Melfi, annullata l'inibizione al vice presidente Francesco Maglione
La Corte Federale d'Appello (seconda sezione) ha accolto il reclamo del vice presidente del Melfi, Francesco Maglione, annullando in toto l'inibizione di due mesi inflitta dal Tribunale Nazionale Federale (sezione disciplinare) lo scorso 15 settembre. Il dirigente gialloverde, insieme al presidente Giuseppe Maglione, era stato deferito dalla Procura Federale "per non aver corrisposto, entro il 18 aprile 2016, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di gennaio e febbraio 2016 e comunque per non aver documentato alla Co.Vi.So.C., entro lo stesso termine, l'avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps sopra indicati". Il TNF aveva accolto il deferimento della Procura Federale, ritenendolo fondato, sebbene l'avvocato napoletano non avesse la rappresentanza legale del club, pur rivestendo la carica di vice presidente societario. Lo stesso club normanno, con una istanza risalente allo scorso giugno, aveva chiesto alla Camera di Commercio di "rettificare la visura indicando il Sig. Giuseppe Maglione, quale unico legale rapp.te della Società in qualità di presidente, atteso che dalla stessa emerge erroneamente che anche l'Avv.
Maglione Francesco Saverio, in qualità di vice presidente abbia la legale rappresentanza dell'AS Melfi". Nonostante ciò, il TNF aveva inibito Maglione puntando il dito sulla "mancata prova del deferito di aver invitato il soggetto autorizzato ad effettuare il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps". In quanto delegato ai rapporti istituzionali con le Federazioni, Maglione, ha sostenuto il Tribunale, "avrebbe dovuto compiere quanto necessario al fine di non incorrere nella violazione contestata". Un teorema senza precedenti giuridici nel campo della giustizia sportiva e che la Corte Federale d'Appello, dopo un mese, ha ribaltato totalmente accogliendo le ragioni dei vice presidente gialloverde, assistito dagli avvocati Edoardo Chiacchio, Michele Cozzone e Monica Fiorillo.