticola c'era Allegri. Cacciarlo? Non cacciarlo? Poi l'hanno cacciato per prendere Seedorf, esonerato appena entrato a Milanello o quasi.

L'anno scorso di questi tempi eravamo qui ad aspettare di sapere qualcosa di più sul futuro di Inzaghi. Cacciarlo? Non cacciarlo?

L'hanno mandato via a giugno.

Oggi siamo ancora qui ad aspettare il pollice del Capo per capire se Mihajlovic dovrà fare le valigie. Morale?

Qualcuno dovrebbe capire che il problema del Milan non è l'allenatore, o almeno non è solo l'allenatore. Con questa siamo alla terza stagione consecutiva buttata via e se nelle precedenti annate gli investimenti erano stati relativi, l'estate scorsa Berlusconi ha speso cento milioni sperando di aver rimesso insieme una squadra competitiva e invece i problemi sono più o meno gli stessi.

Come dicevamo, forse fa comodo dare la colpa all'allenatore di turno, ma diventa un alibi che non regge più. Qualcuno dovrebbe spiegare a Berlusconi e Berlusconi dovrebbe raccontarlo ai tifosi, che la resurrezione del Milan può passare soltanto attraverso due soluzioni. La prima, quella tecnicamente più facile, si può realizzare con massicci investimenti sui giocatori nell'ordine di un altro centinaio di milioni di euro. Questi soldi doveva tirarli fuori la cordata del fantomatico Mister Bee che è sparito dai radar senza riuscire più ad onorare gli impegni e le scadenze prese con Berlusconi. Il broker non ha trovato (almeno fino ad oggi), magnati disposti a entrare nel pacchetto azionario del Milan e questo, di fatto, fa saltare l'ipotesi investimenti.

La seconda soluzione è più drastica e più difficile. Berlusconi dovrebbe prendere atto che da anni non c'è più un progetto tecnico serio, che si vive alla giornata cercando di accontentare il tecnico o il procuratore di turno, si punta su improbabili miracoli o cavalli di ritorno (l'ultimo Boateng), sperando prima o poi di trovare la quadra. Tutto inutile.

Il calcio oggi non si fa più così ma con programmazione, scouting e obiettivi. Galliani non è più al passo, non ha più energie e contatti giusti. Sul mercato italiano è in retroguardia, ormai ha un solo alleato che si chiama Preziosi. Per far ripartire il Milan servirebbe un anno zero con la liquidazione di tutti (troppi) giocatori di medio-bassa qualità, la ricerca di un paio di elementi carismatici per far crescere i giovani giusti da reperire sul mercato. E' chiaro che per fare questo ci vogliono idee chiare e pazienza. Ed è altrettanto chiaro che non può farlo Galliani.

Berlusconi non può più tenere il Milan in queste condizioni. Anche se decidesse di cacciare Mihajlovic, anche se in panchina andasse Lippi (ipotesi) la situazione potrebbe migliorare di poco. Chi fa correre Montolivo? Chi fa vedere la porta a Luis Adriano? Chi regala personalità a Bertolacci....Chi Chi Chi Chi...

L'idea di prendere il miglior allenatore sulla piazza (Conte) è sempre viva, ma se Berlusconi pensa che il Ct possa fare in un attimo a Milanello quello che ha fatto cinque anni fa con la Juve si sbaglia.

Dei bianconeri e del mondo Juve conosceva tutto, le motivazioni erano enormi e la Juve è una società strutturata cosa che non si può dire del Milan.

Anche per questo Conte non ha ancora risposto sì alle nuove proposte di Galliani ed anzi è sempre più orientato a scegliere Roma (se Garcia resterà fino a giugno) o andare all'estero. Lo hanno cercato il Chelsea e il Psg, molto probabilmente andrà da Abramovich in coppia con Sabatini direttore generale.

Tornando al Milan, proprio queste difficoltà tecniche e il mancato arrivo della cordata di mister Bee, stanno allontanando anche possibili operazioni di mercato. Witsel che servirebbe moltissimo è fuori dalla portata dei rossoneri, andrà in Inghilterra. Ma è complicato anche prestare Cerci al Genoa (l'Atletico non vuole e detiene mezzo cartellino) o provare operazioni che vanno oltre il piccolo cabotaggio.

Anzi, da questa barca che affonda potrebbe scappare anche Mario Balotelli che tornerebbe volentieri al Liverpool ora che in panchina c'è Klopp. Mino Raiola ha avuto contatti con l'allenatore tedesco che stima molto l'ex Supermario e un ritorno alla base inglese sarebbe una soluzione possibile a breve.

Soluzione impossibile, invece, è quella di Gondogan alla Juve. Allegri aveva chiesto il regista per riportare Marchisio nel ruolo di mezz'ala, ma il Borussia ha detto no ai trenta milioni offerti da Marotta. Se ne riparlerà a giugno. Fra l'altro gli ultimi bilanci della Juventus hanno fatto scattare un campanello d'allarme, le spese per il personale stanno andando oltre il settanta per cento dei parametri Uefa, quindi c'è uno stop sostanziale a operazioni importanti, a meno che non sia possibile spalmarle nel bilancio successivo al trenta giugno prossimo. Un acquisto dal costo relativo e organizzato con il Sassuolo, società amica, Marotta però lo vuol portare a termine a breve. Stiamo parlando del giovane Sensi del Cesena, regista di centrocampo, che piace a molte squadre. Con 5-6 milioni si prende subito e la Juve non vuol ripetere l'errore fatto con Verratti. Prenderlo e mandarlo a maturare a Sassuolo è più di un'idea.

Il fair play finanziario interessa anche l'Inter monitorata dalla Uefa. Non a caso proprio Mancini ha cominciato a dire che sarà difficile migliorare questa rosa. Intanto Calleri resta in Argentina, se non usciranno almeno tre giocatori con stipendi importanti (Ranocchia, Santon e Guarin) difficilmente si potrà tentare l'assalto a Lavezzi.

Non hanno problemi di fair play il Napoli e la Fiorentina e di sicuro investiranno. De Laurentiis però giudica troppo alta la richiesta di 18-20 milioni fatta da Cairo per Maksimovic. L'incontro di domenica sera non ha avuto esito, Giuntoli pensa che certe cifre sia meglio investirle su un centrocampista importante. A proposito la Fiorentina è pronta a chiudere per un centrocampista che gioca già in Italia in una squadra di media classifica. Dal top secret escono i nomi di Soriano che piace molto (ma costa troppo), e dopo il no per Saponara, tra i giocatori dell'Empoli c'è interesse anche per Zielinski, polacco di 21 anni, di proprietà dell'Udinese. Piace anche Missiroli del Sassuolo (se arriva Sensi può andare) monitorato da diverse settimane, anche lui in scadenza. Nel frattempo ha rinnovato, ma la pista resta aperta.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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